Viaggi In Mongolia estate 2009
Questi sono i viaggi da me organizzati e che accompagno,
PER Informazioni sui prezzi questi sono i miei recapiti, vivo in Mongolia, ci sono 7 ore in avanti contattatemi la mattina italiana. Alfredo Savino [email]alfredosavino@gmail.com[/email] skype gengiskhaan msn [email]alfredosavino@hotmail.it[/email] 00390810092452( numero skype, è attivo quando skype è acceso, costo della telefonata come un'urbana) MONGOLIA Gobi, il grande deserto Dal 5 al 20 giugno 2009 Gobi è un deserto fatto di paesaggi mozzafiato, antichi monasteri nascosti nelle lunghe catene di rocce granitiche, animato da antiche leggende di fonti miracolose e di alberi duri come la roccia il cui legno non galleggia. Il viaggio tocca un ampio insieme di siti storici e naturali seguendo un percorso che da Ulaan Baatar porta al passato glorioso dell’antica capitale Kharkhorin ed ai monasteri di Erdenee Zuu e di Tuvkhun, una perla incastonata tra le montagne. Prosegue poi dalle rovine del monastero di Oghii, adagiate sulle rive dell’omonimo fiume che ne vide la grandezza e l’oblio, passando dalle cascate di Khujirt, poi sempre più a sud giungendo nel deserto del Gobi alle sterminate dune che “suonano”, le Khongoryn Els. Si rientra poi verso nord seguendo un percorso più orientale, che consente di visitare il parco di Ikh Gazryn Chuluu ed il lago di Sangiin Dalai. Al ritorno alla capitale, dopo il tour, si potranno incontrare i monaci del centro buddista fondato dal Panchen Otrul Rinpoche ed avere un contatto con le attività di sostegno svolte dall’organizzazione Asral ONG. Il viaggio è stato preparato in stretta collaborazione con persone del luogo da Alfredo Savino, che lo accompagna (contattabile via skype Gengiskhaan o via email: [email]alfredosavino@gmail.com[/email]); si prevede un massimo di 12 partecipanti. Alfredo è un appassionato ricercatore della cultura mongola. Si è laureato in Storia Medioevale con una tesi sul frate francescano Giovanni da Pian di Carpine che nel 1245 andò in Mongolia in veste di legato pontificio; si è dedicato alla diffusione della cultura e della storia mongola in Italia per conto dell'associazione culturale Soyombo attraverso mostre etnografiche e conferenze. Ha iniziato l’esplorazione fisica del paese nel 1998 vagabondando per due mesi e mezzo nelle regioni dell'ovest e, due anni dopo, nella parte orientale. Nel 2006 è stato invitato al congresso internazionale dei mongolisti a Ulaan Bataar per esporre la sua tesi in occasione delle celebrazioni svoltesi per l'ottocentenario della fondazione dell'impero mongolo. Alfredo è costantemente attivo nello studio della cultura mongola e dal 2006 collabora con Amitaba per creare dei percorsi che consentano un vero incontro con la magia del mondo che lui ama: la Mongolia è una terra che può regalare la sensazione di essere catapultati in un'altra epoca se non addirittura su di un altro pianeta. L’immensità degli spazi sovrastati da vasti cieli azzurri, senza barriere né recinzioni è sorprendente, e le tenaci persone che vi abitano mantengono tradizioni antiche e rivelano un cuore sorprendente. Modalità del viaggio Per l’intero viaggio vengono utilizzati veicoli a quattro ruote motrici seguendo sia strade che piste tracciate dal passaggio di altri veicoli; gli unici tratti asfaltati sono nei pressi della capitale. La velocità sugli sterrati è comunque abbastanza buona, con medie di circa 50 km/h con alcuni tratti anche più veloci e parti dove l’irregolarità del terreno rende la marcia lenta. La maggior parte delle tappe previste prevedono spostamenti entro i 100 chilometri, tranne alcune nel deserto e nella steppa che arrivano ad un massimo di circa 300. Fuori da Ulaan Baatar si alloggia nelle gher: le tipiche tende mongole che si trovano predisposte in campi fissi e fornite di letti con lenzuola e asciugamani. In questi campi fissi si trovano anche servizi e docce con acqua calda e una cucina semplice ma sostanziosa anche vegetariana. Un viaggio in Mongolia richiede quindi un certo spirito d’avventura: lasciata la capitale non si trovano più hotel e si diventa di fatto dei nomadi, percorrendo con i veicoli a quattro ruote motrici vaste aree e pernottando sempre in tenda; molti dei campi fissi sono comodamente attrezzati, ma non sono degli hotel. Per chi ama viaggiare ed è disposto ad affrontare qualche disagio, attraversare la Mongolia è una grandiosa esperienza d’incontro con una popolazione cordiale e ospitale e di totale immersione in un ambiente naturale stupendo. Clima e attrezzatura Il clima in giugno è mediamente piuttosto secco, le temperature previste sono tra i 10 e i 20 gradi con possibili punte minime notturne di 5 gradi. Chi preferisce portare il proprio sacco a pelo dovrebbe averlo con un gradiente minimo termico di zero gradi; nelle Gher vengono comunque fornite lenzuola pulite e coperte. Prevedere un abbigliamento resistente ad acqua e vento, scarponcini tipo trekking leggeri possibilmente con l’interno in goretex, portare creme protettive per il sole e occhiali. Si tenga presente che lungo il percorso non ci sono lavanderie. Il vasto Gobi Il Gobi è un’area desertica dell'Asia centrale situata in gran parte in Mongolia, di cui occupa un terzo del territorio, un altopiano che misura circa 1610 km da est a ovest e circa 970 km da nord a sud. L'altitudine varia dai 914 m della zona orientale ai 1514 m della parte occidentale; è caratterizzato da piane ondulate e ghiaiose inframmezzate da bassi rilievi e da colli isolati. Se si esclude la parte sudorientale, completamente arida, la regione presenta una stentata vegetazione erbacea e arbustiva, sufficiente a nutrire le greggi dei pastori nomadi che vivono nella zona; pozzi occasionali e laghi poco profondi rappresentano le sole riserve idriche. Le zone marginali a nord e a nord-ovest sono fertili, mentre all'estremità sudorientale dell'area desertica prevalgono steppe o praterie. I primi europei che attraversarono il deserto di Gobi furono i membri di una spedizione guidata da Marco Polo nel 1275. In epoca moderna numerose spedizioni si avventurarono nel Gobi, l'American Museum of Natural History di New York promosse negli anni 1921-1930 una serie di spedizioni guidate dal naturalista americano Roy Chapman Andrews che portarono alla scoperta di un bacino incredibilmente ricco di uova fossili di dinosauro. PROGRAMMA DEL VIAGGIO Si ricorda che l’itinerario previsto può subire modifiche dovute a fattori naturali e climatici 1°g. Venerdì 5 giugno, partenza dall’Italia Per raggiungere Ulaan Baatar il volo più comodo è della Aeroflot, ma vi sono anche altre opzioni. Con Aeroflot la partenza è da Milano Malpensa per Mosca alle 12.10 con arrivo 17.45. Il volo transcontinentale da Mosca per Ulaan Baatar parte alle 20.35. 2°g. 6/6 Arrivo a Ulaan Baatar Arrivo alle ore 6.15, trasferimento e sistemazione in albergo. Visita della città, del monastero di Gandan, il principale monastero della Mongolia costruito circa 300 anni fa, e del Museo di Storia Naturale. Ascesa alla collina Zaisan da dove si gode un bellissimo panorama della città e delle colline circostanti e si trova una enorme statua di Buddha. 3°g. 7/6 Ulaan - Parco Nazionale di Khustai Dopo la visita dell’ultima residenza del Bogdo Khan, il signore teocratico della Mongolia, partenza per il Parco Nazionale di Khustai Nuruu, ad ovest della capitale, dove si ha la possibilità di vedere i cavalli selvatici. E’ prevista un’escursione nel parco, pernottamento in campo Gher. 4°g. 8/6 Parco Nazionale di Khustai - Kharkhorin (Karakorum) Khujirt Al mattino presto si parte in direzione ovest per Kharkhorin, antica capitale dell’Impero Mongolo di Gengis Khan, dove sono rimaste 2 delle 4 tartarughe di pietra che originariamente segnavano i confini della città. Visita al monastero-museo di Erdene Zuu, costruito sui ruderi di Kharkhorin, ai templi ed al monastero adiacente. Poi ci si sposta in direzione sud per 55 km verso Khujirt. Pernottamento in campo Gher. 5°g. 9/6 Khujirt Escursione al monastero di Tuvkhun e alle cascate di Khujirt, situate in una zona di grande rilevanza storica; sono state create dalla combinazione di terremoti ed eruzioni vulcaniche si trovano in una zona incantevole e disabitata. Segue la visita al monastero di Tuvkhun, recentemente ristrutturato si trova incastonato sulle montagne che chiudono a settentrione la valle dell’Orkhon. Questo monastero era molto amato dal Bogdo Khan Zanabazar, che qui visse e studiò per quasi trent’anni. La visita richiede una salita a piedi di circa un ora in mezzo alla foresta. Ritorno al campo di Khujirt. 6°g. 10/6 Khujirt – Monastero di Onghiin Inizia il percorso verso sud che porta al deserto del Gobi, il più grande deserto asiatico. La tappa di oggi porta fino al monastero di Onghiin, recentemente restaurato. Sistemazione in un campo Gher poco distante dal monastero. 7°g. 11/6 Monastero di Onghiin – Bayanzag Proseguendo per il deserto di Gobi si arriva a Bayanzag – che tradotto significa “Vette infuocate”, dove la spedizione americana di Chapman nel 1924 ha fatto le più grandi scoperte paleontologiche trovando un’impressionante quantità di reperti tra cui uova e scheletri interi di dinosauri appartenenti a molte specie sconosciute fino ad allora. Spostamento per visitare i graffiti rupestri di Khavtsgait. Pernottamento al campo Gher di Bayanzag. 8°g. 12/6 Bayanzag – Parco Nazionale di Khongoryn Els Oggi si giunge al Parco Nazionale di Khongoryn Els, dove si fa un’escursione alle dune di sabbia più alte e spettacolari della Mongolia, alcune delle quali arrivano fino a 800 metri di altezza. Pernottamento in campo Gher. 9°g. 13/6 Khongoryn Els - Dalanzadgad Proseguimento del viaggio ed ingresso nel Parco Nazionale di Gurvan Saikhan dove si visita Yolyn Am, la “Valle delle aquile”, la cui freschezza contrasta con il deserto e dove con un po’ di fortuna sarà possibile vedere gli stambecchi e l’aquila. Si arriva poi a Dalanzadgad, capoluogo della regione di Omnogov, dove si visita il mercato locale prima di andare al campo Gher. 10°g. 14/6 Dalanzadgad - Tsagaan Suvraga Il paesaggio di questo tratto è caratterizzato da una profonda fenditura nel terreno da est verso ovest, con steppa sul fondo della vallata. Qui si ritrovano molti fossili di origine marina, poichè questa zona era sommersa dal mare. Da lontano le formazioni calcaree di Tsagaan Suvraga, alte anche 30 m, assomigliano alle antiche rovine di una città. Nella zona ci sono anche numerosi dipinti rupestri, petroglifici, antiche iscrizioni. Pranzo al sacco lungo il percorso. Sistemazione in campo Gher. 11°g. 15/6 Tsagaan Suvraga - Parco Nazionale di Ikh Gazryn Chuluu Partenza verso nord in direzione della capitale; la meta di oggi è Ikh Gazryn Chuluu, uno dei parchi naturali più belli della Mongolia. Pernottamento in campo Gher. 12°g. 16/6 Ikh Gazryn Chuluu Visita di Ikh Gazryn Chuluu, dove le rocce alte fino a circa 1700 metri formano una catena lunga una trentina di chilometri e nascondono interessanti grotte che si potranno visitare. Si sale poi sul monte Erlug, dove si sosta per un picnic; nei pressi del monte vi è un antico monumento. Si rientra quindi al campo Gher. 13°g. 17/6 Erlug Uul - Parco Nazionale di Baga Gazryn Chuluu Partenza per Baga Gazryn Chuluu, una formazione di roccia granitica nel centro delle pianure; arrivo ed escursione nei dintorni. Si prosegue per il lago di Sangiin Dalai, ricco di molte specie di uccelli tra cui aquile, oche, cigni, ecc.; al centro del lago ci sono le rovine di un tempio costruito nel X secolo. Si alloggia in un campo Gher situato nei pressi. 14°g. 18/6 Baga Gazryn Chuluu – Ulaan Baatar Proseguimento del viaggio per Ulaan Baatar, arrivo e sistemazione in albergo. Ad Ulaan Baatar si assiste ad uno spettacolo folcloristico di musica, danza e canto tradizionali della Mongolia, ascoltando le dolci melodie del morin khuur, il leggendario strumento mongolo. Ci si reca per la cena all’Hotel Mongolia di Gachuurt, dove è stata costruita una riproduzione in miniatura dell’antica capitale Kharkorin; si rientra quindi a Ulaan Baatar. 15°g. 19/6 Ulaan Baatar Visita al Museo di Storia, dove sono illustrati lo sviluppo della storia dell’uomo nelle terre mongole ed i costumi tradizionali delle varie etnie, del Museo-Monastero di Choijin Lama, uno dei pochi monasteri rimasti intatti che conserva le maschere originali utilizzate nelle danze rituali e splendide sculture di Zanabazar. Si prevede anche un incontro con i monaci del centro buddista fondato dal Panchen Otrul Rinpoche e con le attività di sostegno svolte da Asral ONG, un’organizzazione che si occupa di aiuti umanitari in Mongolia. Si avrà del tempo a disposizione per gli acquisti; chi è interessato potrà recarsi al mercato locale di Naraan Tuul. 16°g. Sabato 20 giugno Per chi è giunto fin qui con Aeroflot, la partenza da Ulaan Bataar è alle 7.35 con arrivo a Mosca alle 10.15; partenza per Milano Malpensa alle 12.00 con arrivo alle 13.50. Conduce il viaggio Alfredo Savino – Partecipanti: minimo 4, massimo 12 (Nota: il prezzo potrebbe subire variazioni nel corso del mese di aprile, quando in Mongolia vengono riconfermati i prezzi dei servizi della stagione estiva). Il prezzo non comprende i voli internazionali; include le spese di iscrizione, tutti gli altri trasporti necessari, il trattamento di pensione completa escluse le bevande, gli ingressi ai parchi ed ai siti indicati nel programma, l’assicurazione di viaggio e la presenza dell’accompagnatore italiano. La sistemazione nelle Gher è prevista per tre o quattro persone; chi desidera utilizzare una gher solo in due o singolarmente deve richiederlo con buon anticipo ma non è sempre confermabile. Il prezzo della sistemazione singola o dell’utilizzo di Gher in due persone viene fornito su richiesta. L’invio di documenti tramite corriere costa € 25. E’ necessario munirsi del visto per la Mongolia; Amitaba può prendersi carico della richiesta, che necessita di circa due settimane. Dovete farci pervenire due copie degli appositi moduli compilati unitamente al passaporto e tre foto; il costo è di € 55 per il visto, più le spese dei corrieri utilizzati per la spedizione dei documenti. L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include una specifica polizza di assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio. La polizza assicurativa viene consegnata prima della partenza. MONGOLIA Le terre del Signore Oceanico Dal 21 giugno al 6 luglio 2009 Dopo la bella esperienza dell’anno scorso, riproponiamo questo itinerario etno-storico e naturalistico, con delle modifiche che lo rendono ancora più interessante. Ripercorreremo i luoghi citati dalla “Storia segreta dei mongoli”, la cronaca dell'epopea mongola scritta all'indomani della morte di Gengis Khan che fornisce indubbiamente il massimo esempio della letteratura mongola antica. Il percorso abbina l'approfondimento storico con la fruizione di una fra le più belle aree naturali del paese. Si salirà su una delle montagne più sacre per i mongoli, il Burkhan Halduun, grande protettore di Gengis Khan e probabile luogo della sepoltura del grande imperatore, che si erge nel vasto parco naturale del Khentii Khan Nuruu, ad est di Ulaan Baatar: zona meravigliosa, lontana da qualsiasi centro e campo Gher. La pista di 150 km, che va dall’ingresso al parco alle pendici del monte, è un vero fuoristrada, ma la salita non è particolarmente difficoltosa e richiede tre ore e mezza incluse le soste; ad un primo tratto che potrebbe essere il più impegnativo seguono due enormi pianori. Ricordiamo che la salita è preclusa alle donne, mentre sulle altre attorno a questa è invece possibile. Visiteremo Avraga, la prima capitale e luogo d’incoronazione a Khan del giovane Temugin, con possibile bagno nel lago di acque sulfuree i cui fanghi sono utilizzati dalle donne mongole come maschere di bellezza, e altri luoghi connessi alla giovinezza del grande imperatore situati nell'aimag (regione) del Khentii. Questo vasto territorio è caratterizzato a nord dalla foresta sub siberiana e, più a meridione, dalla presenza di meravigliose, immense foreste solcate da fiumi pescosi. Se la grande divinità dei mongoli Khoke Mongke Tengrii, l'Eterno Cielo Azzurro, sarà benevola ritroveremo la sciamana buriata che l’hanno scorso ha tenuto con noi un interessante incontro in cui ha raccontato la sua vita, seguito da un colloquio privato con le persone interessate; non sarà uno spettacolo organizzato, ma un rendez- vous con colei che i mongoli chiamano una “viaggiatrice dei tre mondi”, il sotterraneo, il terrestre e quello degli spiriti. A differenza dell’anno scorso abbiamo deciso di dedicare un’intera giornata alla visita del monastero di Baldan Baraivan e delle grotte con immagini sacre buddiste che si trovano nei suoi dintorni. Chiudiamo il viaggio prima di tornare a Ulaan Bataar con una sosta al parco naturale di Terelj, una delle località turistiche più amate dai mongoli. Nella capitale visiteremo, oltre ai musei, un centro buddista fondato nel 2001 dal venerabile Panchen Otrul Rimponche che trascorre due mesi all’anno in Mongolia per impartire insegnamenti sul Dharma. Il centro ha come scopo quello di aiutare le famiglie povere della città; potremo partecipare ad una lezione tenuta da un Lama sui fondamenti del buddismo. L’itinerario segue un grande anello che porta a nord est di Ulaan Baatar fino a Dadal, da dove si prosegue ancor più ad oriente fino ai monti di Deluun Boldog, luogo natale di Gengis Khan, iniziando da qui il percorso di rientro. Buona parte del viaggio si svolge in aree selvagge, che richiedono in tutto 7 campi: in molti dei luoghi che visiteremo non esistono strutture ricettive, neppure dei campi Gher. Si faranno diverse escursioni a piedi che prevedono tutte il rientro in un punto di campo raggiungibile con le jeep; ci si porta all’imbocco dei sentieri con i veicoli e ci si allontana a volte per un’intera giornata, portando con se solo l’occorrente per la passeggiata e per il picnic. Non si prevedono guadi e i sentieri non sono particolarmente impegnativi, ma il viaggio è maggiormente adatto a persone che abbiano già avuto delle precedenti esperienze di questo tipo o che siano almeno sufficientemente adattabili ed un poco allenate. Ricordiamo che nella zona del burkhan khaldun, se la primavera e stata molto piovosa, si possono trovare molte zanzare, meno fameliche delle nostre ma comunque fastidiose; consigliamo di portare un buon repellente. Il viaggio è stato preparato in stretta collaborazione con persone del luogo da Alfredo Savino, appassionato ricercatore della cultura mongola, che accompagna il viaggio (contattabile via email: [email]alfredosavino@gmail.com[/email] skype gengiskhaan); si prevede un massimo di 12 partecipanti. Alfredo, che ora vive in Mongolia, si è laureato in Storia Medioevale con una tesi sul frate francescano Giovanni da Pian di Carpine che nel 1245 andò in Mongolia in veste di legato pontificio; si è dedicato alla diffusione della cultura e della storia mongola in Italia per conto dell'associazione culturale Soyombo attraverso mostre etnografiche e conferenze. Ha iniziato l’esplorazione fisica del paese nel 1998 vagabondano per due mesi e mezzo nelle regioni dell'ovest e, due anni dopo, nella parte orientale. Nel 2006 è stato invitato al congresso internazionale dei mongolisti a Ulaan Bataar per esporre la sua tesi in occasione delle celebrazioni svoltesi per l'ottocentenario della fondazione dell'impero mongolo. Alfredo è costantemente attivo nello studio della cultura mongola e dal 2006 collabora con Amitaba per creare dei percorsi che consentano un vero incontro con la magia del mondo che lui ama: la Mongolia è una terra che può regalare la sensazione di essere catapultati in un'altra epoca se non addirittura su di un altro pianeta. L’immensità degli spazi sovrastati da vasti cieli azzurri, senza barriere né recinzioni è sorprendente, e le tenaci persone che vi abitano mantengono tradizioni antiche e rivelano un cuore sorprendente. Modalità del viaggio Per l’intero viaggio vengono utilizzati veicoli a quattro ruote motrici seguendo sia strade che piste tracciate dal passaggio di altri veicoli; gli unici tratti asfaltati sono nei pressi della capitale. La velocità sugli sterrati è comunque abbastanza buona, si tengono medie di circa 50 km/h con alcuni tratti anche più veloci e parti dove l’irregolarità del terreno rende la marcia lenta. La maggior parte delle tappe previste prevedono spostamenti compresi tra i 100 e i 150 chilometri. Fuori da Ulaan Baatar si alloggia per 7 notti in tenda (per tre notti consecutive all’inizio, poi per due campi consecutivi altre due volte), e per 4 notti nelle gher: le tipiche tende mongole che si trovano predisposte in campi fissi e sono fornite di letti con lenzuola e asciugamani. In questi campi fissi si trovano anche servizi e docce con acqua calda e viene proposta una cucina semplice ma sostanziosa anche vegetariana. I campi mobili vengono allestiti con tende di tipo europeo a due posti e si dispone di una tenda comune dove mangiare; cucina e allestimento sono curati da nostro personale. Viene fornita tutta l’attrezzatura necessaria dall’organizzazione, ad eccezione del sacco a pelo. Un viaggio in Mongolia richiede quindi un certo spirito d’avventura: lasciata la capitale non si trovano più hotel e si diventa di fatto dei nomadi, percorrendo con i veicoli a quattro ruote motrici vaste aree e pernottando sempre in tenda; molti dei campi fissi sono comodamente attrezzati, ma non sono degli hotel. Per chi ama viaggiare ed è disposto ad affrontare qualche disagio, attraversare la Mongolia è una grandiosa esperienza d’incontro con una popolazione cordiale e ospitale e di totale immersione in un ambiente naturale stupendo. Clima e attrezzatura Il clima a fine giugno è mediamente piuttosto secco, le temperature previste sono tra i 10 e i 20 gradi, con possibili punte minime notturne di 5 gradi. E’ necessario portare un sacco a pelo, che abbia un gradiente di minimo termico di zero gradi. Prevedere un abbigliamento che possa essere resistente ad acqua e vento, scarponcini tipo trekking leggeri possibilmente con l’interno in goretex, portare creme protettive per il sole e occhiali. Si tenga presente che lungo il percorso non ci sono lavanderie. PROGRAMMA DEL VIAGGIO Si ricorda che l’itinerario previsto può subire modifiche dovute a fattori naturali e climatici 1°g. Domenica 21 giugno, partenza dall’Italia Per raggiungere Ulaan Baatar il volo più comodo è della Aeroflot, ma vi sono anche opzioni diverse; nel programma si considera l’utilizzo di questo collegamento, ma Amitaba può verificare anche le possibilità offerte dalle altre compagnie. Con Aeroflot la partenza è da Milano Malpensa per Mosca alle 12.10 con arrivo 17.45. Il volo transcontinentale da Mosca per Ulaan Baatar parte alle 20.35. 2°g. 22/6 Arrivo a Ulaan Baatar Arrivo alle ore 6.15, trasferimento e sistemazione in albergo. Incontro con le guide e presentazione del programma di viaggio. Visita del monastero di Gandan, il principale monastero della Mongolia costruito circa 300 anni fa. Ascesa alla collina Zaisan, da dove si gode un bellissimo panorama della città e delle colline circostanti e dove si trova una enorme statua di Buddha, e visita del Museo di Bogd Khan, il palazzo invernale dell’ultimo imperatore-lama. 3°g. 23/6 Ulaan Baatar – Mungunmorit Si lascia Ulaan Baatar in direzione est portando con se l’attrezzatura necessaria per i campi. La prima tappa porta a Mungunmorit, vicino al monte Burkhan Khalduun. Si monta il primo campo nella steppa. 4°g. 24/6 Burkhan Khalduun Inizia il cammino verso il Burkhan Khalduun, il monte che si trova nel Parco Nazionale di Khan Khentii a nord est di Ulaan Baatar, ritenuto il possibile luogo di sepoltura di Genghis Khan. Secondo campo nella steppa. 5°g. 25/6 Burkhan Khalduun Si lascia fisso il campo e si completa il percorso a piedi al Burkhan Khalduun esplorandone i dintorni. 6°g. 26/6 Burkhan Khalduun - Khentii - Lago Khukh Partenza per il lago Khukh - il luogo dove Temujin è stato proclamato ed incoronato come Genghis Khan - l'imperatore dello Stato Mongolo. Cena e pernottamento in campo Gher. 7°g. 27/6 Lago Khukh - Baldan Bereeven Continuando verso est si transita dal lago di Khangal arrivando alle rovine del monastero di Baldan Bereeven, che era stato costruito nel 1700 ed era uno dei più grandi della Mongolia. Qui trascorreremo la giornata visitando le grotte dove i monaci si ritiravano in meditazione attorno al monastero. Pernottamento in tenda. 8°g. 28/6 Baldan Bereeven - Binder - Lago Tsagaan Proseguendo per Binder si passa da un sito militare di Gengis Khan, Tulgyn Gurvan Chuluu. Spostamento fino al lago Tsagaan, dove si eseguono delle escursioni nei dintorni e vi è la possibilità di incontrare uno sciamano e di seguirne i riti. Cena e pernottamento in campo Gher. 9°g. 29/6 Lago Tsagaan – Dadal Partenza verso Dadal, sempre verso est, una zona ricca di laghi e fiumi, di cui i più grandi sono i fiumi Onon e Balj. Si alloggia in un campo Gher. 10°g. 30/6 Dadal - Deluun Boldog Si raggiunge Dadal dove ci si sistema in un campo Gher. Nel pomeriggio escursione al monte Deluun Boldog, considerato dalle fonti mongole il luogo natale di Temuujin, il futuro Genghis Khan, questo è il punto più nord orientale del percorso. 11°g. 1/7 Deluun Boldog – Undurkhaan Inizia il percorso verso ovest, seguendo la vallata di Genghis Khan fino a Undurkhaan, dove si visita il museo; per mancanza di alberghi locali agibili si dormirà in tenda. 12°g. 2/7 Undurkhaan - Avraga Toson e fiume Kherlen Proseguimento del viaggio di rientro fino al villaggio di Avraga Toson nei pressi dell’omonimo lago, dove vi trova il monumento dedicato al 750° anniversario della Storia Segreta dei mongoli. Visita del monumento ed escursione alle sorgenti di Avraga Toson. Pernottamento in tenda nelle vicinanze del fiume Kherlen. 13°g. 3/7 Avraga Toson - Parco Nazionale di Terelj Trasferimento fino al parco naturale di Terelj, visita dell’enorme roccia tartaruga. Sistemazione in campo Gher. 14°g. 4/7 Parco Nazionale di Terelj - Ulaan Baatar Rientrando ad Ulaan Baatar una breve deviazione porta a Gachuurt, dove si trova l’Hotel Mongolia, con la riproduzione in miniatura dell’antica Karakorum. All’arrivo nella capitale assisterà ad uno spettacolo folcloristico di musica, danza e canto tradizionali; sistemazione in hotel. 15°g. 5/7 Ulaan Baatar Visita al Museo di Storia, dove sono illustrati lo sviluppo della storia dell’uomo nelle terre mongole ed i costumi tradizionali delle varie etnie, del Museo dell’Arte, ricco di opere di Zanabazar e di altri importanti artisti mongoli, del Museo- Monastero di Choijin Lama, uno dei pochi monasteri rimasti intatti che conserva le maschere originali utilizzate nelle danze rituali e splendide sculture di Zanabazar. Si assiste ad uno spettacolo folcloristico di musica, danza e canto tradizionali della Mongolia, ascoltando le dolci melodie del morin khuur, il leggendario strumento mongolo. 16°g. Lunedì 6 luglio Per chi è giunto fin qui con Aeroflot, la partenza da Ulaan Bataar è alle 7.35 con arrivo a Mosca alle 10.15; partenza per Milano Malpensa alle 12.00 con arrivo alle 13.50. Conduce il viaggio Alfredo Savino – Partecipanti: minimo 4, massimo 12 (Nota: il prezzo potrebbe subire variazioni nel corso del mese di aprile, quando in Mongolia vengono riconfermati i prezzi dei servizi della stagione estiva). Il prezzo non comprende i voli internazionali; include le spese di iscrizione, tutti gli altri trasporti necessari, il trattamento di pensione completa escluse le bevande, gli ingressi ai parchi ed ai siti indicati nel programma, l’assicurazione di viaggio e la presenza dell’accompagnatore italiano. La sistemazione nelle Gher è prevista per tre o quattro persone; chi desidera utilizzare una gher solo in due o singolarmente deve richiederlo con buon anticipo ma non è sempre confermabile. Il prezzo della sistemazione singola o dell’utilizzo di Gher in due persone viene fornito su richiesta. L’invio di documenti tramite corriere costa € 25. E’ necessario munirsi del visto per la Mongolia; Amitaba può prendersi carico della richiesta, che necessita di circa due settimane. Dovete farci pervenire due copie degli appositi moduli compilati unitamente al passaporto e tre foto; il costo è di € 55 per il visto, più le spese dei corrieri utilizzati per la spedizione dei documenti. L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include una specifica polizza di assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio. La polizza assicurativa viene consegnata prima della partenza. MONGOLIA La taiga e il festival del Naadam Dall’8 al 30 luglio 2009 Ogni anno tra l’11 e il 12 luglio si svolge il festival del Naadam, che dal 1921 costituisce la celebrazione dell’indipendenza della Mongolia in cui si possono ammirare i contesti tradizionali di lotta, corsa dei cavalli e tiro con l’arco. Ad Ulaan Baatar le rappresentazioni si svolgono in un grande stadio e oggi sono organizzate come un fenomeno di massa, ma vi sono dei Naadam che si svolgono in altre località dove risultano più veri e meno imbrigliati dai tempi televisivi e dalle esigenze del turismo. Si è così scelto di partecipare all’evento di Erdenet, dove per avvicinare i lottatori o i cavalli non è necessario possedere un pass e dove ci si può sedere di fianco ad un gruppo di anziani e scambiare con loro del tabacco da fiuto. Ma questo viaggio offre soprattutto la possibilità di scoprire un ambiente incontaminato, quello della taiga mongola, caratterizzato in prevalenza da foreste di conifere che occupano le regioni settentrionali. Il clima di questa area è caratterizzato da lunghi inverni rigidi e brevi ed estati secche. Le specie arboree più diffuse sono i pini, gli abeti siberiani ed i larici. La taiga ospita numerosi animali, tra cui grossi mammiferi come l’orso, l’alce, la renna e animali di taglia più modesta come la lince, il ghiottone e lo zibellino. Tra gli uccelli sono comuni nella taiga crocieri e nocciolaie, abituali frequentatori delle foreste di conifere. Il viaggio segue un percorso che esplora una delle regioni più incontaminate al mondo, il vasto bacino di Darkhad - Darkhadyn Khotgor. In questa regione, tra 300 laghi d’acqua dolce e foreste, prosperano le popolazioni nomadi che si dedicano all’allevamento delle renne. Tra i monti di Khoridol Saridag e di Ulaan Taiga vi sarà la possibilità di incontrare una famiglia dell’etnia Tsaagan; non è un evento preordinato: il capogruppo cercherà di stabilire un contatto e verrà posto il campo nelle vicinanze. Lo scenario naturale sarà ulteriormente arricchito dall’esplorazione del grande lago di Khubsugul, dei vulcani Uran Togoo e di Khorgo, dove si trova lo stupendo lago di Terkhiin Tsagaan, e della regione desertica dunaria di Elsen Tasarkhai. Anche il quadro storico è completo: oltre ad Ulaan Bataar si visitano Amarbayasgalant, Kharkhorin ed un insieme di siti che forniscono una visione d’insieme completa della Mongolia. Il viaggio è stato preparato in stretta collaborazione con persone del luogo da Alfredo Savino, che lo accompagna (contattabile via skype Gengiskhaan o via email: [email]alfredosavino@gmail.com[/email]); si prevede un massimo di 12 partecipanti. Alfredo, che ora vive in Mongolia, è un appassionato ricercatore della cultura mongola. Si è laureato in Storia Medioevale con una tesi sul frate francescano Giovanni da Pian di Carpine che nel 1245 andò in Mongolia in veste di legato pontificio; si è dedicato alla diffusione della cultura e della storia mongola in Italia per conto dell'associazione culturale Soyombo attraverso mostre etnografiche e conferenze. Ha iniziato l’esplorazione fisica del paese nel 1998 vagabondando per due mesi e mezzo nelle regioni dell'ovest e, due anni dopo, nella parte orientale. Nel 2006 è stato invitato al congresso internazionale dei mongolisti a Ulaan Bataar per esporre la sua tesi in occasione delle celebrazioni svoltesi per l'ottocentenario della fondazione dell'impero mongolo. Alfredo è costantemente attivo nello studio della cultura mongola e dal 2006 collabora con Amitaba per creare dei percorsi che consentano un vero incontro con la magia del mondo che lui ama: la Mongolia è una terra che può regalare la sensazione di essere catapultati in un'altra epoca se non addirittura su di un altro pianeta. L’immensità degli spazi sovrastati da vasti cieli azzurri, senza barriere né recinzioni è sorprendente, e le tenaci persone che vi abitano mantengono tradizioni antiche e rivelano un cuore sorprendente. Modalità del viaggio Per l’intero viaggio vengono utilizzati veicoli a quattro ruote motrici seguendo sia strade che piste tracciate dal passaggio di altri veicoli; gli unici tratti asfaltati sono nei pressi della capitale. La velocità sugli sterrati è comunque abbastanza buona con medie di circa 50 km/h con alcuni tratti anche più veloci o più lenti a causa dell’irregolarità del terreno. La maggior parte delle tappe prevede spostamenti compresi tra i 100 e i 150 chilometri. Fuori da Ulaan Baatar si alloggia per 7 notti in tenda (per sei notti consecutive all’inizio, poi per una), due notti in un alberghetto locale, pulito ma che ricorda i tempi dell’occupazione sovietica e dove una pecca può essere a volte la poca funzionalità degli impianti idrici, e per 9 notti nelle gher: le tipiche tende mongole che si trovano predisposte in campi fissi fornite di letti con lenzuola e asciugamani. In questi campi fissi si trovano anche servizi e docce con acqua calda e una cucina semplice ma sostanziosa anche vegetariana. I campi mobili vengono allestiti con tende di tipo europeo a due posti e si dispone di una tenda comune dove mangiare; cucina e allestimento sono curati dal nostro personale. Viene fornita tutta l’attrezzatura necessaria dall’organizzazione, ad eccezione del sacco a pelo. Un viaggio in Mongolia richiede quindi un certo spirito d’avventura, questo in particolare: lasciata la capitale non si trovano più hotel e si diventa di fatto dei nomadi, percorrendo con i veicoli a quattro ruote motrici vaste aree e pernottando sempre in tenda; molti dei campi fissi sono comodamente attrezzati, ma non sono degli hotel. Per chi ama viaggiare ed è disposto ad affrontare qualche disagio, attraversare la Mongolia è una grandiosa esperienza d’incontro con una popolazione cordiale e ospitale e di totale immersione in un ambiente naturale stupendo. Clima e attrezzatura In Mongolia il clima in luglio è mediamente piuttosto secco, le temperature previste sono tra i 15 e i 25 gradi, con possibili punte minime notturne di 8 gradi mentre la taiga è un ambiente più umido, dove sono possibili piogge, e dove la presenza di zanzare non è da escludere, quindi munirsi di un buon repellente. E’ necessario portare un sacco a pelo che abbia un gradiente di minimo termico di zero gradi. Prevedere un abbigliamento resistente ad acqua e vento, scarponcini tipo trekking leggeri possibilmente con l’interno in goretex, portare creme protettive per il sole e occhiali. Per le escursioni a piedi è utile avere un proprio zaino con cui portare l’occorrente per la giornata. PROGRAMMA DEL VIAGGIO Si ricorda che l’itinerario previsto può subire modifiche dovute a fattori naturali e climatici 1°g. Mercoledì 8 luglio, partenza dall’Italia Per raggiungere Ulaan Baatar il volo più comodo è della Aeroflot, ma vi sono anche altre opzioni. Con Aeroflot la partenza è da Milano Malpensa per Mosca alle 12.10 con arrivo 17.45. Il volo transcontinentale da Mosca per Ulaan Baatar parte alle 20.35. 2°g. 9/7 Ulaan Baatar Arrivo ad Ulaan Baatar, trasferimento e sistemazione in albergo. Incontro con la guida e presentazione del programma di viaggio. Visita al Monastero di Gandan, il principale monastero della Mongolia, costruito più di 300 anni fa. Ascesa alla collina Zaisan da dove si gode un bellissimo panorama della città e delle colline circostanti: qui si trova una enorme statua di Buddha. Visita al Museo di Bogd Khan, il palazzo invernale dell’ultimo imperatore-lama. 3°g. 10/7 Ulaan Baatar - Amarbayasgalant Partenza verso la città di Darkhan, situata a nord di Ulaan Baatar. Una deviazione poco prima di entrare in città porta fino al campo Gher a pochi chilometri dal monastero di Amarbayasgalant, uno dei più belli ed importanti della Mongolia. Visita al monastero costruito nel 1737 e dedicato a Zanabazar, primo imperatore-lama, scienziato e grande scultore, la cui salma venne portata qui nel 1779. Escursione attorno al monastero fino alla montagna degli otto stupa. Visita del cimitero degli Unni – il “khirgisuur”. 4°g. 11/7 Amarbayasgalant – Erdenet, festival di Naadam Partenza per Erdenet, la città delle miniere di rame, dove si assiste alla festa di Naadam. Si potranno vedere da vicino le corse dei cavalli e la lotta tradizionale. È un momento unico in cui si assaggeranno i piatti tipici e le bevande tradizionali mongole. Sistemazione in albergo locale. 5°g. 12/7 Erdenet - Khutag Undur Passando dalla città di Bulgan, spostamento verso la riserva naturale di Khutag Undur, dove è ubicata il vulcano spento di Uran Togoo. Pernottamento in campo Gher. 6°g. 13/7 Khutag Undur (vulcano di Uran Togoo) – Murun Partenza per Murun, capoluogo della provincia di Khubsugul. Arrivo, sistemazione in albergo locale e visita al mercato. 7°g. 14/7 Murun - Ulaan Uul Partenza verso il paese di Ulaan Uul, l’ultimo centro abitato prima della Grande Depressione di Darkhadyn Khotgor, che si trova tra le montagne di Khoridol Saridag e di Ulaan Taiga. Pernottamento in tenda. 8°g. 15/7 Lago Tsagaan Nuur – Darkhadyn Khotgor (La Grande Depressione) Inizio del viaggio lungo il bacino di Darkhad - Darkhadyn Khotgor. Il paesaggio è aspro ma magico, fatto di praterie, foreste e oltre 300 laghi sparsi in una vasta pianura. Pernottamento in tenda. 9°g. 16/7 Darkhadyn Khotgor Si prosegue l’esplorazione dell’immensa pianura. Il percorso, uno dei meno battuti della Mongolia, porta all’interno dell’ecosistema della taiga, una regione difficilmente raggiungibile che costituisce un perfetto ambiente per il popolo-allevatore delle renne. Pernottamento in tenda. 10°g. 17/7 Darkhadyn Khotgor Tappa di avvicinamento al villaggio di Renchinlkhumbe, un piccolo centro disperso nella vastità della regione, punto d'inizio del sentiero della valle Jigjidyn che porta fino al lago Khubsugul. Pernottamento in tenda. 11°g. 18/7 Darkhadyn Khotgor - Renchinlkhumbe Si conclude l’esplorazione del grande bacino di Darkhadyn Khotgor arrivando alle catene montuose di Khoridol Saridag e di Ulaan Taiga, che si attraversano per arrivare a Renchinlkhumbe. Pernottamento in tenda. 12°g. 19/7 Regione di Renchinlkhumbe: incontro con i Tsaatan Con un po' di fortuna si incontrerà una famiglia di Tsaatan, gli allevatori di renne più meridionali al mondo, con cui si trascorrerà la giornata, conoscendo le persone e i loro usi e costumi. Si lascia la famiglia per montare il campo per la notte. 13°g. 20/7 Regione di Renchinlkhumbe - Lago Khubsugul Arrivo al lago Khubsugul entrando nel Parco omonimo. Escursione nei dintorni dell’area nord occidentale del lago. Sistemazione in campo Gher. 14°g. 21/7 Lago Khubsugul - Khatgal Partenza per il campo Gher situato nei pressi di Khatgal, una cittadina a sud del lago. Pomeriggio libero. 15°g. 22/7 Khatgal - Murun - Zuun Nuur Passando per Murun, capoluogo della provincia di Khubsugul, si visita Uushiin Uvur, il sito dell'età del bronzo che contiene 14 cervi su pietra oltre ad alcune tombe dell’epoca unna. Si prosegue verso il lago Zuun Nuur, accampamento nei pressi della riva ed escursione nei dintorni. 16°g. 23/7 Zuun Nuur - Parco Nazionale di Terkhiin Tsagaan Trasferimento verso il lago Terkhiin Tsagaan, circondato da crateri di vulcani spenti, il più "giovane" dei quali è il Khorgo. La strada si dipana tra monti e vallate, e dal punto più alto si può godere un panorama d'inimmaginabile bellezza. Pernottamento in campo Gher. 17°g. 24/7 Parco Nazionale di Terkhiin Tsagaan Visita al vulcano Khorgo, dove in pochi minuti si raggiunge la sommità del cratere. Al ritorno si passa dalle grotte di Shar Nokhoi (cane giallo) e di ghiaccio. Passeggiata intorno al lago e ritorno al campo. 18°g. 25/7 Terkhiin Tsagaan - Taikhar Chuluu - Tsetserleg - Terme di Tsenkher In mattinata partenza per le terme di Tsenkher, dove le acque raggiungono temperature tra i 60 e gli 80 gradi, ottime per rilassarsi. Si visita la roccia di Taikhar, un enorme monolito che secondo le credenze locali esaudisce i desideri se si supera una prova. Segue la visita alla città di Tsetserleg, il cui nome significa “giardino”, con il monastero-museo locale e il mercato dei prodotti caseari, famoso per la qualità in tutta la Mongolia. In serata arrivo al campo Gher dove ci sono le acque termali; ci si potrà rilassare nelle due vasche d’acqua calda all’aperto, provare il massaggio e le cure tradizionali mongole. 19°g. 26/7 Terme di Tsenkher – Kharkhorin Partenza per Kharkhorin (Karakorum), antica capitale dell’Impero di Gengis Khan. Visita al monastero-museo di Erdene Zuu, costruito sui ruderi di Kharkhorin. Pernottamento in campo Gher. 20°g. 27/7 Kharkhorin – Elsen Tasarkhai Partenza ed arrivo a Elsen Tasarkhai; escursione sulle dune e visita alle rovine dell’antico monastero di Uvgun. Pernottamento in campo Gher. 21°g. 28/7 Elsen Tasarkhai - Ulaan Baatar Partenza e arrivo a Ulaan Baatar, sistemazione in albergo. Dopo il pranzo visita a un centro buddista per conoscere meglio la vita dei monaci, seguirà uno spettacolo folcloristico. Per la cena ci si reca a Gachurt, una piccola località alle porte di Ulaan Bataar, dove presso un hotel è stato costruito un modello dell’antica città di Kharkhorin. Ritorno in hotel. 22°g. 29/7 Ulaan Baatar Visita del Museo di Storia che espone numerosi oggetti etnici della cultura nomade, una raccolta completa di costumi e gioielli tradizionali delle etnie mongole ed interessanti reperti storici. Visita al Museo-Monastero di Choijin Lama, dove sono conservate le maschere originali della danza Tsam e splendide sculture di Zanabazar. Tempo libero a disposizione per acquisti e girare in città. 23°g. Giovedì 30 luglio partenza per l’Italia Per chi è giunto fin qui con Aeroflot, la partenza da Ulaan Bataar è alle 7.35 con arrivo a Mosca alle 10.15; partenza per Milano Malpensa alle 12.00 con arrivo alle 13.50. Conduce il viaggio Alfredo Savino – Partecipanti: minimo 4, massimo 12 (Nota: il prezzo potrebbe subire variazioni nel corso del mese di aprile, quando in Mongolia vengono riconfermati i prezzi dei servizi della stagione estiva). Il prezzo non comprende i voli internazionali; include le spese di iscrizione, tutti gli altri trasporti necessari, il trattamento di pensione completa escluse le bevande, gli ingressi ai parchi ed ai siti indicati nel programma, l’assicurazione di viaggio e la presenza dell’accompagnatore italiano. La sistemazione nelle Gher è prevista per tre o quattro persone; chi desidera utilizzare una gher solo in due o singolarmente deve richiederlo con buon anticipo ma non è sempre confermabile. Il prezzo della sistemazione singola o dell’utilizzo di Gher in due persone viene fornito su richiesta. CONOSCERE LA MONGOLIA Vasti orizzonti: dalla steppa al deserto Dal 2 al 23 agosto 2009 Questo viaggio è eccezionale per coloro che si avvicinano alla Mongolia per la prima volta e sono interessati ad avere una visione d’insieme degli aspetti principali di questa terra, avvicinandone la cultura attraverso i monasteri più importanti ed incontrandone la natura senza confini. Gli spazi immensi offrono un'incredibile varietà di paesaggi: dalle montagne innevate ai laghi immensi, dalle sterminate praterie alle dune del deserto del Gobi. In questo scenario grandioso la storia e le tradizioni dei fieri mongoli perdurano e sono tutt’ora legate ai ritmi ancestrali della transumanza nomadica. Il percorso è stato attentamente studiato per poter sperimentare questi molteplici aspetti: è stato più volte eseguito negli anni scorsi, e per il 2009 è stato ulteriormente arricchito. Unisce la voglia di scoprire angoli nuovi e aspetti inediti della Mongolia con luoghi famosi impossibili da ignorare, come i monasteri di Amarbayansgalant e di Erdene Zuu. Si spazia dalle bellezze paesaggistiche e naturali del lago Khubsugul dove vive l’etnia Tsaatan, al cuore del deserto fatto di paesaggi mozzafiato dove si trovano antichi monasteri nascosti tra le lunghe catene di rocce granitiche. Si riuscirà così ad avere una visione d’insieme della variegata realtà di questo vasto paese. Al ritorno nella capitale visiteremo oltre ai musei un centro buddista fondato nel 2001 dal venerabile Panchen Otrul Rimponche che trascorre due mesi all’anno in Mongolia a impartire insegnamenti di Dharma. Il centro ha come scopo quello di aiutare le famiglie povere della città; qui parteciperemo ad una lezione tenuta da un lama sui fondamenti del buddismo. Il viaggio è stato preparato in stretta collaborazione con persone del luogo da Alfredo Savino, che lo accompagna (contattabile via skype Gengiskhaan o via email: [email]alfredosavino@gmail.com[/email]); si prevede un massimo di 12 partecipanti. Alfredo, che ora vive in Mongolia, è un appassionato ricercatore della cultura mongola. Si è laureato in Storia Medioevale con una tesi sul frate francescano Giovanni da Pian di Carpine che nel 1245 andò in Mongolia in veste di legato pontificio; si è dedicato alla diffusione della cultura e della storia mongola in Italia per conto dell'associazione culturale Soyombo attraverso mostre etnografiche e conferenze. Ha iniziato l’esplorazione fisica del paese nel 1998 vagabondando per due mesi e mezzo nelle regioni dell'ovest e, due anni dopo, nella parte orientale. Nel 2006 è stato invitato al congresso internazionale dei mongolisti a Ulaan Baatar per esporre la sua tesi in occasione delle celebrazioni svoltesi per l'ottocentenario della fondazione dell'impero mongolo. Alfredo è costantemente attivo nello studio della cultura mongola e dal 2006 collabora con Amitaba per creare dei percorsi che consentano un vero incontro con la magia del mondo che lui ama: la Mongolia è una terra che può regalare la sensazione di essere catapultati in un'altra epoca se non addirittura su di un altro pianeta. L’immensità degli spazi sovrastati da vasti cieli azzurri, senza barriere né recinzioni è sorprendente, e le tenaci persone che vi abitano mantengono tradizioni antiche e rivelano un cuore sorprendente. Modalità del viaggio Per l’intero viaggio vengono utilizzati veicoli a quattro ruote motrici seguendo sia strade che piste tracciate dal passaggio di altri veicoli; gli unici tratti asfaltati sono nei pressi della capitale. La velocità sugli sterrati è comunque abbastanza buona, si tengono medie di circa 50 km/h con alcuni tratti anche più veloci e parti dove l’irregolarità del terreno rende la marcia lenta. La maggior parte delle tappe prevedono spostamenti entro i 100 chilometri, tranne alcune nel deserto e nella steppa che arrivano ad un massimo di circa 300. Fuori da Ulaan Baatar si alloggia nelle gher: le tipiche tende mongole che si trovano predisposte in campi fissi e sono fornite di letti con lenzuola e asciugamani. In questi campi fissi si trovano anche servizi e docce con acqua calda e viene proposta una cucina semplice ma sostanziosa anche vegetariana. Una notte viene trascorsa in un semplice alberghetto locale. Il viaggio richiede quindi un certo spirito d’avventura: lasciata la capitale non si trovano più hotel e si diventa di fatto dei nomadi, percorrendo con i veicoli a quattro ruote motrici vaste aree e pernottando sempre in tenda; molti dei campi fissi sono comodamente attrezzati, ma non sono degli hotel. Per chi ama viaggiare ed è disposto ad affrontare qualche disagio, attraversare la Mongolia è una grandiosa esperienza d’incontro con una popolazione cordiale e ospitale e di totale immersione in un ambiente naturale stupendo. Clima e attrezzatura Ad agosto il clima è mediamente piuttosto secco, le temperature previste sono tra i 15 e i 25 gradi, con possibili punte minime notturne di 8 gradi, ma sono possibili variazioni straordinarie, come una nevicata al lago Khubsugul. Prevedere un abbigliamento che possa essere resistente ad acqua e vento, scarponcini tipo trekking leggeri possibilmente con l’interno in goretex, portare creme protettive per il sole e occhiali. Per le escursioni a piedi è utile avere un proprio zaino con cui portare l’occorrente per la giornata. Si tenga presente che lungo il percorso non ci sono lavanderie. PROGRAMMA DEL VIAGGIO Si ricorda che l’itinerario previsto può subire modifiche dovute a fattori naturali e climatici 1°g. Domenica 2 agosto, partenza dall’Italia Partenza da Milano Malpensa con Aeroflot alle 12.10 con arrivo a Mosca alle 17.45. Si riparte per Ulaan Baatar 20.35. 2°g. 3/8 Arrivo a Ulaan Baatar Arrivo previsto alle ore 6.25; si viene ricevuti dal corrispondente mongolo di Amitaba e dalla guida; trasferimento in hotel, dove è in attesa dei partecipanti Alfredo Savino, il capogruppo. Nella giornata di oggi si visita il monastero di Gandan, che è il principale della Mongolia costruito circa 300 anni fa, con l’enorme statua di Megjid Janraisig, la divinità protettrice del paese, si prosegue con il Museo di Storia Naturale, che oltre alle sezioni dedicate alla flora e alla fauna, presenta importanti reperti paleontologici provenienti dal deserto del Gobi. Si sale poi sulla collina di Zaisan, da dove si gode un bellissimo panorama della città e delle colline circostanti. 3°g. 4/8 Ulaan Baatar – Monastero di Amarbayasgalant Partenza con un veicolo privato verso la città di Darkhan, situata a nord di Ulaan Baatar. Una deviazione poco prima di entrare in città porta fino al campo gher, dove si trascorre la notte, a pochi chilometri dal monastero di Amarbayasgalant, uno dei più belli ed importanti della Mongolia. 4°g. 5/8 Monastero di Amarbayasgalant - Bulgan Visita al monastero costruito nel 1737 e dedicato a Zanabazar, il primo imperatore-lama, scienziato e grande scultore, la cui salma venne traslata qui nel 1779. Escursione nei dintorni del monastero fino alla montagna degli otto stupa e visita del cimitero degli unni – il “khirgisuur”. La tappa di oggi prosegue verso ovest transitando da Erdenet, la città delle miniere di rame, e a breve distanza oltre Bulgan ci si sistema in un campo di gher. 5°g. 6/8 Bulgan – Murun Partenza per Murun, capoluogo della provincia di Khubsugul, dove si visita il mercato locale e si avrà del tempo libero per curiosare; sistemazione in un semplice albergo locale. 6°g. 7/8 Murun - Parco Nazionale del Lago Khubsugul Oggi si entra nel Parco Nazionale del lago Khubsugul, tra i più profondi laghi di acqua dolce dell'Asia Centrale (262 mt), uno dei luoghi più incantevoli della Mongolia, dove si trascorre la giornata godendo della natura del luogo. Ci si accomoda in un campo Gher, che sarà la base per i prossimi due giorni di esplorazioni. 7°g. 8/8 Lago Khubsugul e Monti Saridag Escursione sulla catena montuosa di Saridag, situata nelle vicinanze del lago Khubsugul, che raggiunge i 2500 metri di altezza, da cui si gode un bellissimo panorama delle montagne che la compongono. Le jeep portano non lontano dal punto più alto, che si raggiunge a piedi. Si avrà la possibilità di incontrare alcune famiglie dell’etnia Tsaatan, il “popolo delle renne”. Ritornati al campo turistico, c’è la possibilità di noleggiare cavalli o di affittare una barca per godersi il lago. 8°g. 9/8 Lago Khubsugul – Zuun nuur – Jargalant Si ripassa da Morun e si prosegue verso il lago di Zuun nuur, quindi, oltre Shine Ider, si arriva al campo Gher di Jargalant. 9°g. 10/8 Jargalant - Parco Nazionale di Terkhiin Tsagaan Trasferimento verso il lago di Terkhiin Tsagaan, circondato da crateri di vulcani spenti, il più "giovane" dei quali è il Khorgo. La strada si snoda tra monti e vallate, e dal punto più alto si può godere di un panorama fantastico. All’arrivo ci si sistema in un campo Gher nei pressi del lago. 10°g. 11/8 Parco Nazionale di Terkhiin Tsagaan Giornata dedicata all’esplorazione della zona, iniziando dal Khorgo, un vulcano spento che si trova ad est del lago Terkhiin Tsagaan Nuur; il cratere è largo 200 metri e profondo 100, e si riesce a raggiungerne la sommità in pochi minuti. Il Terkhiin Tsagaan Nuur è un lago di sorprendente bellezza, con acque limpide e cristalline, ed è abitato da numerosi uccelli rari. I torrenti di lava provenienti dal vulcano Khorgo hanno bloccato il fiume Terkh sia a nord sia a sud, formando così il lago Terkhiin Tsagaan Nuur ad una altitudine di 2.060 metri sul livello del mare. Il lago è largo 16 km, profondo da 4 a 10 metri e lungo più di 20 km. Si potranno vedere anche le grotte di ghiaccio di Shar Nokhoi. Per passeggiare attorno al lago è possibile noleggiare dei cavalli. 11°g. 12/8 Terkhiin Tsagaan - Tsenkher Dopo la colazione, partenza per Tsetserleg, situata nella provincia dell'Arkhangay, dove si visita il tempio di Zayayn Gegeenii Sum, costruito nel 1586, che nel suo fulgore ospitava oltre 1000 monaci; si avrà anche la possibilità di visitare il mercato che qui si tiene ogni giorno. Si prosegue per le terme di Tsenkher, dove le acque hanno una temperatura che raggiunge i 60-80 gradi, ottime per rilassarsi: si può fare il bagno nelle terme e sperimentare i massaggi e le cure tradizionali mongole. Pernottamento in campo Gher. 12°g. 13/8 Tsenkher - Kharkhorin (Karakorum) Partenza per Kharkhorin (Karakorum), antica capitale dell’Impero di Genghis Khan. Qui si visita il monastero di Erdene Zuu, costruito sui ruderi di Kharkhorin, e il monastero di Shankh. Pernottamento in campo Gher. 13°g. 14/8 Kharkhorin – Ongiin Si prosegue per il Gobi, il più grande deserto asiatico. Arrivo al campo turistico Gher nelle vicinanze di Saikhan Ovoo, un piccolo paesino a ovest della provincia di Dundgobi. Visita alle rovine del monastero di Ongiin. 14°g. 15/8 Ongiin - Bayanzag Proseguendo per il deserto di Gobi si arriva a Bayanzag, le “Vette infuocate”, dove la spedizione di Roy Chapman Andrews nel 1924 ha fatto le più grandi scoperte paleontologiche, trovando un’impressionante quantità di reperti tra cui uova, ossai e scheletri interi di dinosauri di molte specie sconosciute fino ad allora. Pernottamento in campo Gher. 15°g. 16/8 Bayanzag - Parco Nazionale di Khongoryn Els Partenza ed arrivo al Parco Nazionale di Khongoryn Els, con le dune di sabbia più alte e spettacolari della Mongolia. Escursione sulle dune, alcune delle quali arrivano fino a 800 metri di altezza: un luogo molto speciale per godere del tramonto. Pernottamento in campo Gher. 16°g. 17/8 Khongoryn Els - Gurvan Saikhan Il percorso verso Gurvan Saikhan passa da Dalanzadgad, il capoluogo del distretto (aimag) di Omnogobi. Arrivati al Parco Nazionale si visita la valle di Yolyn Am, la “valle delle aquile” dove si possono avvistare stambecchi e aquile. Il campo Gher dove si sosta per la notte è vicino ai monti Gurvan Saikhan, che significa “Tre Bellezze”. 17°g. 18/8 Gurvan Saikhan - Tsagaan Suvraga Partenza per Tsagaan Suvraga (stupa bianco): una roccia di calce, situata sul territorio di Ulziit sum, alta 30 metri con una particolare conformazione causata dall’opera di erosione dell'acqua e del vento. Escursione nella zona circostante, dove si ha l’impressione di trovarsi tra le rovine di una antica città. Questi luoghi sono molto ricchi di fossili marini e nel 2000 gli archeologi hanno scoperto dei graffiti rupestri che risalgono all'Età del Bronzo. Pernottamento in campo Gher. 18°g. 19/8 Tsagaan Suvraga - Baga Gazriin Chuluu Partenza per Baga Gazriin Chuluu, situato nella prefettura del Dundgov (Gobi Centrale). Durante questo trasferimento su sterrato iniziano gli infiniti paesaggi fatti di steppe, di deserto e di sorprendenti colori che solo la Mongolia può regalare. Pernottamento in campo Gher. 19°g. 20/8 Baga Gazriin Chuluu Visita del parco di Baga Gazriin Chuluu, dove si trova una formazione rocciosa granitica situata nella pianura desertica, meta di pellegrinaggio della gente locale, e del lago di Sum Khukh Burd. 20°g. 21/8 Baga Gazriin Chuluu – Ulaan Baatar Ultimo giorno di viaggio lungo le piste mongole: nel pomeriggio arrivo ad Ulaanbaatar e sistemazione in albergo. In serata si assiste ad un spettacolo folcloristico. 21°g. 22/8 Ulaan Baatar Si visitano il Museo di Storia che espone numerosi oggetti etnici della cultura nomade, una raccolta completa di costumi e gioielli tradizionali delle varie etnie mongole ed interessanti reperti storici; e il museo-monastero di Choijin Lama, uno dei pochi rimasti intatti, che conserva le maschere originali utilizzate nelle danze rituali degli Tsam e splendide sculture di Zanabazar. Seguirà, se il gruppo è interessato, un incontro lezione con i monaci del centro buddista fondato dal Panchen Otrul Rinpoche. Si avrà del tempo libero a disposizione per girare in città e fare acquisti. 22°g. Domenica 23 agosto, volo per l’Italia La partenza da Ulaan Baatar è prevista alle 7.35 con arrivo a Mosca alle 10.15; si riparte alle 12.00 con arrivo a Milano Malpensa alle 13.50. Conduce il viaggio Alfredo Savino – Massimo 12 partecipanti (Nota: il prezzo potrebbe subire variazioni nel corso del mese di aprile, quando in Mongolia vengono riconfermati i prezzi dei servizi della stagione estiva). Il prezzo include le spese di iscrizione, tutti i trasporti necessari, il trattamento di pensione completa escluse le bevande, gli ingressi ai parchi ed ai siti indicati nel programma, l’assicurazione di viaggio e la presenza dell’accompagnatore italiano. La sistemazione nelle Gher è prevista per tre o quattro persone; chi desidera utilizzare una gher solo in due o singolarmente deve richiederlo con buon anticipo ma non è sempre confermabile. Il prezzo della sistemazione singola o dell’utilizzo di Gher in due persone viene fornito su richiesta. L’invio di documenti tramite corriere costa € 25. E’ necessario munirsi del visto per la Mongolia; Amitaba può prendersi carico della richiesta, che necessita di circa due settimane. Dovete farci pervenire due copie degli appositi moduli compilati unitamente al passaporto e tre foto; il costo è di € 55 per il visto, più le spese dei corrieri utilizzati per la spedizione dei documenti. L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include una specifica polizza di assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio. La polizza assicurativa viene consegnata prima della partenza. MONGOLIA Gobi, il grande deserto Dal 29 agosto al 13 settembre 2009 Gobi è un deserto fatto di paesaggi mozzafiato, antichi monasteri nascosti nelle lunghe catene di rocce granitiche, animato da antiche leggende di fonti miracolose e di alberi duri come la roccia il cui legno non galleggia. Il viaggio tocca un ampio insieme di siti storici e naturali seguendo un percorso che da Ulaan Baatar porta al passato glorioso dell’antica capitale Kharkhorin ed ai monasteri di Erdenee Zuu e di Tuvkhun, una perla incastonata tra le montagne. Prosegue poi dalle rovine del monastero di Oghii, adagiate sulle rive dell’omonimo fiume che ne vide la grandezza e l’oblio, passando dalle cascate di Khujirt, poi sempre più a sud giungendo nel deserto del Gobi alle sterminate dune che “suonano”, le Khongoryn Els. Si rientra poi verso nord seguendo un percorso più orientale, che consente di visitare il parco di Ikh Gazryn Chuluu ed il lago di Sangiin Dalai. Al ritorno alla capitale, dopo il tour, si potranno incontrare i monaci del centro buddista fondato dal Panchen Otrul Rinpoche ed avere un contatto con le attività di sostegno svolte dall’organizzazione Asral ONG (si veda in proposito la sezione “Mongolia” del sito di Amitaba). Il viaggio è stato preparato in stretta collaborazione con persone del luogo da Alfredo Savino, che lo accompagna (contattabile via skype Gengiskhaan o via email: [email]alfredosavino@gmail.com[/email]); si prevede un massimo di 12 partecipanti. Alfredo è un appassionato ricercatore della cultura mongola. Si è laureato in Storia Medioevale con una tesi sul frate francescano Giovanni da Pian di Carpine che nel 1245 andò in Mongolia in veste di legato pontificio; si è dedicato alla diffusione della cultura e della storia mongola in Italia per conto dell'associazione culturale Soyombo attraverso mostre etnografiche e conferenze. Ha iniziato l’esplorazione fisica del paese nel 1998 vagabondando per due mesi e mezzo nelle regioni dell'ovest e, due anni dopo, nella parte orientale. Nel 2006 è stato invitato al congresso internazionale dei mongolisti a Ulaan Bataar per esporre la sua tesi in occasione delle celebrazioni svoltesi per l'ottocentenario della fondazione dell'impero mongolo. Alfredo è costantemente attivo nello studio della cultura mongola e dal 2006 collabora con Amitaba per creare dei percorsi che consentano un vero incontro con la magia del mondo che lui ama: la Mongolia è una terra che può regalare la sensazione di essere catapultati in un'altra epoca se non addirittura su di un altro pianeta. L’immensità degli spazi sovrastati da vasti cieli azzurri, senza barriere né recinzioni è sorprendente, e le tenaci persone che vi abitano mantengono tradizioni antiche e rivelano un cuore sorprendente. Modalità del viaggio Per l’intero viaggio vengono utilizzati veicoli a quattro ruote motrici seguendo sia strade che piste tracciate dal passaggio di altri veicoli; gli unici tratti asfaltati sono nei pressi della capitale. La velocità sugli sterrati è comunque abbastanza buona, con medie di circa 50 km/h con alcuni tratti anche più veloci e parti dove l’irregolarità del terreno rende la marcia lenta. La maggior parte delle tappe previste prevedono spostamenti entro i 100 chilometri, tranne alcune nel deserto e nella steppa che arrivano ad un massimo di circa 300. Fuori da Ulaan Baatar si alloggia nelle gher: le tipiche tende mongole che si trovano predisposte in campi fissi e fornite di letti con lenzuola e asciugamani. In questi campi fissi si trovano anche servizi e docce con acqua calda e una cucina semplice ma sostanziosa anche vegetariana. Un viaggio in Mongolia richiede quindi un certo spirito d’avventura: lasciata la capitale non si trovano più hotel e si diventa di fatto dei nomadi, percorrendo con i veicoli a quattro ruote motrici vaste aree e pernottando sempre in tenda; molti dei campi fissi sono comodamente attrezzati, ma non sono degli hotel. Per chi ama viaggiare ed è disposto ad affrontare qualche disagio, attraversare la Mongolia è una grandiosa esperienza d’incontro con una popolazione cordiale e ospitale e di totale immersione in un ambiente naturale stupendo. Clima e attrezzatura Il clima all’inizio di settembre è secco, le temperature previste sono tra i 10 e i 20 gradi, con possibili punte minime notturne di 5 gradi. Alcuni preferiscono portare il proprio sacco a pelo, nel qual caso dovrebbe avere un gradiente minimo termico di zero gradi; nelle Gher vengono comunque fornite lenzuola pulite e coperte. Prevedere un abbigliamento che possa essere resistente ad acqua e vento, scarponcini tipo trekking leggeri possibilmente con l’interno in goretex, portare creme protettive per il sole e occhiali. Si tenga presente che lungo il percorso non ci sono lavanderie. Il vasto Gobi Il Gobi è un’area desertica dell'Asia centrale situata in gran parte in Mongolia, di cui occupa un terzo del territorio, un altopiano che misura circa 1610 km da est a ovest e circa 970 km da nord a sud. L'altitudine varia dai 914 m della zona orientale ai 1514 m della parte occidentale; è caratterizzato da piane ondulate e ghiaiose inframmezzate da bassi rilievi e da colli isolati. Se si esclude la parte sudorientale, completamente arida, la regione presenta una stentata vegetazione erbacea e arbustiva, sufficiente a nutrire le greggi dei pastori nomadi che vivono nella zona; pozzi occasionali e laghi poco profondi rappresentano le sole riserve idriche. Le zone marginali a nord e a nord-ovest sono fertili, mentre all'estremità sudorientale dell'area desertica prevalgono steppe o praterie. I primi europei che attraversarono il deserto di Gobi furono i membri di una spedizione guidata da Marco Polo nel 1275. In epoca moderna numerose spedizioni si avventurarono nel Gobi, l'American Museum of Natural History di New York promosse negli anni 1921-1930 una serie di spedizioni guidate dal naturalista americano Roy Chapman Andrews che portarono alla scoperta di un bacino incredibilmente ricco di uova fossili di dinosauro. .. PROGRAMMA DEL VIAGGIO Si ricorda che l’itinerario previsto può subire modifiche dovute a fattori naturali e climatici 17°g. Sabato 29 agosto, partenza dall’Italia Per raggiungere Ulaan Baatar il volo più comodo è della Aeroflot, ma vi sono anche altre opzioni. Con Aeroflot la partenza è da Milano Malpensa per Mosca alle 12.10 con arrivo 17.45. Il volo transcontinentale da Mosca per Ulaan Baatar parte alle 20.35. 18°g. 30/8 Arrivo a Ulaan Baatar Arrivo alle ore 6.15, trasferimento e sistemazione in albergo. Visita della città, del monastero di Gandan, il principale monastero della Mongolia costruito circa 300 anni fa, e del Museo di Storia Naturale. Ascesa alla collina Zaisan da dove si gode un bellissimo panorama della città e delle colline circostanti e si trova una enorme statua di Buddha. 19°g. 31/8 Ulaan - Parco Nazionale di Khustai Dopo la visita dell’ultima residenza del Bogdo Khan, il signore teocratico della Mongolia, partenza per il Parco Nazionale di Khustai Nuruu, ad ovest della capitale, dove si ha la possibilità di vedere i cavalli selvatici. E’ prevista un’escursione nel parco, pernottamento in campo Gher. 20°g. 1/9 Parco Nazionale di Khustai - Kharkhorin (Karakorum) Khujirt Al mattino presto si parte in direzione ovest per Kharkhorin, antica capitale dell’Impero Mongolo di Gengis Khan, dove sono rimaste 2 delle 4 tartarughe di pietra che originariamente segnavano i confini della città. Visita al monastero-museo di Erdene Zuu, costruito sui ruderi di Kharkhorin, ai templi ed al monastero adiacente. Poi ci si sposta in direzione sud per 55 km verso Khujirt. Pernottamento in campo Gher. 21°g. 2/9 Khujirt Escursione al monastero di Tuvkhun e alle cascate di Khujirt, situate in una zona di grande rilevanza storica; sono state create dalla combinazione di terremoti ed eruzioni vulcaniche si trovano in una zona incantevole e disabitata. Segue la visita al monastero di Tuvkhun, recentemente ristrutturato si trova incastonato sulle montagne che chiudono a settentrione la valle dell’Orkhon. Questo monastero era molto amato dal Bogdo Khan Zanabazar, che qui visse e studiò per quasi trent’anni. La visita richiede una salita a piedi di circa un ora in mezzo alla foresta. Ritorno al campo di Khujirt. 22°g. 3/9 Khujirt – Monastero di Onghiin Inizia il percorso verso sud che porta al deserto del Gobi, il più grande deserto asiatico. La tappa di oggi porta fino al monastero di Onghiin, recentemente restaurato. Sistemazione in un campo Gher poco distante dal monastero. 23°g. 4/9 Monastero di Onghiin – Bayanzag Proseguendo per il deserto di Gobi si arriva a Bayanzag – che tradotto significa “Vette infuocate”, dove la spedizione americana di Chapman nel 1924 ha fatto le più grandi scoperte paleontologiche trovando un’impressionante quantità di reperti tra cui uova e scheletri interi di dinosauri appartenenti a molte specie sconosciute fino ad allora. Spostamento per visitare i graffiti rupestri di Khavtsgait. Pernottamento al campo Gher di Bayanzag. 24°g. 5/9 Bayanzag – Parco Nazionale di Khongoryn Els Oggi si giunge al Parco Nazionale di Khongoryn Els, dove si fa un’escursione alle dune di sabbia più alte e spettacolari della Mongolia, alcune delle quali arrivano fino a 800 metri di altezza. Pernottamento in campo Gher. 25°g. 6/9 Khongoryn Els - Dalanzadgad Proseguimento del viaggio ed ingresso nel Parco Nazionale di Gurvan Saikhan dove si visita Yolyn Am, la “Valle delle aquile”, la cui freschezza contrasta con il deserto e dove con un po’ di fortuna sarà possibile vedere gli stambecchi e l’aquila. Si arriva poi a Dalanzadgad, capoluogo della regione di Omnogov, dove si visita il mercato locale prima di andare al campo Gher. 26°g. 7/9 Dalanzadgad - Tsagaan Suvraga Il paesaggio di questo tratto è caratterizzato da una profonda fenditura nel terreno da est verso ovest, con steppa sul fondo della vallata. Qui si ritrovano molti fossili di origine marina, poichè questa zona era sommersa dal mare. Da lontano le formazioni calcaree di Tsagaan Suvraga, alte anche 30 m, assomigliano alle antiche rovine di una città. Nella zona ci sono anche numerosi dipinti rupestri, petroglifici, antiche iscrizioni. Pranzo al sacco lungo il percorso. Sistemazione in campo Gher. 27°g. 8/9 Tsagaan Suvraga - Parco Nazionale di Ikh Gazryn Chuluu Partenza verso nord in direzione della capitale; la meta di oggi è Ikh Gazryn Chuluu, uno dei parchi naturali più belli della Mongolia. Pernottamento in campo Gher. 28°g. 9/9 Ikh Gazryn Chuluu Visita di Ikh Gazryn Chuluu, dove le rocce alte fino a circa 1700 metri formano una catena lunga una trentina di chilometri e nascondono interessanti grotte che si potranno visitare. Si sale poi sul monte Erlug, dove si sosta per un picnic; nei pressi del monte vi è un antico monumento. Si rientra quindi al campo Gher. 29°g. 10/9 Erlug Uul - Parco Nazionale di Baga Gazryn Chuluu Partenza per Baga Gazryn Chuluu, una formazione di roccia granitica nel centro delle pianure; arrivo ed escursione nei dintorni. Si prosegue per il lago di Sangiin Dalai, ricco di molte specie di uccelli tra cui aquile, oche, cigni, ecc.; al centro del lago ci sono le rovine di un tempio costruito nel X secolo. Si alloggia in un campo Gher situato nei pressi. 30°g. 11/9 Baga Gazryn Chuluu – Ulaan Baatar Proseguimento del viaggio per Ulaan Baatar, arrivo e sistemazione in albergo. Ad Ulaan Baatar si assiste ad uno spettacolo folcloristico di musica, danza e canto tradizionali della Mongolia, ascoltando le dolci melodie del morin khuur, il leggendario strumento mongolo. Ci si reca per la cena all’Hotel Mongolia di Gachuurt, dove è stata costruita una riproduzione in miniatura dell’antica capitale Kharkorin; si rientra quindi a Ulaan Baatar. 31°g. 12/9 Ulaan Baatar Visita al Museo di Storia, dove sono illustrati lo sviluppo della storia dell’uomo nelle terre mongole ed i costumi tradizionali delle varie etnie, del Museo-Monastero di Choijin Lama, uno dei pochi monasteri rimasti intatti che conserva le maschere originali utilizzate nelle danze rituali e splendide sculture di Zanabazar. Si prevede anche un incontro con i monaci del centro buddista fondato dal Panchen Otrul Rinpoche e con le attività di sostegno svolte da Asral ONG, un’organizzazione che si occupa di aiuti umanitari in Mongolia. Si avrà del tempo a disposizione per gli acquisti; chi è interessato potrà recarsi al mercato locale di Naraan Tuul. 32°g. Domenica 13 settembre Per chi è giunto fin qui con Aeroflot, la partenza da Ulaan Bataar è alle 7.35 con arrivo a Mosca alle 10.15; partenza per Milano Malpensa alle 12.00 con arrivo alle 13.50. Conduce il viaggio Alfredo Savino – Partecipanti: minimo 4, massimo 12 (Nota: il prezzo potrebbe subire variazioni nel corso del mese di aprile, quando in Mongolia vengono riconfermati i prezzi dei servizi della stagione estiva). Il prezzo non comprende i voli internazionali; include le spese di iscrizione, tutti gli altri trasporti necessari, il trattamento di pensione completa escluse le bevande, gli ingressi ai parchi ed ai siti indicati nel programma, l’assicurazione di viaggio e la presenza dell’accompagnatore italiano. La sistemazione nelle Gher è prevista per tre o quattro persone; chi desidera utilizzare una gher solo in due o singolarmente deve richiederlo con buon anticipo ma non è sempre confermabile. Il prezzo della sistemazione singola o dell’utilizzo di Gher in due persone viene fornito su richiesta. L’invio di documenti tramite corriere costa € 25. E’ necessario munirsi del visto per la Mongolia; Amitaba può prendersi carico della richiesta, che necessita di circa due settimane. Dovete farci pervenire due copie degli appositi moduli compilati unitamente al passaporto e tre foto; il costo è di € 55 per il visto, più le spese dei corrieri utilizzati per la spedizione dei documenti. L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include una specifica polizza di assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio. La polizza assicurativa viene consegnata prima della partenza. |
Re: Viaggi In Mongolia estate 2009
viaggi in Mongolia ha scritto :
[color=blue] > Questi sono i viaggi da me organizzati e che accompagno, >......[/color] Probabilmente con le tue 1498 righe farai il record dello spam più lungo dell'anno :-) Ma non sei quell'Alfredo che, un paio di mesi fa a chi gli diceva: " .... puoi dire quello che ti pare, pero' il ng non e' il luogo adatto per farti pubblicita', sei d'accordo su questo? .... " Rispondeva educatamente : " speravo di si, se non lo è mi scuso, e se qualcuno è in potere di farlo elimini il mio post " ???? Bene, e vedo che dopo l'ultima discussione, prudentemente, hai eliminato dallo spam il costo dei tuoi viaggi :-) -- federicoP " Viaggiare e' un desiderio che provano in tanti, e tutti se ne pentono, perche' non si ritorna mai. " Da: La Misura del Mondo, di D. Kehlmann [url]www.federicop.eu[/url] --------------------------------- per scrivermi elimina la china |
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