Rece Sardegna
Visto che oggi si sta a casa ho messo mano alla rece che avevo già
minacciato di pubblicare. Il file scritto in pagemaker e con le foto inserite al posto giusto nel testo credo fosse migliore. ciao Fulvio 14 giugno Imbarco a Livorno, alle 23, sul traghetto Sardinia Ferries con destinazione Golfo Aranci. 15 giugno Arrivo a Golfo Aranci con circa 1 ora e 1/2 di ritardo. Inizia la traversata in auto della Sardegna via SS131dir, SS131, provinciale 293 fino a Portovesme, giusto in tempo per il traghetto Saremar delle 14,30 per Carloforte. A Carloforte alloggiamo all’hotel Riviera, sul lungomare. Nel pomeriggio inizia la visita della cittadina. Salendo dalla scalinata di Circomare si costeggia un muraglione ricoperto di buganvillea fiorita, poi si continua a salire fino al forte di Santa Teresa, si sorpassano le scuole (sopra gli ingressi delle elementari ci sono ancora le scritte che separano le Femminili dalle Maschili) e si ridiscende verso il centro passando dal museo civico poi dalla chiesa e fino al monumento a Carlo Emanuele. L’impressione, successivamente confermata, è di un paese ordinato e gradevole. Molti edifici sono in ristrutturazione. Le scritte delle strade sono bilingue (italiano e genovese). I paesani fra loro parlano in dialetto genovese (anche se a me, ligure dell’estremo levante, appare meno dolce di quello parlato nel capoluogo). Le facciate delle case hanno bei colori pastello. Notevoli sono i balconi che si affacciano sui carruggi e che sono realizzati con travi a sbalzo in granito elegantemente lavorate su cui poggia una lastra di marmo bianco di pavimentazione. Le ringhiere sono in ferro lavorato. Troviamo dei bei negozi e, opportunamente imbeccati, acquistiamo i canestrelli glassati a mano (pastificio Luxoro di via XX settembre) ed il “pan de paize” in una pasticceria di via Roma. Alla sera cena da Vittorio, sul lungomare. E’ un ambiente molto simpatico dove abbiamo riscontrato una cucina di elevata qualità. Sono veramente fuori dal comune gli spaghetti alla Vittorio (cucinati in sugo di aragosta, con pezzi di granchi, sfumatura di brandy e nero di seppia) ed il tonno (brasato, sopporta circa 4 ore di cottura). Si chiude con canestrelli e vino passito. Ci siamo sentiti coccolati. 16giugno Al mattino arriviamo a La Punta dove si trovano sia la tonnara fissa che lo stabilimento della lavorazione del tonno. Lo stabilimento purtroppo non era visitabile. La punta è molto suggestiva. Sulla costa rocciosa si erge, isolato, un edificio con intonaco bianco ed infissi blu che ricorda certi scorci del nord Europa. Nella baia si intravedono, in lontananza, le strutture della tonnara fissa. E’ una delle ultime rimaste in Italia (4 in tutto). Oggi la pesca del tonno si fa’ al largo con impiego di elicotteri e pescherecci oppure in allevamento. Gli arpioni che i pescatori usano nelle “camere della morte” delle tonnare “rovinano” la carne per il sashumi dei giapponesi (maggiori consumatori al mondo di tonno rosso). Si ritorna in paese con soste per rifornimenti alimentari per i prossimi giorni (vino Scarperino - vermentino di Calasetta -, tonno all’olio di oliva di produzione locale, ancora canestrelli - più grandi di quelli acquistati il giorno precedente e con aggiunta di aroma di anice -, ecc.). A piazza Pegli facciamo una breve sosta al monumento ai caduti e poi raggiungiamo le saline dove vive una colonia numerosa di fenicotteri rosa. E’ stupendo. Non si andrebbe più via. Più tardi si ritorna al ristorante da Vittorio (ci sono sicuramente anche altri ottimi ristoranti a Carloforte, ma tant’è, avevamo un conto in sospeso con alcuni piatti intravisti durante la cena della sera prima). Va per il cous-cous con le verdure e per un sarago freschissimo in guazzetto. Poi si prende il traghetto per Calasetta e, via S. Antioco - Teulada - Domus de Maria, raggiungiamo il residente La Pineta di Santa Margherita di Pula. 17 giugno L’appartamento che abbiamo prenotato tramite Endregas (Sardegne S.r.l.), gestito da SummerHolidays snc., è un trilocale posto al primo piano di una villetta a schiera (siamo stati fortunati, ci hanno assegnato un trilocale al posto del bilocale ed a parità di prezzo poiché tutti i bilo erano già stati prenotati!). La sistemazione è buona, c’è una bella ed ampia loggia, è circondato da una fitta pineta, i giardini ai piano terra sono curati ed adorni di piante esotiche (palme, ficus, buganvillea, ibischi, ecc.). L’interno è un po trascurato in alcuni dettagli non secondari (tende macchiate e scucite, angolo cottura bisognoso di manutenzione, loggia senza sdraie). Fastidiosa è anche la richiesta di denaro per ogni “comodità” in più ( 25€/sett. per la TV, lavatrice 40€/sett., aria condizionata 60 €/sett-) che ti fà sentire un pollo da spennare. Inoltre, benché ci abbiano chiesto 50 € per le pulizie finali, Gabriella passa la serata eseguendo una più che necessaria pulizia di stoviglie, pavimenti, servizi e quant’altro. Santa Margherità indica una località vasta che si colloca tra la statale 195 ed il mare, grossomodo compresa tra Pula ed il confine con il comune di Domus de Maria. Non esiste un vero e proprio paese abitato con un “centro”. Gli abitanti sono circa un migliaio (così ci dice il proprietario del bar che si trova presso la chiesa di Santa Margherita) e diventano almeno 40.000 durante il periodo estivo. Il centro di riferimento è, ovviamente, Pula, una bella cittadina, animata, con negozi di buon gusto ed alcune interessanti gallerie d’arte e di prodotti artigianali. Presso il negozio Norace in pieno centro, c’è una raccolta veramente notevole di minerali, con pezzi molto rari, che prossimamente saranno donati al museo di Cagliari per una esposizione permanente. La spiaggia prescelta per la giornata è Nora a circa 2 Km da Pula. E’ molta affollata (è domenica ed i cagliaritani si riversano sulle loro spiagge). Trascorriamo una giornata di sole, mare e riposo. Assistiamo durante la pausa-pranzo-panino nel bar ristorante davanti alla chiesa di S. Efisio ad un matrimonio, con belle persone eleganti, auto d’epoca e bambine vestite con il costume tradizionale sardo. Ci ripromettiamo di ritornare a Nora almeno un’altra volta anche per visitare gli scavi archeologici. 18 giugno Si va verso Chia, spiaggia Su Giudeo (il polpo). Lasciata la macchina nello spiazzo parcheggio si costeggia una salina abitata da fenicotteri rosa. Con l’avanzare dell’estate ed il conseguente abbassamento del livello dell’acqua della salina, i fenicotteri si spostano nello stagno di Cagliari. E’ una giornata di vento, con il mare agitato. La natura è splendida. Prima lungo la strada verso il parcheggio e poi lungo il sentiero che conduce alla spiaggia, si trova una vegetazione verdeggiante di cisti, eucalipti, olivastri, lentischi, ginepri, piante grasse dai riflessi violacei. Nei giardini delle abitazioni si vedono macchie di buganvillea dai fiori rossi, bianchi e viola ed alberi di oleandro. La spiaggia è di sabbia finissima. L’acqua è trasparente. Il colore è cangiante nelle varie tonalità di verde ed azzurro. Verso ovest, dopo l’isolotto anch’esso chiamato Su Giudeo, si elevano alte dune di sabbia sormontate da alberi di ginepro che, a causa del vento, sono diventati striscianti. Nella spiaggia stazionano i wind-surf e gli acquaplani di decine di appassionati che volteggeranno poi per tutta la giornata spinti da un vento di 10 nodi. Rientriamo la sera ebbri di colori, sole e profumi. 19 giugno Giornata di “riposo” e preparazione al miniviaggio che ci porterà mercoledì e giovedì verso la Costa verde. C’è ancora vento, anche se in diminuzione. Si trascorre la giornata passeggiando per la spiaggia di Santa Margherita (piuttosto anonima) cucinando e leggendo. 20 giugno Partenza in prima mattina verso Gùspini e poi Montevecchio. Siamo in zona di archeologia industriale mineraria. Da Montevecchio si prende una strada sterrata che dopo alcuni chilometri arriva ad Ingurtosu. Si incontrano edifici in abbandono (ex alberghi per gli operai che lavoravano alle miniere, resti di impianti, i bacini artificiali di dighe realizzati per poter disporre dell’acqua per il lavaggio dei minerali estratti, ecc.) ..Arrivati ad un bivio prendiamo la strada per Ingurtosu, altro importante centro minerario. Sono stati effettuati recuperi di edifici d’epoca (molto bella l’ex palazzina della direzione e l’ex ospedale che, leggiamo, sarà destinato a struttura ricettiva). Si ritorna indietro verso il bivio e si prende, sulla sinistra, la strada per le dune di Piscinas. La strada (sempre sterrata tranne un breve tratto iniziale) fiancheggia pozzi minerari (visitabili) ed altre strutture abbandonate. Lungo il torrente abbiamo visto persone setacciare la sabbia in cerca di minerali. Verso il fondo valle la strada si divide nuovamente. Tenendosi sulla sinistra si arriva all’ampio spazio parcheggio e da li alla spiaggia. La sabbia bianca, finissima, forma delle dune alte (ho letto anche 250 metri) tenute assieme dalle radici di ginepri secolari. La profondità in alcuni punti è di 5 km. La spiaggia è lunghissima e va dal rio Piscinas (poco a nord dalla strada da cui siamo arrivati) fino a Capo Pecora (parecchi km verso sud). Sui resti di vecchie strutture, nei pressi del pontile dove attraccavano le navi per il trasporto dei minerali, è stato costruito l’albergo le Dune. E’ ben inserito nel contesto e, a mio parere, non ha un impatto troppo negativo sull’ambiente. Ci sono anche due chioschi-bar che affittano ombrelloni e sdraie. Basta spostarsi di poco che “i segni della civiltà” svaniscono e la mente si apre ai grandi spazi ed al silenzio e tutto sembra assumere una dimensione quasi irreale. Qui si può trovare il senso primordiale di smarrimento dell’uomo davanti alla grandezza della natura. Passano degli aerei militari in formazione ed a bassa quota. Nel tardo pomeriggio si torna indietro fino al primo bivio dopo il parcheggio, si prende la strada sulla sinistra (strano per il luogo ma c’è una freccia che indica “farmacia”), si attraversano due guadi (Naracauli e Piscinas) e dopo un tratto un po’ dissestato si ritorna sulla strada asfaltata (SP 65). Raggiungiamo Marina di Arabus, la colonia marina in disuso della Funtanazza (di proprietà Enichem) e, in serata, arriviamo ad Arborea dove alloggiamo all’Hotel Le Torri. 21 giugno Arborea, in provincia di Oristano, è una enclave veneta (vicentina) in terra di Sardegna. I veneti migrarono durante il ventennio e furono artefici della bonifica del territorio allora paludoso. Anche dalla tipologia delle case sembra di essere in pianura padana. Sarà un caso ma anche le portiere dell’albergo sono due belle ragazze, alte, occhi chiari e cappelli biondi. Ci dicono che è una comunità che tende ad aprirsi poco (imparentarsi con persone estranee alla comunità stessa). La cittadina è graziosa. L’economia ruota attorno all’azienda Arborea e l’impressione è quella di una città benestante. Ci sono belle ville circondate da giardini e campi coltivati che si estendono a vista d’occhio. Ottimi gli spaghetti con le vongole di Pietro. Al mattino arriviamo a Marina di Arborea ma la spiaggia è decisamente brutta, sporca, completamente ricoperta da un tappeto di alghe seccate dal sole. Ripartiamo subito con destinazione Torre dei Corsari, passando dal ponte di Marceddì. Qua troviamo una spiaggia splendida e ben servita (spiaggia Is Arenas tra Torre dei Corsari e Pistis). L’acqua, calda come in agosto, è colore verde smeraldo. La sabbia, di grana grossa, è dorata. Anche qua si sono formate alte dune di sabbia sormontate da cespugli di ginepro e da piante grasse. Purtroppo volteggiano, per tutta la giornata, aerei militari, anche a bassa quota, che disturbano a causa del fastidioso rumore che emettono. Persone del luogo ci hanno detto che è così per tutti i giorni dell’anno con eccezione dei sabati e domeniche. Veniamo via molto mal volentieri da Torre dei Corsari ma, in serata, vogliamo rientrare a Santa Margherita. La prossima vacanza in Sardegna comprenderà di sicuro una sosta più lunga nella Costa Verde. 22 giugno La giornata inizia con cielo coperto e foschia. Decidiamo di visitare gli scavi archeologici di Nora a circa 2 Km da Pula. Nora fu colonia Fenicia (VIII sec. ac) poi punica ed infine romana. Del periodo fenicio/punico rimangono pochi resti visibili. Era il porto principale che consentiva l’attracco, sicuro e ben protetto dai venti, alle navi, per il trasporto dei prodotti agricoli dell’interno (granaio di Roma) e destinati a sfamare l’Urbe. Decade nel 470 dc con l’invasione dei Vandali provenienti dal nord africa. L’archeologa che ci ha guidato alla visita di Nora era molto competente e professionale. Sono particolarmente interessanti i resti delle terme, della rete fognaria, del teatro e di una grossa villa di cui esistono ancora i mosaici sui pavimenti ed il peristilio. Una curiosità sono i gabinetti pubblici (ben conservati), dove i notabili della città trattavano di affari (tra un bisogno fisiologico e l’altro consumato in compagnia) dopo avere preventivamente mandato propri servitori a “tenere il posto” e riscaldare la “tazza”. Il pomeriggio, nuovamente soleggiato, lo passiamo sulla spiaggia di Nora. La sera festeggiamo la permanenza della squadra del cuore (Spezia) in serie B con cena casereccia a base di gamberi, orata non allevata, gelato e giorgantinu di Gallura. Una libidine! 23 giugno Oggi incontriamo due coppie di amici che sono in vacanza a S. Anna Arresi. Passiamo la giornata fra le spiagge di Su giudeo e Tueredda. Ci parlano della spiaggia dune di Porto Pino. 24 giugno Le previsioni meteo sono allarmistiche. 35°C su Cagliari, afa, ecc. ecc. Un po’ per la ricerca di frescura ed un po’ per staccare dal solito andazzo spiaggia-bagno-pineta, decidiamo di salire di quota per recarci presso un agriturismo (Sa mitza de s’orcu) che ci hanno consigliato e che si trova 5 Km dopo Domus de Maria, verso l’interno. La strada, pur salendo ripida, è ben percorribile ed il panorama è bello. La parte iniziale della strada è fiancheggiata da due lunghe file di oleandri fioriti. Sul posto ci accolgono follate di aria calda, sole torrido e temperatura superiore ai 40°C. L’agriturismo è ben curato e funzionale, ma non ha aria condizionata. I cibi (pur buoni) non sono apprezzati come meriterebbero per il caldo afoso. Dopo una sosta sotto una gigantesca pianta di fico (unico posto refrigerato della zona) si rientra in fretta per godere della temperatura più accettabile della pineta. 25 giugno Giornata di mare trascorsa fra Cala Cipolla e Su Giudeo. Raggiungo a piedi il faro di Capo Spartivento. E’ molto caldo. 26 giugno Prendiamo la strada verso Chia ed al bivio per Domus de Maria seguiamo la SP 71 panoramica, fino a S. Anna Arresi (circa 35 Km). Poi si gira a sinistra seguendo le indicazioni per Porto Pino. Ad inizio del paesino si segue una indicazione scritta a mano su una tavola (DUNE) che porta, sulla sinistra, ad una strada sterrata. Dopo alcuni chilometri attraverso una laguna si arriva al posteggio a pagamento. Poi qualche centinaio di metri a piedi per raggiungere la spiaggia. Purtroppo il sole è coperto da nubi e c’è foschia. Soffia un vento di maestrale teso e fastidioso. Una lama di sole illumina alcune delle dune più alte. La sabbia è bianca e finissima. Il mare mosso. L’atmosfera è irreale. La spiaggia sarà lunga almeno due chilometri e molto larga. Dove arriva il sentiero dal parcheggio ci sono 2 (forse 3) chioschi nei quali è possibile mangiare panini e cibi preconfezionati (lasagne Findus!). In tutta la spiaggia saranno presenti un centinaio di persone. Le dune, che si trovano sulla sinistra arrivando alla spiaggia, sono molto belle. Scaliamo la cima della più alta. E’ faticoso. Negli avvallamenti fra una duna e l’altra ci sono dei sassi tondeggianti di intenso colore nero che molti utilizzano per scrivere il proprio nome sulla sabbia (tipo SOS naufrago per aeroplano). Dopo alcune ore il vento diventa insostenibile. Sottoposti ad una mini tempesta di sabbia e con la temperatura che si abbassa notevolmente, dobbiamo riprendere la strada del ritorno. Ci fermiamo per il bagno a circa 20 Km da Chia, in una piccola insenatura con spiaggia ghiaiosa, davanti all’isolotto di Campionna. Sembra di vivere in un giorno diverso: sole, caldo, acqua calma e trasparente. A sera, sulla via del ritorno, sono numerose le soste per ammirare gli scorci panoramici mozzafiato. 27 giugno Giornata dedicata alla visita di Cagliari. E’ splendida. Abbiamo girato lungamente per via Roma, largo Carlo Felice, il quartiere castello, i bastioni, via dei genovesi. Con il trenino turistico siamo arrivati alle saline e al Poetto (la Versilia dei cagliaritani). Gabriella dice che è una città in cui potrebbe scegliere di vivere. 28 e 29 giugno Si avvicina ormai il momento del rientro. Gli ultimi due giorni di vacanza sono di mare. Preferiamo alcune calette semideserte che si trovano tra Capo Spartivento e Capo Teulada. E’ ozio totale, prendiamo il sole, leggiamo. Un sms della Sardinia ci annuncia che il traghetto partirà con 1 ora di ritardo. 30 giugno Si parte per essere a Golfo Aranci per le 13. Il ritardo del traghetto sarà poi di 2 ore e 1/2. Arriviamo a Piombino alle 8 di sera e 2 ore dopo a casa. Km totali percorsi in auto 1940 di cui 1650 in Sardegna. -------------------------------- Inviato via [url]http://arianna.libero.it/usenet/[/url] |
Re: Rece Sardegna
Mangacolorada ha scritto:
[color=blue] > Visto che oggi si sta a casa ho messo mano alla rece che avevo già > minacciato di pubblicare.[/color] ---- ecco fatto, letta! Sono stato in Sardegna solamente una volta, stimolato dall'invito di alcuni amici che posseggono una bella casa sulla costa smeralda, dove prevalentemente sono rimasto. Sai, smuovere uno come me, nato con i piedi in acque tra le più belle del mediterraneo, per andare a vederne altre, anche se bellissime, da un'altra parte, non è semplice! :-) Non ho visto pertanto le zone forse più genuine e belle della Sardegna, quelle un pò meno note. Devo dire che quella volta ne ritornai un pè deluso, ma certamente fu per colpa mia. Non si va per la prima volta in un posto, all'epoca così trendy, come la costa smeralda, in pieno agosto. In agosto, in verità, credo che, potendo scegliere, non si dovrebbe proprio andare da nessuna parte. Comunque ti ringrazio per la rece che contiene alcune impressioni stimolanti e qualche utile indicazione, hai fatto bene a pubblicarla. E poi in futuro 'quien sabe'? Magari ritornando in Sardegna me ne ricorderò. :-) Giumak |
Re: Rece Sardegna
Mangacolorada ha scritto:
[color=blue] > Visto che oggi si sta a casa ho messo mano alla rece che avevo già > minacciato di pubblicare.[/color] ---- ecco fatto, letta! Sono stato in Sardegna solamente una volta, stimolato dall'invito di alcuni amici che posseggono una bella casa sulla costa smeralda, dove prevalentemente sono rimasto. Sai, smuovere uno come me, nato con i piedi in acque tra le più belle del mediterraneo, per andare a vederne altre, anche se bellissime, da un'altra parte, non è semplice! :-) Non ho visto pertanto le zone forse più genuine e belle della Sardegna, quelle un pò meno note. Devo dire che quella volta ne ritornai un pè deluso, ma certamente fu per colpa mia. Non si va per la prima volta in un posto, all'epoca così trendy, come la costa smeralda, in pieno agosto. In agosto, in verità, credo che, potendo scegliere, non si dovrebbe proprio andare da nessuna parte. Comunque ti ringrazio per la rece che contiene alcune impressioni stimolanti e qualche utile indicazione, hai fatto bene a pubblicarla. E poi in futuro 'quien sabe'? Magari ritornando in Sardegna me ne ricorderò. :-) Giumak |
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Mangacolorada ha scritto:
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Re: Rece Sardegna
Mangacolorada ha scritto:
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