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Vecchio 15-04-2008, 13.37.53
Giumak
 
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Predefinito 11-13 aprile: quattro passi per Vienna.

Il nuovissimo airbus A320 della 'Niky Airways', la low cost di Lauda
air, (75eu pax a.r.), tocca la pista dello Schwechat puntualissimo dopo
un ottimo volo. Questa low cost non è di quelle 'con gli occhi iniettati
di sangue' come molte altre, le poltrone sono sufficentemente comode per
un volo di media durata e durante il volo offre ai passeggeri degli
ottimi sandweeches e bevande gratuitamente.

La prima, graditissima, sorpresa è quella di trovare, uscendo
dall'aereo, un bel sole caldo ad accoglierci contro tutte le previsioni
meteo consultate che, al contrario, davano più o meno lo stesso clima
lasciato a Malpensa, dove pioveva a dirotto.

Il C.A.T., il treno navetta che collega l'aeroporto al centro città, (16
eu a.r., 9 eu o.w.), ci conduce in pieno centro.

L'hotel che abbiamo scelto, il 'Lindner am Belvedere',
([url]http://www.lindner.de/en/LHAB[/url] , ottimo 4 stelle, nuovissimo, con buon
rapporto qualità/prezzo), è a 2 passi dal Palazzo Belvedere, sulla
Rennweg, nel quartiere polacco.
In taxi lo raggiungiamo e prendiamo possesso della stanza, una bella
camera, spaziosa e luminosa, dalla cui finestra si vede la prospicente
Ambasciata Italiana.

Raggiungere il 'ring' a piedi ci costa una 20na di minuti di tempo: è
sempre un gran piacere ritrovarsi, (è la quarta, forse la quinta volta
che ricapito a Vienna), sulla Karntner strasse, nella St Stephansplatz,
sulla Kohlmarkt.
Stavolta il nostro obiettivo, che quindi in realtà non esiste, è quello
di bighellonare per la città godendoci le cose già provate e tentando di
colmare qualche vecchia lacuna.
La 'festa' è per il compleanno di Alice, mia moglie, e quindi lei ordina
ed io obbedisco, (e pago) :-).

E' con, invero, scarsissima ritrosia che la seguo mentre entra
perentoriamente, come attratta da una invisibile forza magnetica,
all'interno di 'Demel', uno dei notissimi sacrari della cioccolateria
asburgica, (Alice è, ahinoi, cioccolato-dipendente!), dove, in uno dei
salottini del piano superiore, fra arredi jugendstil e lampadari di
cristallo, inauguriamo ufficialmente la nostra breve vacanza con
l'ausilio di alcune fette di torta spettacolari ed un, (si fa per dire),
buon caffè.

Salutiamo l'Hofburg, ([url]http://www.hofburg-wien.at/it/)[/url], che è lì proprio
a 2 passi e tentiamo per l'ennesima volta di trovare due posti per
assistere all'esibizione della Spanische Hofreitschule,
([url]http://de.wikipedia.org/wiki/Spanische_Hofreitschule)[/url], cosa che non ci
era mai riuscito fare prima.
Stavolta abbiamo più fortuna e riusciamo ad acquistare, naturalmente
senza nulla recriminare sul prezzo, gli -ultimi due- posti ancora
disponibili per lo spettacolo mattutino domenicale.

Discesa la sera andiamo al primo appuntamento gastronomico prenotato
dall'Italia, si tratta della birreria 'Salm', ([url]www.salmbraeu.com)[/url], che,
per assoluta combinazione, è situata ad appena 50 metri dal nostro hotel!
Si tratta di una delle più note ed antiche birrerie di Vienna, situata
accanto al collegio dei Salesiani appena accanto all'ingresso laterale
del Belvedere. Essa appartiene ad una delle più antiche fabbriche di
macchinari per fare la birra del mondo e le birre da loro prodotte sono
veramente stratosferiche!
La cena è favolosa: piatti stracolmi di costine di maiale glassate al
forno, stinco di maiale, con knodel, patate in varia salsa e cottura e
contorni vari il tutto annaffiato da numerose e differenti birre, dalla
'marzen', che è la birra di stagione, alle Hefetrub, alle Pilsner, alle
Helles. Eccellente insieme! Esperienza vivamente consigliata, (prenotare
prima)!

Il Nashmarkt è uno dei luoghi non artistici più suggestivi della città:
è uno dei mercati alimentari più antichi ed internazionali, nel quale è
possibile trovare di tutto.
E' situato fra la linke e la rechte Wienzeile, due strade parallele che
delimitano la piattaforma sotto cui scorre il fiume Wien.
Tutti i sabati, oltre al mercato tradizionale, vi si tiene il mercato
delle pulci, un grande mercato nel quale confluiscono numerosissimi
espositori anche dall'Ungheria e dalla Turchia. Ad essere 'bazaaristi'
esperti con occhi allenati a distinguere gli oggetti in mezzo al
ciarpame, è possibile ancora fare qualche buon acquisto.

La cena della sera del 12 rappresenta una grande delusione: come al
solito, l'ultima sera prima della partenza, in qualunque parte del mondo
ci si trovi, prenotro in uno dei migliori ristoranti della città. Memore
dei fasti del passato, prenoto un tavolo alla 'Ritter Saal' del 'Rathaus
Keller', il grande ristorante situato negli scantinati del municipio,
(Rathaus), di Vienna.
Ci avevo cenato un paio di volte negli anni passati e ne ricordavo
l'ottima cuvcina e l'ambiente raffinato.
Purtroppo non è più così: il locale, aldilà della spettacolarità della
cornice in cui si trova, ha mantenuto solo 2 cose ancora vive, i prezzi
e la bravissima suonatrice di arpa che, tuttavia, rende ancora più
evidente la stonatura con un menù altisonante ma di qualità scadente ed
uno pseudo sommelier piuttosto presuntuoso e molto poco preparato sul
'Pinot Noir'! :-)
No, non andateci!
Ci siamo pentiti di aver resistito alla tentazione di farci coinvolgere
nella sagra regionale con vini e prodotti tipici austriaci che si teneva
nel parco antistante il Rathaus, è stato un vero e proprio errore.
Tuttavia, per colmare gli spazi lasciati vuoti dalla recente delusione,
ci siamo intrattenuti, dopo l'uscita, il tempo necessario per vendicarci
della spocchia del nostro sommelier degustando i prodotti, talvolta
molto interessanti, di numerosi weingut. :-))

La domenica mattina, di buonora, raggiungiamo nuovamente il ring.
Colazione all'aperto, stavolta al caffè Sacher.
Il clima ha continuato ad esserci molto favorevole anche se il giorno
precedente qualche nuvola ed un freddo vento proveniente da est avevano
un pò rinfrescato l'aria.

La esibizione della Spanische Hofreitschule,
([url]http://www.spanische-reitschule.com/)[/url], inizia alle 11 in punto. I posti
che abbiamo trovato disponibili sono, uno in seconda galleria, l'altro
nella tribuna centrale. Naturalmente Alice prende posto in quest'ultimo
settore, che si trova al ground-level del grande maneggio situato
all'interno dell'Hofburg, mentre io, convinto di poter scattare qualche
foto interessante, mi dirigo al secondo piano.
Lo spettacolo dura circa 80-90 minuti.
Non mi intendo di equitazione oltre ad aver imparato a stare in sella
nel caso che ciò dovesse servirmi magari in viaggio, ed in particolare
non capisco nulla di termini quali 'dressage', 'Spanish Karsters',
'Lipizzano' etc.
Quello che posso dire è che lo spettacolo è veramente entusiasmante per
la classe che avvolge l'atmosfera, per la bellezza dei cavalli, per la
bellezza dell'insieme cavallo-cavaliere, per la suggestività delle
musiche al ritmo delle quali si svolgono tutte le varie difficilissime
figure.

Alcuni consigli pratici per assistere allo spettacolo della Spanische
Hofreitschule:

- La sala non ha, ovviamente, le caratteristiche di visibilità dei
moderni ambienti. Non conviene acquistare i posti a sedere della seconda
galleria, dove, per poter vedere, bisogna mettersi in piedi ed
appoggiarsi al parapetto per poterlo fare. Meglio al limite, anche i
meno costosi posti in piedi ma alla prima galleria, tanto, (per gli
appassionati di fotografia), -non- è permesso fotografare durante lo
spettacolo.


--
Giumak

[url]www.beppequarta.it[/url]

"chi vive vede molto,
chi viaggia vede molto di più"
(an. arabo)
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