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Vecchio 17-08-2009, 14.38.44
Soprano (ex UC)
 
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Predefinito [RECE] viaggio in russia

Tralascio il racconto delle capitali scandinave, e mi concentro sulla
Russia (che era poi l'obiettivo del viaggio).

Una sola cosa sul viaggio verso S.Pietroburgo: splendida l'esperienza
sulla Silja Lines da Stoccolma a Helsinki. Verso il tramonto siamo
andati a farci una vasca idromassaggio al dodicesimo (!) piano
dell'immensa nave, e davanti a noi dalla vetrata si espandeva a 360
gradi l'interminabile arcipelago svedese. Indimenticabile.

Ed eccoci in Russia. Ci eravamo preparati da mesi, con ampie letture
(Tolstoj, Bulgakov, Dostojevski), film (Tarkosky, Michalkov, Balabanov)
e musica (tradizionale, armata rossa ecc.). Insomma la voglia di entrare
nella "Grande Madre Russia" era ai massimi livelli, e finalmente eravamo
la.

Il "Sibelius" finnico Helsinki-Pietari (così si chiama in finlandese) ci
avrebbe trasportato nientemeno che alla Finlyandsky vokzal, proprio là,
dove nel 1917 iniziarono i "10 giorni che sconvolsero il mondo", con
l'arrivo di Lenin dalla Germania. Come immaginare un primo ingresso in
Russia migliore? Appena arrivati la prima delusione: la statua di Lenin
è celata dentro un casotto in legno. Ci chiediamo se la voglia di
dimenticare il recente passato non abbia portato i russi a cancellarne
sempre di più le tracce, ma scopriremo poi che ci sbagliavamo, e di
molto (in realtà ho saputo in seguito che è in restauro per un atto di
vandalismo dello scorso Aprile).

È il primo viaggio in Russia, e non possiamo esimerci dalle visite
"necessarie": l'Hermitage, Peterhof, la chiesa del Salvatore, l'isola
Vasilievky e naturalmente il Nevski Prospekt, dove tra l'altro abbiamo
l'hotel. Imponente e fornitissimo l'Hermitage, ma probabilmente il museo
più caotico e disorganizzato che abbia mai visitato. Moltissime opere
mancano di presentazione, altre non sono dove si suppone dovessero
essere. Spesso vediamo targhette con scritte in cirillico avvitate
direttamente su preziose cornici del '600, altre targhette riportano
numeri di serie di cataloghi che non esistono più. Un'intera ala del
piano terra dove sono conservati reperti archeologici siberiani e
caucasici è quasi inaccessibile: per entrarci dal piano terra occorre
trovare una scala per andare al primo piano, attraversare tutto il lato
del museo e riscendere al piano terra da un'altra scala semi-nascosta.
Non a caso mentre tutto il museo è affollatissimo quest'ala è
praticamente deserta. In definitiva di questo gigantesco museo mi rimane
un ricordo abbastanza sbiadito, da ritornare e rivedere con calma.
Un'altra delusione pietroburghese saranno i giardini d'estate, chiusi
per "restauro" da giugno. Mi spiace molto, erano una delle tappe a
"tema" del viaggio: Anna Karenina e Andrei Rublev di Tarkosky. In quei
giardini Anna Karenina incontra di nascosto il figlio.

A S.Pietroburgo facciamo conoscenza con molti dei leitmotif del viaggio,
uno dei quali è rappresentato da minigonne e tacchi a spillo. È un po'
come se in Russia tutte le risorse le avessero destinate alla produzione
dei tacchi e non ci fossero più soldi per i tessuti delle gonne. Vediamo
ragazze e donne con tacchi allucinanti un po' ovunque, al mercato come
in chiesa, nelle acciottolate strade del centro (dove guardacaso
proliferano i ciabattini) ai giganteschi bulvard delle periferie. Spesso
queste ragazze sono accompagnate da corrispettivi maschili che al
contrario girano in tuta e t-shirt o al massimo un paio di jeans. Il
paradiso per noi maschietti? Non esattamente. Pare che nell'immaginario
collettivo femminile russo sia passato il concetto
"microgonna+tacchi=sexy". Purtroppo non è così, manca un piccolo
particolare: il gusto. Mentre alcune ragazze effettivamente portano a
spasso maestosi stacchi di coscia da un metro con indubbia eleganza, la
maggior parte delle altre arranca disperatamente su quei terribili
trampoli sfoggiando improbabili minigonne viola su magliette verdi.
Insomma, capita più spesso di ridere che di sbavare :)- Se poi allarghi
l'orizzonte e ti guardi un po' in giro ti accorgi che il 99% delle russe
in la con gli anni sono delle grasse signore dalle pettinature strambe,
e ti domandi come e quando avvenga questa straordinaria mutazione da
stangone minigonnate a nanerottole babushka.

Le babushka, appunto. La Russia è un immenso stato fondato sulla
babushka. Ce n'è una in ogni stanza di ogni museo, nei casottini delle
scale mobili, nei mercati, nelle stazioni, nelle toilette pubbliche,
nelle biglietterie, in ogni autobus, ovunque. In un museo di
S.Pietroburgo ce n'era una a "guardia" del guardaroba del seminterrato
che era completamente vuoto data la stagione. Come detto sopra molte
sfoggiano pettinature leggendarie e tutte ti parlano sempre per lunghi
minuti in russo senza che gli passi mai per la testa che quello che
hanno davanti non stà capendo un parola.

Un altra costante russa sono stati i matrimoni. In quindici giorni ho
incontrato e visto il triplo delle spose che ho visto nei restanti 36
anni della mia vita. Tre o quattro volte abbiamo dovuto rinunciare a
ristoranti perchè stavano ospitando un pranzo nunziale, una volta mi son
trovato con una sposa in ascensore, un'altra con uno sposo nel bagno.
Insomma, si sposan tutti, e preferibilmente nei weekend, quando ci si
può dedicare alla vodka senza pensare al lavoro. Spose, damigelle,
invitate e testimoni donne portano tutte naturalmente tacchi da almeno
10 cm, nemmeno a dirlo.

Sorprendentemente una delle grandi attrazioni di S.Pietroburgo sono le
aperture notturne dei ponti levatoi. Migliaia di persone si riversano
sui bordi del Neva verso le due di notte e decine e decine di
imbarcazioni propongono escursioni per ammirare il fatato evento.
Insomma, quello che a Chicago o in Olanda avviene nell'indifferenza
generale qua diventa una grande festa cittadina, con tanto di bevute di
vodka, spumante, musica e coppiette che si baciano. Naturalmente
compriamo un biglietto per una delle imbarcazioni, come non farsi
trascinare?

L'ultima sera nella ex Leningrado la passiamo nel caffe letterario, dove
Alexander Pushkin consumò l'ultimo pasto prima di perire nel duello con
Georges d'Anthès. Un'atmosfera d'altri tempi con pianista e cantante
lirica, e uno scorcio sul Nevski Prospekt. Più tardi ci aspetta la
"freccia rossa", il treno numero uno delle 23.55, che ci porterà a
Mosca. Per l'occasione abbiamo comprato un biglietto di prima classe,
che varrà tutti i soldi spesi: carrozza impeccabile con decori e
tendaggi in rosso/crema, schermo al plasma, ricca colazione e
provodnitza gentile, una rarità :)

Scesi dal "Freccia Rossa" alle 7:55 ci accoglie la pioggia e una musica
trionfale tradizionale moscovita. Tutte le provodnitza sono sull'attenti
ognuna vicino al proprio vagone. L'emozione sale, siamo a Mosca! Mosca è
un'immensa metropoli che meriterebbe mesi per essere vissuta, noi
abbiamo quattro giorni e cerchiamo di farceli bastare. I nostri "temi"
ci portano a visitare gli stagni Patriarsje dove il diavolo Woland
compare la prima volta nel "Maestro e Margherita", e il vicino e mitico
appartamento nr. 50 sulla Sadovaja. "Andrej Rublev" ci porta al
monastero Andronikov e al Cremlino, dove le sue icone, insieme a quelle
di Teofane il Greco, risplendono nella cattedrale dell'Annunciazione. Ma
manco a dirlo, l'emozione più forte è entrare nella Piazza Rossa, che
raggiungiamo dalla Moskova. Non se ne vorrebbe uscire mai, da una parte
i colori della cattedrale di S.basilio, l'imponente Gum, il mausoleo di
Lenin, il Cremlino, il museo di storia russa riempiono la vista.
Dall'altra il pensiero di cosa quella piazza ha rappresentato nella
nostra storia recente riempe la mente. Siamo passati dalla Piazza Rossa
almeno una volta ogni giorno, per vederla un po' a tutte le ore.

Il resto di Mosca ci ha regalato altre esperienze come il Gorky Park, il
parco delle statue, una cioccolata al caffé Pushkin, la casa di Tolstoj,
il centro espositivo di tutte le Russie, la via Tverskaja, le splendide
stazioni della metro, i sette grattaceli sovietici, il lungo-Moscova,
l'animato e orientaleggiante mercato Izmailovo e molto altro. Una città
dove assolutamente voglio tornare.

Mosca pullula ancora di segni della recente storia sovietica, dalle
falci e martello incastonate o intarsiate nelle stazioni della metro,
alla casa del Soviet ai tanti monumenti a Lenin, e via dicendo. La città
e il paese però da tempo hanno intrapreso la via del capitalismo
esasperato, e oggi davanti a quelle fiere statue fioriscono i McDonalds
e i venditori di magliette McLenin. La sensazione è di un vago disgusto,
per tanto capitale umano e ideologico evaporato mestamente nel nulla. La
città oggi è divisa in due strati sociali completamente separati tra
loro: i normali "poveri" e i "benestanti" all'occidentale. La stazione
Kievskji ne è un esempio lampante: la hall e le immediate vicinanze
pullolano di grigi "sub-umani", inscatolati in decine di treni suburbani
che li portano laddove si possono permettere di alloggiare. Subito fuori
c'è un inarrivabile (per la maggioranza) mall splendido, a sette piani
con ascensori di cristallo e guardie ovunque. L'aria è profumata e
l'atmosfera luminosa e invitante. Il contrasto è agghiacciante.

Tralascio anche il racconto delle città a est, molto interessanti:
l'anima islamica e Tatara di kazan, la signorilità di Gorky, le
splendide chiese di Suzdal e di Vladimir (dove ho completato il tema
"Andrei Rublev").

I 7000 km di treno non hanno pesato più di tanto, mi sono portato un
piccolo microcomputer (Nokia N810) che oltre a salvare una copia di
tutte le foto è servito per ascoltare musica e vedere qualche film. Sul
treno da S.Pietroburgo a Mosca ho visto "Sole Ingannatore" di Michalkov.
Ovviamente anche molte letture e incontri hanno fatto passare
tranquillamente il tempo (in un caso due contadini di Vladimir ci hanno
offerto patate, pomodori e vodka, impossibile rifiutare :)). In altre
parole: siamo pronti per la transiberiana! :)

Un'ultima nota sulla guida Lonely Planet: utile in qualche caso per le
piantine e gli hotel, ma in generale piena zeppa di luoghi comuni e
riportante giusto qualche ristorante dove puntualmente si ritrovano
altri turisti LP. Incomprensibili poi le scelte di pubblicare appena
cinque o sei negozi di Mosca (una città di milioni di abitanti) tra i
quali uno di sigari cubani! Credo che sarà il mio ultimo viaggio con una LP.

ciao, Soprano.
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Vecchio 17-08-2009, 15.08.49
carla polastro
 
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Predefinito Re: [RECE] viaggio in russia

Soprano (ex UC) wrote:
[color=blue]
> Imponente e fornitissimo l'Hermitage[/color]

Sembra che tu stia parlando di un supermercato....;-)))
[color=blue]
> ma probabilmente il museo
> più caotico e disorganizzato che abbia mai visitato.[/color]

Sicuramente è nella mia "Top 5" (insieme ai musei nazionali siriani, a
quello del Cairo e a quello di Libreville).:-)
[color=blue]
> Un'intera ala del
> piano terra dove sono conservati reperti archeologici siberiani e
> caucasici è quasi inaccessibile[/color]

Hai mica fatto caso se hanno riaperto, in quell'area, le sale dedicate
all'Asia Centrale? Per me e mio marito, era stata una cocente delusione,
l'anno scorso, trovarle chiuse, poiché ci aspettavamo di potervi ammirare
diversi reperti provenienti da siti che avevamo da pochissimo visitato in
Ukbekistan e Tajikistan.
[color=blue]
> tutte ti parlano sempre per lunghi
> minuti in russo senza che gli passi mai per la testa che quello che
> hanno davanti non stà capendo un parola.[/color]

Con il povero turista non "russofono" che continua a ripetere, invano,
"Sorry, I don't speak Russian"...;-)

A Peterhof, ne ho beccata una che, con quel cipiglio, sarebbe stata una
perfetta guardia di gulag.
[color=blue]
> L'ultima sera nella ex Leningrado la passiamo nel caffe letterario, dove
> Alexander Pushkin consumò l'ultimo pasto prima di perire nel duello con
> Georges d'Anthès. Un'atmosfera d'altri tempi con pianista e cantante
> lirica, e uno scorcio sul Nevski Prospekt.[/color]

Noi, invece, ci siamo stati la prima sera. Il rapporto qualità/prezzo non ci
è sembrato dei migliori...

Grazie della rece, molto interessante.

Ciao,

Carla

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  #3  
Vecchio 17-08-2009, 15.08.49
carla polastro
 
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Predefinito Re: [RECE] viaggio in russia

Soprano (ex UC) wrote:
[color=blue]
> Imponente e fornitissimo l'Hermitage[/color]

Sembra che tu stia parlando di un supermercato....;-)))
[color=blue]
> ma probabilmente il museo
> più caotico e disorganizzato che abbia mai visitato.[/color]

Sicuramente è nella mia "Top 5" (insieme ai musei nazionali siriani, a
quello del Cairo e a quello di Libreville).:-)
[color=blue]
> Un'intera ala del
> piano terra dove sono conservati reperti archeologici siberiani e
> caucasici è quasi inaccessibile[/color]

Hai mica fatto caso se hanno riaperto, in quell'area, le sale dedicate
all'Asia Centrale? Per me e mio marito, era stata una cocente delusione,
l'anno scorso, trovarle chiuse, poiché ci aspettavamo di potervi ammirare
diversi reperti provenienti da siti che avevamo da pochissimo visitato in
Ukbekistan e Tajikistan.
[color=blue]
> tutte ti parlano sempre per lunghi
> minuti in russo senza che gli passi mai per la testa che quello che
> hanno davanti non stà capendo un parola.[/color]

Con il povero turista non "russofono" che continua a ripetere, invano,
"Sorry, I don't speak Russian"...;-)

A Peterhof, ne ho beccata una che, con quel cipiglio, sarebbe stata una
perfetta guardia di gulag.
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> L'ultima sera nella ex Leningrado la passiamo nel caffe letterario, dove
> Alexander Pushkin consumò l'ultimo pasto prima di perire nel duello con
> Georges d'Anthès. Un'atmosfera d'altri tempi con pianista e cantante
> lirica, e uno scorcio sul Nevski Prospekt.[/color]

Noi, invece, ci siamo stati la prima sera. Il rapporto qualità/prezzo non ci
è sembrato dei migliori...

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Ciao,

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Vecchio 17-08-2009, 15.08.49
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Soprano (ex UC) wrote:
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> Imponente e fornitissimo l'Hermitage[/color]

Sembra che tu stia parlando di un supermercato....;-)))
[color=blue]
> ma probabilmente il museo
> più caotico e disorganizzato che abbia mai visitato.[/color]

Sicuramente è nella mia "Top 5" (insieme ai musei nazionali siriani, a
quello del Cairo e a quello di Libreville).:-)
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> Un'intera ala del
> piano terra dove sono conservati reperti archeologici siberiani e
> caucasici è quasi inaccessibile[/color]

Hai mica fatto caso se hanno riaperto, in quell'area, le sale dedicate
all'Asia Centrale? Per me e mio marito, era stata una cocente delusione,
l'anno scorso, trovarle chiuse, poiché ci aspettavamo di potervi ammirare
diversi reperti provenienti da siti che avevamo da pochissimo visitato in
Ukbekistan e Tajikistan.
[color=blue]
> tutte ti parlano sempre per lunghi
> minuti in russo senza che gli passi mai per la testa che quello che
> hanno davanti non stà capendo un parola.[/color]

Con il povero turista non "russofono" che continua a ripetere, invano,
"Sorry, I don't speak Russian"...;-)

A Peterhof, ne ho beccata una che, con quel cipiglio, sarebbe stata una
perfetta guardia di gulag.
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> L'ultima sera nella ex Leningrado la passiamo nel caffe letterario, dove
> Alexander Pushkin consumò l'ultimo pasto prima di perire nel duello con
> Georges d'Anthès. Un'atmosfera d'altri tempi con pianista e cantante
> lirica, e uno scorcio sul Nevski Prospekt.[/color]

Noi, invece, ci siamo stati la prima sera. Il rapporto qualità/prezzo non ci
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> Imponente e fornitissimo l'Hermitage[/color]

Sembra che tu stia parlando di un supermercato....;-)))
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> ma probabilmente il museo
> più caotico e disorganizzato che abbia mai visitato.[/color]

Sicuramente è nella mia "Top 5" (insieme ai musei nazionali siriani, a
quello del Cairo e a quello di Libreville).:-)
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> Un'intera ala del
> piano terra dove sono conservati reperti archeologici siberiani e
> caucasici è quasi inaccessibile[/color]

Hai mica fatto caso se hanno riaperto, in quell'area, le sale dedicate
all'Asia Centrale? Per me e mio marito, era stata una cocente delusione,
l'anno scorso, trovarle chiuse, poiché ci aspettavamo di potervi ammirare
diversi reperti provenienti da siti che avevamo da pochissimo visitato in
Ukbekistan e Tajikistan.
[color=blue]
> tutte ti parlano sempre per lunghi
> minuti in russo senza che gli passi mai per la testa che quello che
> hanno davanti non stà capendo un parola.[/color]

Con il povero turista non "russofono" che continua a ripetere, invano,
"Sorry, I don't speak Russian"...;-)

A Peterhof, ne ho beccata una che, con quel cipiglio, sarebbe stata una
perfetta guardia di gulag.
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> L'ultima sera nella ex Leningrado la passiamo nel caffe letterario, dove
> Alexander Pushkin consumò l'ultimo pasto prima di perire nel duello con
> Georges d'Anthès. Un'atmosfera d'altri tempi con pianista e cantante
> lirica, e uno scorcio sul Nevski Prospekt.[/color]

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> Imponente e fornitissimo l'Hermitage[/color]

Sembra che tu stia parlando di un supermercato....;-)))
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> ma probabilmente il museo
> più caotico e disorganizzato che abbia mai visitato.[/color]

Sicuramente è nella mia "Top 5" (insieme ai musei nazionali siriani, a
quello del Cairo e a quello di Libreville).:-)
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> Un'intera ala del
> piano terra dove sono conservati reperti archeologici siberiani e
> caucasici è quasi inaccessibile[/color]

Hai mica fatto caso se hanno riaperto, in quell'area, le sale dedicate
all'Asia Centrale? Per me e mio marito, era stata una cocente delusione,
l'anno scorso, trovarle chiuse, poiché ci aspettavamo di potervi ammirare
diversi reperti provenienti da siti che avevamo da pochissimo visitato in
Ukbekistan e Tajikistan.
[color=blue]
> tutte ti parlano sempre per lunghi
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> hanno davanti non stà capendo un parola.[/color]

Con il povero turista non "russofono" che continua a ripetere, invano,
"Sorry, I don't speak Russian"...;-)

A Peterhof, ne ho beccata una che, con quel cipiglio, sarebbe stata una
perfetta guardia di gulag.
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> L'ultima sera nella ex Leningrado la passiamo nel caffe letterario, dove
> Alexander Pushkin consumò l'ultimo pasto prima di perire nel duello con
> Georges d'Anthès. Un'atmosfera d'altri tempi con pianista e cantante
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Sembra che tu stia parlando di un supermercato....;-)))
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> ma probabilmente il museo
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Sicuramente è nella mia "Top 5" (insieme ai musei nazionali siriani, a
quello del Cairo e a quello di Libreville).:-)
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> Un'intera ala del
> piano terra dove sono conservati reperti archeologici siberiani e
> caucasici è quasi inaccessibile[/color]

Hai mica fatto caso se hanno riaperto, in quell'area, le sale dedicate
all'Asia Centrale? Per me e mio marito, era stata una cocente delusione,
l'anno scorso, trovarle chiuse, poiché ci aspettavamo di potervi ammirare
diversi reperti provenienti da siti che avevamo da pochissimo visitato in
Ukbekistan e Tajikistan.
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> tutte ti parlano sempre per lunghi
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Con il povero turista non "russofono" che continua a ripetere, invano,
"Sorry, I don't speak Russian"...;-)

A Peterhof, ne ho beccata una che, con quel cipiglio, sarebbe stata una
perfetta guardia di gulag.
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> L'ultima sera nella ex Leningrado la passiamo nel caffe letterario, dove
> Alexander Pushkin consumò l'ultimo pasto prima di perire nel duello con
> Georges d'Anthès. Un'atmosfera d'altri tempi con pianista e cantante
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Sembra che tu stia parlando di un supermercato....;-)))
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> ma probabilmente il museo
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Sicuramente è nella mia "Top 5" (insieme ai musei nazionali siriani, a
quello del Cairo e a quello di Libreville).:-)
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Hai mica fatto caso se hanno riaperto, in quell'area, le sale dedicate
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l'anno scorso, trovarle chiuse, poiché ci aspettavamo di potervi ammirare
diversi reperti provenienti da siti che avevamo da pochissimo visitato in
Ukbekistan e Tajikistan.
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A Peterhof, ne ho beccata una che, con quel cipiglio, sarebbe stata una
perfetta guardia di gulag.
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> L'ultima sera nella ex Leningrado la passiamo nel caffe letterario, dove
> Alexander Pushkin consumò l'ultimo pasto prima di perire nel duello con
> Georges d'Anthès. Un'atmosfera d'altri tempi con pianista e cantante
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Sembra che tu stia parlando di un supermercato....;-)))
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Sicuramente è nella mia "Top 5" (insieme ai musei nazionali siriani, a
quello del Cairo e a quello di Libreville).:-)
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> caucasici è quasi inaccessibile[/color]

Hai mica fatto caso se hanno riaperto, in quell'area, le sale dedicate
all'Asia Centrale? Per me e mio marito, era stata una cocente delusione,
l'anno scorso, trovarle chiuse, poiché ci aspettavamo di potervi ammirare
diversi reperti provenienti da siti che avevamo da pochissimo visitato in
Ukbekistan e Tajikistan.
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Con il povero turista non "russofono" che continua a ripetere, invano,
"Sorry, I don't speak Russian"...;-)

A Peterhof, ne ho beccata una che, con quel cipiglio, sarebbe stata una
perfetta guardia di gulag.
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> L'ultima sera nella ex Leningrado la passiamo nel caffe letterario, dove
> Alexander Pushkin consumò l'ultimo pasto prima di perire nel duello con
> Georges d'Anthès. Un'atmosfera d'altri tempi con pianista e cantante
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Sembra che tu stia parlando di un supermercato....;-)))
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> ma probabilmente il museo
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Sicuramente è nella mia "Top 5" (insieme ai musei nazionali siriani, a
quello del Cairo e a quello di Libreville).:-)
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> Un'intera ala del
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> caucasici è quasi inaccessibile[/color]

Hai mica fatto caso se hanno riaperto, in quell'area, le sale dedicate
all'Asia Centrale? Per me e mio marito, era stata una cocente delusione,
l'anno scorso, trovarle chiuse, poiché ci aspettavamo di potervi ammirare
diversi reperti provenienti da siti che avevamo da pochissimo visitato in
Ukbekistan e Tajikistan.
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> tutte ti parlano sempre per lunghi
> minuti in russo senza che gli passi mai per la testa che quello che
> hanno davanti non stà capendo un parola.[/color]

Con il povero turista non "russofono" che continua a ripetere, invano,
"Sorry, I don't speak Russian"...;-)

A Peterhof, ne ho beccata una che, con quel cipiglio, sarebbe stata una
perfetta guardia di gulag.
[color=blue]
> L'ultima sera nella ex Leningrado la passiamo nel caffe letterario, dove
> Alexander Pushkin consumò l'ultimo pasto prima di perire nel duello con
> Georges d'Anthès. Un'atmosfera d'altri tempi con pianista e cantante
> lirica, e uno scorcio sul Nevski Prospekt.[/color]

Noi, invece, ci siamo stati la prima sera. Il rapporto qualità/prezzo non ci
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