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Vecchio 29-06-2009, 16.44.05
krapp75
 
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Predefinito (RECE) Silk road & Transiberiana - Parte 10 - FINE

Ecco l'ultima parte!!! Finalmente!!! :-)
Ciao
Andrea

INCONTRO CON I MILITARI

A Irkustk piove. Barba lunga e vestiti sporchi mi avvio verso un
ostello più centrale, non intendo replicare l'esperienza del palazzo
in costruzione.
Mentre cammino pensoso sotto il grosso zaino, vengo circondato da tre
militari. Salutano e mi chiedono nazionalità, data di arrivo e motivo
di soggiorno. Senza pensare rispondo 'Italiana. Oggi. Turismo'.
Vogliono vedere il passaporto. Lo sfogliano e, non appena notano visto
business e la registrazione in un hotel di Irkutsk risalente a oltre
due settimane prima, si alterano e iniziano a dirmi che ho mentito.
Cerco di non perder la calma, tutti i miei documenti sono a posto e
non mi possono fare niente. Fingo di aver frainteso e di capir la loro
lingua molto meno di quanto in realtà la comprenda. A gesti e con un
semplice inglese farcito di qualche parola di russo provo lentamente a
spiegare. La situazione è spiacevole, sono a disagio e la pioggia
battente sulla testa non semplifica le cose.
Mentre ascoltano fanno gesti sprezzanti, vedo chiaramente che vogliono
mettermi in difficoltà. Mi interrompono dicendo che non sono
registrato e se non dimostro loro il contrario non mi lasciano andare.
E' un abuso, con le nuove norme gli stranieri non sono più tenuti a
dimostrar nulla, tantomeno per strada, ma a poco serve aver la legge
dalla tua parte quando sei in Siberia in balia di tre minacciosi
membri dell'esercito. Ma esser previdenti talvolta aiuta, per scrupolo
avevo fotocopiato la registrazione che l'organizzazione di
volontariato mi aveva procurato, quel pezzo di carta 'inutile' a detta
della responsabile era adesso prova inconfutabile del fatto che ero in
regola e lo sarei stato per un'altra decina di giorni.
Spiazzati provano il tutto per tutto chiedendomi di seguirli. Faccio
finta nuovamente di non capire, porto il telefono cellulare
all'orecchio e dico di chiamar l'ambasciata. Si guardano tra loro e,
saluto militare, mi rendono il passaporto.

TRANSIBERIANA

Ho un biglietto aereo per Mosca comprato a prezzo stracciato mesi
prima, ma l'idea di arrivare nella capitale russa in transiberiana è
sempre stata fissa nella mia mente fin dall'inizio di questo viaggio.
circa 80 ore di treno filate per un'esperienza forse unica nella mia
vita. Sono indeciso e valuto pro e contro, ma sembra quasi lo faccia
per trovare una giustificazione ai 220 euro in più che dovrò spendere,
in realta non ho alcun dubbio su cosa farò.
I treni russi sono meravigliosi, danno un senso di rubustezza e forza
sconosciute ai nostri treni occidentali, ti senti protetto là dentro.
Mi sistemo in uno scompartimento da quattro, ma siamo in due, l'altro
occupante è un ragazzo orribilmente sfigurato, probabilmente da un
incidente stradale, è pieno di bende a coprire graffi e bruciature.
Provo ad attaccar discorso ma è impossibile, risponde sempre in
maniera molto rude e secca, così dopo un paio di tentativi rinuncio,
riesco a sapere solo che è di Chita.
A Krasnoyarsk salgono due poliziotti ferroviari e si sistemano con
noi. Sono arroganti, uno di loro si siede sulla mia cuccetta senza
neppure chiedere il permesso, mi squadra con sorriso ironico e fa
battute su di me. Entrambi ridono mentre mi chiedo cosa io abbia di
così divertente per questi due panzoni pelati nei cui occhi spenti non
riesco a vedere che nebbia. In venti minuti si scolano sei lattine di
birra, ruttando senza ritegno e lasciando sporcizia ovunque, poi la
capovagone si affaccia e fa loro cenno di aver trovato posto da
un'altra parte. Se ne vanno e, sollevato, festeggio con un sorso di
vodka.
Leggo e scrivo. Ogni tanto mi perdo a guardare dal finestrino
interminabili foreste interrotte di rado da poche case sparse. E sento
lo scorrere sotto i piedi dell'Asia, ne percepisco l'attraversamento
nei fusi orari, nei fiumi, nelle stazioni di città sempre più a ovest,
molto lentamente ma in maniera molto più percettibile di quanto accada
in aereo, dove la mancanza di punti di riferimento esterni impedisce
di quantificare la velocità e deforma la percezione di spazio e tempo.
L'aereo ti trasporta da una parte all'altra del mondo senza farti
capire cosa c'è in mezzo. Il treno invece ti mantiene ben attaccato
alla tua dimensione, nel tuo ambiente quotidiano, con alberi e case
che ti scorrono vicino, con animali e persone che ti guardano passare
veloce oltre il vetro. Il primo è un mezzo di trasporto, il secondo
parte integrante e insostituibile del viaggio.

Parlo con una coppia di inglesi che dopo 3 anni di lavoro a Singapore
stanno tornando a Londra, si sono presi 6 mesi di tempo per arrivarci
via terra. Poi un francese, da 2 anni è in giro per il mondo e come in
un film ha attraversato il Pacifico su di un cargo pagandosi il
passaggio in nave lavorando.
Improvviso pure una conversazione in cinese con un passeggero Han che
cerca di spiegarmi che in breve arriveremo a Ekaterinburg e saremo in
Europa. Il senso delle sue parole lo intuirò solo molte ore dopo anche
se probabilmente non sapro mai con certezza che cosa mi abbia
realmente detto.
Poi inspiegabilmente ci fermiamo. Un aereo aeroflot ha avuto un grave
incidente, ci sono molti morti e frammenti dell'ala sono caduti sulla
linea ferroviaria che stiamo percorrendo interrompendola. Dovremo fare
una deviazione.
Ho un sussulto al cuore quando il treno si ferma alla stazione di
Vladimir, circa 300 chilometri a est della capitale. Due anni prima un
altro lungo viaggio in treno mi aveva portato fino qua, punto più a
est raggiunto quella volta. Adesso ci arrivo provenendo da oriente e
le immagini dagli occhi passano direttamente alla memoria riaprendo
d'incanto emozioni passate, mi scopro perso, travolto dai ricordi.
Poi Mosca, la metropolitana che mi porta all'ostello, quindi a piedi
verso il Cremlino. Il tempo di sorridere incontrando nuovamente i due
neozelandesi e infine l'ingresso in Piazza Rossa.
Mi siedo sull'asfalto e guardo le nubi grigie oltre la cattedrale di
San Basilio.

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Vecchio 29-06-2009, 18.09.00
_-°-_ Seshe _-°-_
 
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Predefinito Re: (RECE) Silk road & Transiberiana - Parte 10 - FINE

krapp75 ha scritto:

| Ecco l'ultima parte!!! Finalmente!!! :-)

Bravo Andrea!

Ti ho seguito tappa per tappa in questo bellissimo viaggio in
Asia. Devo dire che il tuo racconto è davvero uno dei migliori
pubblicati qui su IHV.

| Leggo e scrivo. Ogni tanto mi perdo a guardare dal finestrino
| interminabili foreste interrotte di rado da poche case sparse. E sento
| lo scorrere sotto i piedi dell'Asia, ne percepisco l'attraversamento
| nei fusi orari, nei fiumi, nelle stazioni di città sempre più a ovest,
| molto lentamente ma in maniera molto più percettibile di quanto accada
| in aereo, dove la mancanza di punti di riferimento esterni impedisce
| di quantificare la velocità e deforma la percezione di spazio e tempo.
| L'aereo ti trasporta da una parte all'altra del mondo senza farti
| capire cosa c'è in mezzo. Il treno invece ti mantiene ben attaccato
| alla tua dimensione, nel tuo ambiente quotidiano, con alberi e case
| che ti scorrono vicino, con animali e persone che ti guardano passare
| veloce oltre il vetro. Il primo è un mezzo di trasporto, il secondo
| parte integrante e insostituibile del viaggio.

Quoto quotissimo! :)

Ecco perché un paio di settimane fa in Uzbekistan ho deciso di
spostarmi sempre in treno. L'esperienza più simile alla tua l'ho
vissuta sul treno che in 20 ore mi ha portata da Tashkent fino
a Urgench, attraversando tutto il paese da est a ovest.

--
_-°-_ Chiara _-°-_

===========================
I Viaggi di Seshepankhatum
[url]www.seshepankhatum.net[/url]

Un vero viaggio non è cercare
nuove terre, ma avere nuovi occhi
===========================



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Vecchio 29-06-2009, 18.09.00
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krapp75 ha scritto:

| Ecco l'ultima parte!!! Finalmente!!! :-)

Bravo Andrea!

Ti ho seguito tappa per tappa in questo bellissimo viaggio in
Asia. Devo dire che il tuo racconto è davvero uno dei migliori
pubblicati qui su IHV.

| Leggo e scrivo. Ogni tanto mi perdo a guardare dal finestrino
| interminabili foreste interrotte di rado da poche case sparse. E sento
| lo scorrere sotto i piedi dell'Asia, ne percepisco l'attraversamento
| nei fusi orari, nei fiumi, nelle stazioni di città sempre più a ovest,
| molto lentamente ma in maniera molto più percettibile di quanto accada
| in aereo, dove la mancanza di punti di riferimento esterni impedisce
| di quantificare la velocità e deforma la percezione di spazio e tempo.
| L'aereo ti trasporta da una parte all'altra del mondo senza farti
| capire cosa c'è in mezzo. Il treno invece ti mantiene ben attaccato
| alla tua dimensione, nel tuo ambiente quotidiano, con alberi e case
| che ti scorrono vicino, con animali e persone che ti guardano passare
| veloce oltre il vetro. Il primo è un mezzo di trasporto, il secondo
| parte integrante e insostituibile del viaggio.

Quoto quotissimo! :)

Ecco perché un paio di settimane fa in Uzbekistan ho deciso di
spostarmi sempre in treno. L'esperienza più simile alla tua l'ho
vissuta sul treno che in 20 ore mi ha portata da Tashkent fino
a Urgench, attraversando tutto il paese da est a ovest.

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krapp75 ha scritto:

| Ecco l'ultima parte!!! Finalmente!!! :-)

Bravo Andrea!

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Asia. Devo dire che il tuo racconto è davvero uno dei migliori
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| interminabili foreste interrotte di rado da poche case sparse. E sento
| lo scorrere sotto i piedi dell'Asia, ne percepisco l'attraversamento
| nei fusi orari, nei fiumi, nelle stazioni di città sempre più a ovest,
| molto lentamente ma in maniera molto più percettibile di quanto accada
| in aereo, dove la mancanza di punti di riferimento esterni impedisce
| di quantificare la velocità e deforma la percezione di spazio e tempo.
| L'aereo ti trasporta da una parte all'altra del mondo senza farti
| capire cosa c'è in mezzo. Il treno invece ti mantiene ben attaccato
| alla tua dimensione, nel tuo ambiente quotidiano, con alberi e case
| che ti scorrono vicino, con animali e persone che ti guardano passare
| veloce oltre il vetro. Il primo è un mezzo di trasporto, il secondo
| parte integrante e insostituibile del viaggio.

Quoto quotissimo! :)

Ecco perché un paio di settimane fa in Uzbekistan ho deciso di
spostarmi sempre in treno. L'esperienza più simile alla tua l'ho
vissuta sul treno che in 20 ore mi ha portata da Tashkent fino
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| di quantificare la velocità e deforma la percezione di spazio e tempo.
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| capire cosa c'è in mezzo. Il treno invece ti mantiene ben attaccato
| alla tua dimensione, nel tuo ambiente quotidiano, con alberi e case
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Quoto quotissimo! :)

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| capire cosa c'è in mezzo. Il treno invece ti mantiene ben attaccato
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| lo scorrere sotto i piedi dell'Asia, ne percepisco l'attraversamento
| nei fusi orari, nei fiumi, nelle stazioni di città sempre più a ovest,
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| in aereo, dove la mancanza di punti di riferimento esterni impedisce
| di quantificare la velocità e deforma la percezione di spazio e tempo.
| L'aereo ti trasporta da una parte all'altra del mondo senza farti
| capire cosa c'è in mezzo. Il treno invece ti mantiene ben attaccato
| alla tua dimensione, nel tuo ambiente quotidiano, con alberi e case
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| in aereo, dove la mancanza di punti di riferimento esterni impedisce
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| L'aereo ti trasporta da una parte all'altra del mondo senza farti
| capire cosa c'è in mezzo. Il treno invece ti mantiene ben attaccato
| alla tua dimensione, nel tuo ambiente quotidiano, con alberi e case
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