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Vecchio 10-07-2007, 14.29.52
giumak
 
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Predefinito “SIDDHATTA ON THE ROAD”



“SIDDHATTA ON THE ROAD”


"……Laggiù, sorge una struttura di un'elevazione in altezza prodigiosa:
essa è sostenuta da pilastri giganteschi ed è ricoperta da dipinti
raffiguranti tutti gli uccelli creati da Dio.
Nell'interno ci sono due idoli immensi, intagliati
nella pietra, che sorgono dai piedi delle montagne e si innalzano fino
alla loro cima
.... Non è possibile vedere cose comparabili a queste statue, nel mondo
intero."

(Yakut descrive Bamiyan nel suo dizionario geografico del 1218)

_____________________________

- la ‘Via della Seta’ oltre alla seta, ai tappeti, alla carta, all’oro
ed alle pietre preziose ed a tantissimi altri beni, trasportò lungo se
stessa un'altra mercanzia ugualmente significativa ma ancor più pregiata
per la storia universale: la cultura.
La strada internazionale più lunga, più difficile, più affascinante e
storicamente più importante del mondo, fu il tramite logistico
essenziale attraverso il quale furono possibili la diffusione e la
mescolanza di culture diverse e molto lontane fra loro.

Tra le altre, fu responsabile della diffusione del Buddismo in Asia
Centrale.

La diffusione del Buddhismo partì dal nord-ovest dell'India,
estendendosi poi fino all'attuale Pakistan, all' Afghanistan, all' Asia
Centrale (Xinjiang, Turkestan cinese), Cina, Corea e Giappone.
Il Buddismo non solo coinvolse e condizionò la vita e la cultura di
quelle regioni ma vi introdusse e lasciò anche un mondo di arti e di
letteratura completamente nuovo.

- La nascita di Buddha, lo Sviluppo del Buddismo in India:

Secondo la leggenda, il Buddha (l’Illuminato), o ‘Gotama’, visse
nell’India settentrionale nel 6 secolo AC. Gotama era il suo cognome ed
il suo nome personale, nella lingua di Pali, era ‘Siddhattha’.
Egli nacque in una famiglia nobile di antico lignaggio, i ‘Sakyas’. Un
titolo per il quale Siddhattha venne ad essere noto come il Saggio dei
Sakyas, il ‘Sakyamuni’.
All'Ovest, invece fu noto solo come ‘Buddha’.
Quello che si conosce della vita di Buddha è basato principalmente sulle
testimonianze rese dai testi canonici, i più estesi ed esaustivi dei
quali sono quelli scritti in –Pali-, una lingua indiana arcaica.

Secondo il canone, il luogo di nascita di Buddha fu Lumpini (Nepal),
vicino alla piccola citt* di Kapilavastu, ai confini tra Nepal ed India.
All'et* di venti anni, dopo avere assistito alla sofferenza, alla
malattia, all'invecchiamento ed alla morte dell'uomo, egli abbandonò la
vita di palazzo e lasciò la sua casa alla ricerca di un suo
arricchimento intellettuale.
Lo realizzò a Bodh-Gaya e pronunciò il primo sermone a Sarnath, nel
parco dei cervi (India centrale). Trascorse in seguito la sua vita
viaggiando continuamente, insegnando e diffondendo il Buddismo. Non è
ben chiara l’epoca esatta nella quale fu creata la prima comunit*
buddista in India.

Buddha morì all'et* di 80 anni, era ormai divenuto famoso ed aveva
conquistato molto rispetto e molti seguaci e sostenitori, sia fra i
ricchi che fra i poveri. Nel 484 AC, sette giorni dopo la sua morte, che
avvenne a Kushinagara (oggi Kasia), il suo corpo fu cremato e le
reliquie furono divise equamente fra otto diversi clan buddhisti.
Ciascuno di questi clan costruì quindi un cumulo di pietre sulle sacre
reliquie per custodirle.
Tali cumuli, conosciuti in seguito in India come "stupa", più tardi
divennero i centri di devozione della fede buddista.
Per i successivi due secoli, ci fu un forte consolidamento della
crescita del Buddismo in India.


Non molto tempo dopo la morte di Buddha, i suoi seguaci si riunirono a
Rajagriha per il loro primo consiglio generale. Il secondo consiglio fu
tenuto a Vaishali un secolo dopo la sua morte. Il terzo consiglio si
dice che si sia tenuto a Pataliputra, durante il regno del re Ashoka
appartenente alla stirpe Mauryan.

Il Re indiano Ashoka, (273-232 AC), nipote del fondatore della dinastia
dei Mauryan, dimostrò la sua convinta conversione al Buddismo
promulgando fortemente la religione in tutta l'India. I suoi editti
furono scolpiti ed intagliati su pilastri in pietra ed in legno dal
Bengala all'Afghanistan fino al sud estremo.
Fu lui, secondo la leggenda scritta in 84,000 stupa, che presiedette e
celebrò la distribuzione delle ceneri del Buddha. Le sue testimonianze
più note e famose restano oggi la testa di leone di Sarnath, stampata
sulla valuta dell'India, e la Ruota della Legge posta al centro della
bandiera nazionale dell'India.
L'impero di Ashoka si estese a nord-ovest fino ai confini del Punjab ed
i monaci buddisti erano liberi di muoversi in tutta l'area. Come
risultato, fin dalla fine del regno di Ashoka, la comunit* buddista era
probabilmente arrivata a confinare con i vicini popoli ellenizzati,
durante il regno Kushan*/Bactriana.

- La Diffusione del Buddismo nel periodo dei Kushan* e della Bactriana.

I Kushan* dominarono le aree dell'Indukush comprese tra Kabul, Gandhara,
il Pakistan settentrionale e l'India nord-occidentale. Essi
controllarono tutti gli scambi tra India, Cina, Persia ed Impero romano.
Questo fornì il mezzo ideale per l'ulteriore espansione del Buddismo:
dal 2 secolo AC al 2 secolo DC, il Buddismo si sviluppò progressivamente
nel nord-ovest dell'India ed il grande re Kushan*, Kaniska, che regnò
dal 144 al 172, si convertì egli stesso a questa religione. Sotto la sua
influenza fiorì Gandhara, una comunit* buddista che creò una forma di
arte Greco-buddista completamente differente dalle altre e che
caratterizzò tutte le arti in Asia Centrale e nelle regioni verso est,
nei primi quattro secoli della nostra era.

Secondo il Prof. A. Litvinskii, il Buddismo era giunto a Merv ed in
Persia gi* durante la dominazione degli Achmenidi (559-330 AC). Il
Mahavamsa, grande storico di Ceylon, scrisse di come i delegati di
Persia e di Alessandria furono presenti al consiglio buddista tenuto da
Re Duttha Gamani (108-77AC).
Con l'influenza dei Kushan*, il Buddismo penetrò ulteriormente nel regno
dei Partiani e dei Sassaniani (224-651 DC). La fede buddista dei
Partiani fu confermata anche dai registri cinesi delle missioni in
Persia dei predicatori buddisti Un-Shih-Kao ed Un Hsuan durante il 2
secolo.

La Battriana (*) fu introdotta al Buddismo dal 1 secolo DC, come
suggerito dall’ insediamento buddista scoperta ad Airtam, a 18
chilometri nord-ovest di Termez (Utzbekistan). Nei secoli successivi al
periodo dei Kushan*/Battriana, altri centri buddisti furono creati ad
Hadda, Bamiyan e Kondukistan.
Fra loro il più importante è stato certamente quello di Bamiyan,
localit* situata a 240 chilometri a nord-ovest di Kabul, in Afghanistan.
Bamiyan si trasformò in in uno dei centri buddisti più importanti del
quarto secolo grazie alla sua posizione geografica strategica, situata
all'intersezione delle strade tra la Persia, l’India, il bacino di Tarim
e la Cina. Il Buddhismo ha raggiunto la massima presenza ed influenza in
questa zona durante l’ottavo e nono secolo prima che essa cadesse sotto
il dominio degli Arabi e della religione islamica.

*(Bactri* (Battriana),l’antico nome greco della regione situata fra
l’Hindu Kush (Caucaso Indiano), l’Amu Darya e l’antica regione di
Gandhara nel sub-continente indiano. Gli abitanti della Battriana
parlavano la lingua battriana, un dialetto iraniano appartenente alle
lingue indo-iraniane, compreso nella sottofamiglia delle lingue
indo-europee. Oggi i loro discendenti sono I Tagjiki.

- Il Buddismo nel Bacino di Tarim

Entro il settimo secolo tutti i piccoli regni del bacino di Tarim (Cina)
erano stati convertiti al Buddhismo. Avanzando la religione verso est,
Kashgaria con Yarkand e Khotan nell'ovest, Tumsuk, Aksu e Kizil nel
nord, Loulan, Karashahr e Dunhuang nell'est e Miran e Cherchen nel sud
si transformarono in centri importanti del pensiero buddista.
I testi buddisti furono tradotti dal Sanskrito in vari dialetti
indo-europei locali quali il Tocharian o il Kuchean.

In termini di distribuzione delle scuole buddiste, si può soltanto fare
riferimento ai diari di viaggio dei pellegrini ed inviati dell’epoca
pervenuti ad oggi.
Hadda era un centro di Hinayana (il Piccolo Veicolo). A Bamiyan,
descritto da Xuan Zang nel 7 secolo, era praticato il Buddismo Hinayana,
mentre nel 727 D.C., un altro visitatore, Hui-chao, descrisse il
convento che il Buddismo dedicava a Mahayana (il Grande Veicolo).
Altri centri come Kapisa, Kakrak e Fondukistan sembrarono seguire anche
loro il Buddismo Mahayana, dall'evidenza prodotta dai loro dipinti e
sculture.

Entro il 658 a Kucha si sviluppò uno dei centri principali del Buddismo
Hinayana e furono trovati alcuni dipinti risalenti a quell’epoca nella
caverna di Kizil (vicino a Kucha). Gli affreschi trovati nella caverna
di Kizil, (600-605 D.C.) sono datati dal 1mo all'8vo secolo.

È impossibile stabilire regole generali precise relative alle scuole
Buddiste che fiorirono nel bacino di Tarim, ma i primi pellegrini che
viaggiarono in quelle zone ci tramandarono alcuni indizi. Fa-hsien e
Xuan Zang sembrarono indicare che la maggior parte dei regni come
Kashgar, Kizil, Karashahr e Kucha, sul percorso settentrionale della Via
della Seta, seguirono il buddhismo Hinayana, mentre il Mahayana fiorì
lungo il percorso meridionale, inclusi i regni di Khotan e Yarkand.

- L’importanza dei nomadi nella divulgazione della Fede buddista nelle
Steppe

Il Buddismo certamente produsse un’impatto molto forte sulla vita di
molte tribù delle steppe. Grousset ha sottolineato come, una volta che
una tribù nomade adottava la fede buddista, la sua gente perdeva le
caratteristiche barbare e militaresche.
Essa perdeva così la sua identit* nomadica e probabilmente veniva
riassorbita dai confinanti civilizzati.
Questa ipotesi può essere dimostrato dai turchi di Tobgatch o 'Toba' il
cui impero si estese dalla Mongolia settentrionale alla Cina.
Dal 386 al 534, essi controllarono il settentrione della Cina sotto la
dinastia del nord, degli Wei.

Questi turchi orientali ebbero presto contatto con l'ambiente religioso
Buddista cinese. Alcuni imperatori Turchi furono fra i primi sostenitori
del Buddismo. Nel 471 il re Toba, Hung, fu così devoto al Buddismo che
suo figlio divenne monaco. Questo figlio, il re Toba Hung II (471-499),
fu ugualmente dedito al Buddismo e sotto la sua influenza fu introdotta
una legislazione pubblica più umana.
Durante tale epoca egli trasferì la capitale da Pingcheng, nel Jehol, al
sud, a Loyang, nel 494 lui e la sua gente erano convertiti nella totalit*.
Dietro suo incitamento, cominciò il lavoro sulle famose caverne buddiste
di Longmen, a sud di Loyang.
Secondo fonti cinesi, templi buddisti turchi furono eretti per il
governante turco Mu-han (553-572) in Ch'angan ed in altri luoghi durante
dinastia del Nord, di Chou (556-581).
Nel 680 i turchi Orientali, durante il regno dei Kok (682-745) si
dissociarono dal Buddismo cinese e ritornarono ai loro natii e nomadici
stili di vita e religione.
Le successive attivit* buddiste riapparvero in questa area circa nel
745, con i turchi di Uighur che divennero i dominatori delle steppa.
Circa nell’ 840 i Turchi Uighur furono condotti fuori dalla Mongolia e
molti di essi si stabilirono nell'area delle oasi settentrionali di
Tarim, principalmente a Turfan, dall’ 850 al 1250. Praticarono il
Manichaeismo ma l'abbandonarono rapidamente a favore della locale fede
buddista.
All’inizio del 20mo secolo, fu scoperta molta letteratura buddista turca
a Turfan, Hami e Dunhuang. Alla fine del 10mo secolo, un’inviato cinese,
Wang Yen-te, trovò in Kaochang (vicino a Turfan) una fiorente cultura
buddista, cinquanta conventi buddisti ed una biblioteca di testi
buddisti cinesi.
Turfan rimase il centro principale del Buddismo turco fino alla fine del
15mo secolo quando il suo governo si convertì alla fede Islamica.

Anche sui turchi Occidentali, che assunsero il potere nella steppa
durante la met* dell’8° secolo, abbiamo notizie sul fatto che essi
costruirono alcuni santuari buddisti nell'area di Kapisa (Begram).
Quando il monaco buddista cinese Wu-kung visitò Gandhara tra 759-764, vi
trovò alcuni templi buddisti che lui ritenne fossero stati edificati dai
re turchi.

Durante il periodo nel quale i Mongoli controllavano la Via della seta,
Kublai Khan mostrò chiaramente la sua preferenza per il Buddismo, anche
se la maggior parte dei regni Mongoli si convertì all’Islam.
La dottrina buddista fu esposta da Na-mo che vinse il dibattito con i
taoisti nel 1258. Marco Polo ci riportò che Kublai Khan organizzò un
magnifico cerimoniale al ricevimento delle reliquie di Buddha, a lui
inviate dal raja di Ceylon.
La maggior parte dei successori di Kublai furono buddisti ugualmente
ferventi. Kublai Khaishan (1307-1311) volle molti dei testi buddisti
tradotti in lingua mongola.

-Il Buddismo raggiunse la Cina attraverso la Via della seta.

Non è certa l’epoca nella quale il Buddismo giunse in Cina, ma è certo
che attraverso la Via della seta, aperta nel secondo secolo AC, molti
missionari e pellegrini cominciarono a viaggiare tra Cina, Asia Centrale
ed India. La storia racconta che Chang Ch'ien, al suo ritorno da Ta-hsia
(Ferghana), nel 2° secolo AC, sentì dire di un paese chiamato Tien-chu
(l'India) e dell’insegnamento buddista che vi si teneva.

Questa fu probabilmente la prima volta nella quale un cinese sentì
parlare di Buddismo. Un secolo più tardi, fu segnalata una comunit*
buddista alla corte di un principe Han. Comunque la storia più famosa è
quella del sogno di Mingi, imperatore Han, su Buddha.
Nel 68 D.C., Mingi spedì il suo ufficiale Cai Yin in Asia Centrale per
saperne di più sul Buddismo dopo che la visione di una figura dorata gli
apparve in sogno. La mattina seguente chiese ai suoi ministri quello che
il sogno volesse significare e gli fu detto che egli aveva visto Buddha,
il dio dell'Ovest. Cai Yin ritornò dopo aver trascorso 3 anni in India e
portò con se non solo le immagini di Buddha e le sacre scritture
buddiste ma anche due monaci buddisti, Lei-mo-teng e Chu-fa-lan affinchè
predicassero il buddismo in Cina.
Questa era la prima volta che dei monaci buddisti entravano in Cina con
il loro modo di adorare la divinit*.
Alcuni anni più tardi la prima comunit* buddista si stabilì nella stessa
Loyang, la capitale. Da allora in poi, la comunit* buddista crebbe
continuamente. Introdussero i Loro testi sacri e, fatto ancora più
importante, gli esempi di arte buddista, mai visti prima in Cina. Nel
148 D.C., un missionario Parthiano, An Shih-kao giunse in Cina. Egli
allestì un tempio buddista a Loyang e cominciò il lungo lavoro della
traduzione delle sacre scritture buddiste in lingua cinese. Il lavoro di
traduzione delle sacre scritture continuò fino all’8° secolo quando
l’accesso via terra all’Asia Centrale ed all'India fu bloccato dagli
arabi. Nel 166 DC Huan, Imperatore Han, riconobbe formalmente il
Buddismo effettuando nel palazzo cerimonie taoiste e buddiste. La
situazione di agitazione in Cina, alla fine della dinastia Han, era tale
che la popolazione fu predisposta e particolarmente recettiva all'arrivo
di una nuova religione.
Durante il 4° secolo Kumarajiva, un buddista proveniente dall'Asia
Centrale, organizzò il primo sito ufficile di traduzione, migliore di
qualsiasi altro tra quelli che erano esistiti prima di allora in Cina.
Lui ed i suoi collaboratori tradussero 98 lavori da molte lingue in
cinese, dei quali 52 sopravvivono ancora e sono presenti nel canone
buddista. Attorno al 514 circa, in Cina esistevano 2 milioni di
buddisti. Furono costruiti Conventi e templi meravigliosi ed il lavoro
di traduzione delle sacre scritture in cinese fu intrapreso con grande
impegno.
Il Buddismo in Cina giunse al suo apogeo durante le dinastie Sui e Tang
(581-907). Popolari forme di Buddismo pervasero le masse. Verso la fine
del sesto secolo, religione ed arte buddista pienamente amalgamate
emersero e si diffusero in Corea ed in Giappone.
Nell’845 scoppiò la persecuzione dei buddisti in Cina, la quale portò
alla distruzione di 4600 templi mentre 260.500 monaci e monache vennero
sconsacrati; quest’evento segnò una dura sconfitta per il Buddismo.
Mentre numerosi pellegrini arrivarono in Cina provenendo da Ovest, molti
pellegrini buddisti cinesi furono inviati in India durante periodi
diversi ed i racconti dei loro viaggi lungo la Via della seta che alcuni
di loro hanno lasciato, offrono preziose testimonianze dello stato del
Buddismo in Asia Centrale ed in India dal 4 al 7 secolo. Alcuni dei
pellegrini cinesi più famosi furano Fa-hsien (399- 414), Xuan-zang
(629-645) quest'ultimo soprannominato il “Marco Polo cinese” poichè
percorse oltre 10.000 miglia attraversando Asia Centrale ed India), ed
Io-tsing (671-695).

- Il declino del Buddismo

Il declino del Buddismo lungo la Via della seta fu dovuto al crollo
della Dinastia Thang nell'Est ed all'invasione degli arabi nell'Ovest.
La conversione all’Islam dell’Asia Centrale, avvenne nell’8° secolo.
Poiché l'Islam proibì l’iconografia, la maggior parte delle statue
buddiste e dei dipinti furono danneggiati o distrutti. Templi e stupa
furono abbandonati o sepolti sotto la sabbia. Dal 15mo secolo, tutto il
bacino del l'Asia Centrale fu convertito alla fede Islamica.

- L’Arte buddista ed il suo Impatto

È Impossibile parlare di Buddismo senza menzionare anche il suo impatto
profondo sullo sviluppo dell’arte asiatica e centro-asiatica.
È attraverso quelle opere che è stata dimostrata una fusione delle
culture orientali ed occidentali. L'arte Buddista lasciò al mondo i
monumenti più potenti e durevoli lungo la Via della Seta e fra loro,
alcuni delle sculture di Buddha più preziose in assoluto, dipinti ed
affreschi murali. Inoltre il contatto di Gandhara con la cultura
Hellenistica diede luogo allo sviluppo di una forma di arte nuova, la
statua di Buddha, talvolta considerata come la stessa immagine di Buddha.
Prima che il Buddismo raggiungesse Gandhara nel 3 secolo A.C., non
c'era ancora stata alcuna rappresentazione scultorea dell’immagine di
Buddha, e fu nella cultura di Gandhara che l'uso delle immagini di
Buddha ebbe inizio. Le prime immagini di Buddha assomigliarono al dio
greco Apollo. E’ stato suggerito dagli studiosi che la primo immagine di
Buddha a Gandhara fu creata dai greci che si trovavano in loco, i quali
apportarono la loro concezione artistica classica adattandola alla
cultura indiana locale, trasformando le fattezze Greche del dio Apollo
nella figura di Buddha vestito da una toga e seduto nella posa yoga.
Lo stile dell’arte di Gandhara rappresentò la straordinaria e dagli
effetti stupefacenti fusione degli elementi fondamentali della cultura
greco-classica con quelli indiani ed iraniani, continuata in Afghanistan
e nelle regioni ad esso confinanti fino alla fine dell’8° secolo.

Sebbene Gandhara rappresentasse largamente il risultato
dell'influenza greca, essa divenne il centro di sviluppo prevalentemente
della scultura buddista, mentre l’ architettura buddista evolvette
essenzialmente su fondamenta indiane.

Lo sviluppo del Buddismo lungo la Via della Seta, dette luogo ad una
proliferazione di conventi, grotte, vishanas e stupa in tutte le
comunit* buddiste. I templi-caverna, in ogni caso, occupano la posizione
più centrale e dominante nello sviluppo dell’architettura buddista.
La devozione dei buddisti fu riflessa profondamente dai dipinti murali
delle caverne scavate nella roccia, i templi-caverna. Da Gandhara,
Bamyian, Kumtura Kizil fino a Bezeklik e Dunhuang, gli artisti buddisti,
con arduo lavoro, lasciarono nei templi-caverna i dipinti murali più
impressionanti fra tutte le testimonianze sopravvissute al tempo ad alla
iconoclastia, dedicati a Buddha, ai suoi santi ed alla sua leggenda.
Il loro lavoro, ci
testimonia una parata stupefacente, quasi fiabesca, delle societ* locali
contemporanee, con Re, Regine, cavalieri, dame, monaci ed artisti. A
prescindere dai loro elevati contenuti artistici, quindi, quelle che le
raffigurazioni dei templi-caverna ci offrono oggi, rappresentano un
ammontare immenso di informazioni storico-sociali relative ad un’epoca
della quale, altrimenti, resterebbero poche testimonianze.

I ritratti, ad esempio, dei ‘donatori’ di Kizil, raffigurati come
personaggi dalla carnagione chiara, occhi blu e dai capelli biondi o
rossastri, ci insegnano come fossero più Indoeuropei, di aspetto, che
Mongoli come si sarebbe stati portati a credere. I cortei del principe
di Uighur e della principessa di Dunhuang, illustrano oggi con grande
dovizia di particolari, come vestivano ad Uighurs nel nono secolo.
È da questi dipinti murali che noi possiamo avere oggi una fessura
aperta nel muro del tempo, attraverso la quale portare lo sguardo alle
vita e le cultura di questi antichi ed affascinanti popoli scomparsi ed
in parte comprendere anche quanto essi habbiano avuto importanza per il
successivo sviluppo che ci conduce alla nostra attuale evoluzione culturale.

p.s.: Una buona notizia per coloro che, interessati da tale tema,
ancora non ne fossero al corrente:
I Buddha di Bamiyan saranno rimessi al loro posto e la meravigliosa
vallata di Bamiyan riprender* in tal modo vita e splendore!
E' oramai ufficiale, il tema così a lungo dibattuto, rallentato dagli
eventi bellici trascorsi ed attuali, ha un epilogo favorevole. Una
equipe internazionale di studiosi, che da anni sta ricostruendo
virtualmente la grande valle, ha ottenuto una serie di finanziamenti da
parte di grandi donors internazionali, (anche i proventi di uno degli
ultimi mega-concerti per la salvaguardia del pianeta, sono stati
devoluti a ciò), per cui fra non molto dovrebbero iniziare i lavori.....


un saluto da:

Giumak lo 'Scazonte'(*) :-))



(*) - "Scazonte" (lo zoppo) era il nome greco arcaico che fu attribuito
al "trìmetro giambico", un ritmo metrico letterario classico, adottato
inparticolare da Ipponatte e che serviva ad allegerire il pathos in
alcune fasi delle (pallosissime) opere greche.
Il ritmo cadenzato, derivò dall'immagine di uno zoppo che ballava
ubriaco su di una botte di vino.... :-)))


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Vecchio 10-07-2007, 15.03.23
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Predefinito Re: “SIDDHATTA ON THE ROAD”

giumak ha scritto :
[color=blue]
>
> “SIDDHATTA ON THE ROAD”
>
>
> "……Laggiù, sorge una struttura di un'elevazione in altezza prodigiosa:
> ...........
> ...........[/color]



Ben tornato, caro "scazonte" :-)

E ritornato alla grande, con una chiara, completa e interessante
esposizione.

Me la sono gi* letta tutta d'un fiato, poi me la rileggerò e la
assaporerò con più calma.


E proporrei fin da ora un piccolo seguito che mi sembrerebbe
interessante : Il Buddismo Oggi.

In modo da fare un po' di chiarezza sulle varie scuole di questa
religione, in un mondo in cui l'immagine del Buddha passa in secono
piano rispetto a quella di calciatori e attori che si dicono suoi
seguaci, e dove molti sono convinti che il Dalai Lama sia il capo
spirituale di tutti i buddisti.

Cosa ne dici ? ;-)

--
federicoP




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Vecchio 10-07-2007, 15.03.23
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Predefinito Re: “SIDDHATTA ON THE ROAD”

giumak ha scritto :
[color=blue]
>
> “SIDDHATTA ON THE ROAD”
>
>
> "……Laggiù, sorge una struttura di un'elevazione in altezza prodigiosa:
> ...........
> ...........[/color]



Ben tornato, caro "scazonte" :-)

E ritornato alla grande, con una chiara, completa e interessante
esposizione.

Me la sono gi* letta tutta d'un fiato, poi me la rileggerò e la
assaporerò con più calma.


E proporrei fin da ora un piccolo seguito che mi sembrerebbe
interessante : Il Buddismo Oggi.

In modo da fare un po' di chiarezza sulle varie scuole di questa
religione, in un mondo in cui l'immagine del Buddha passa in secono
piano rispetto a quella di calciatori e attori che si dicono suoi
seguaci, e dove molti sono convinti che il Dalai Lama sia il capo
spirituale di tutti i buddisti.

Cosa ne dici ? ;-)

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Vecchio 10-07-2007, 15.03.23
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Predefinito Re: “SIDDHATTA ON THE ROAD”

giumak ha scritto :
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>
> “SIDDHATTA ON THE ROAD”
>
>
> "……Laggiù, sorge una struttura di un'elevazione in altezza prodigiosa:
> ...........
> ...........[/color]



Ben tornato, caro "scazonte" :-)

E ritornato alla grande, con una chiara, completa e interessante
esposizione.

Me la sono gi* letta tutta d'un fiato, poi me la rileggerò e la
assaporerò con più calma.


E proporrei fin da ora un piccolo seguito che mi sembrerebbe
interessante : Il Buddismo Oggi.

In modo da fare un po' di chiarezza sulle varie scuole di questa
religione, in un mondo in cui l'immagine del Buddha passa in secono
piano rispetto a quella di calciatori e attori che si dicono suoi
seguaci, e dove molti sono convinti che il Dalai Lama sia il capo
spirituale di tutti i buddisti.

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Vecchio 10-07-2007, 15.03.23
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Predefinito Re: “SIDDHATTA ON THE ROAD”

giumak ha scritto :
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>
> “SIDDHATTA ON THE ROAD”
>
>
> "……Laggiù, sorge una struttura di un'elevazione in altezza prodigiosa:
> ...........
> ...........[/color]



Ben tornato, caro "scazonte" :-)

E ritornato alla grande, con una chiara, completa e interessante
esposizione.

Me la sono gi* letta tutta d'un fiato, poi me la rileggerò e la
assaporerò con più calma.


E proporrei fin da ora un piccolo seguito che mi sembrerebbe
interessante : Il Buddismo Oggi.

In modo da fare un po' di chiarezza sulle varie scuole di questa
religione, in un mondo in cui l'immagine del Buddha passa in secono
piano rispetto a quella di calciatori e attori che si dicono suoi
seguaci, e dove molti sono convinti che il Dalai Lama sia il capo
spirituale di tutti i buddisti.

Cosa ne dici ? ;-)

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Vecchio 10-07-2007, 15.03.23
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giumak ha scritto :
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> “SIDDHATTA ON THE ROAD”
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>
> "……Laggiù, sorge una struttura di un'elevazione in altezza prodigiosa:
> ...........
> ...........[/color]



Ben tornato, caro "scazonte" :-)

E ritornato alla grande, con una chiara, completa e interessante
esposizione.

Me la sono gi* letta tutta d'un fiato, poi me la rileggerò e la
assaporerò con più calma.


E proporrei fin da ora un piccolo seguito che mi sembrerebbe
interessante : Il Buddismo Oggi.

In modo da fare un po' di chiarezza sulle varie scuole di questa
religione, in un mondo in cui l'immagine del Buddha passa in secono
piano rispetto a quella di calciatori e attori che si dicono suoi
seguaci, e dove molti sono convinti che il Dalai Lama sia il capo
spirituale di tutti i buddisti.

Cosa ne dici ? ;-)

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  #7  
Vecchio 10-07-2007, 15.03.23
federicoP
 
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Predefinito Re: “SIDDHATTA ON THE ROAD”

giumak ha scritto :
[color=blue]
>
> “SIDDHATTA ON THE ROAD”
>
>
> "……Laggiù, sorge una struttura di un'elevazione in altezza prodigiosa:
> ...........
> ...........[/color]



Ben tornato, caro "scazonte" :-)

E ritornato alla grande, con una chiara, completa e interessante
esposizione.

Me la sono gi* letta tutta d'un fiato, poi me la rileggerò e la
assaporerò con più calma.


E proporrei fin da ora un piccolo seguito che mi sembrerebbe
interessante : Il Buddismo Oggi.

In modo da fare un po' di chiarezza sulle varie scuole di questa
religione, in un mondo in cui l'immagine del Buddha passa in secono
piano rispetto a quella di calciatori e attori che si dicono suoi
seguaci, e dove molti sono convinti che il Dalai Lama sia il capo
spirituale di tutti i buddisti.

Cosa ne dici ? ;-)

--
federicoP




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  #8  
Vecchio 10-07-2007, 15.03.23
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Predefinito Re: “SIDDHATTA ON THE ROAD”

giumak ha scritto :
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>
> “SIDDHATTA ON THE ROAD”
>
>
> "……Laggiù, sorge una struttura di un'elevazione in altezza prodigiosa:
> ...........
> ...........[/color]



Ben tornato, caro "scazonte" :-)

E ritornato alla grande, con una chiara, completa e interessante
esposizione.

Me la sono gi* letta tutta d'un fiato, poi me la rileggerò e la
assaporerò con più calma.


E proporrei fin da ora un piccolo seguito che mi sembrerebbe
interessante : Il Buddismo Oggi.

In modo da fare un po' di chiarezza sulle varie scuole di questa
religione, in un mondo in cui l'immagine del Buddha passa in secono
piano rispetto a quella di calciatori e attori che si dicono suoi
seguaci, e dove molti sono convinti che il Dalai Lama sia il capo
spirituale di tutti i buddisti.

Cosa ne dici ? ;-)

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Vecchio 10-07-2007, 15.03.23
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giumak ha scritto :
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>
> “SIDDHATTA ON THE ROAD”
>
>
> "……Laggiù, sorge una struttura di un'elevazione in altezza prodigiosa:
> ...........
> ...........[/color]



Ben tornato, caro "scazonte" :-)

E ritornato alla grande, con una chiara, completa e interessante
esposizione.

Me la sono gi* letta tutta d'un fiato, poi me la rileggerò e la
assaporerò con più calma.


E proporrei fin da ora un piccolo seguito che mi sembrerebbe
interessante : Il Buddismo Oggi.

In modo da fare un po' di chiarezza sulle varie scuole di questa
religione, in un mondo in cui l'immagine del Buddha passa in secono
piano rispetto a quella di calciatori e attori che si dicono suoi
seguaci, e dove molti sono convinti che il Dalai Lama sia il capo
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Vecchio 10-07-2007, 15.03.23
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giumak ha scritto :
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> “SIDDHATTA ON THE ROAD”
>
>
> "……Laggiù, sorge una struttura di un'elevazione in altezza prodigiosa:
> ...........
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Ben tornato, caro "scazonte" :-)

E ritornato alla grande, con una chiara, completa e interessante
esposizione.

Me la sono gi* letta tutta d'un fiato, poi me la rileggerò e la
assaporerò con più calma.


E proporrei fin da ora un piccolo seguito che mi sembrerebbe
interessante : Il Buddismo Oggi.

In modo da fare un po' di chiarezza sulle varie scuole di questa
religione, in un mondo in cui l'immagine del Buddha passa in secono
piano rispetto a quella di calciatori e attori che si dicono suoi
seguaci, e dove molti sono convinti che il Dalai Lama sia il capo
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