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Vecchio 24-11-2010, 19.15.13
carla polastro
 
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Predefinito [RECE] Parigi, novembre 2010

Martedì, 16 novembre:

Tornare qui, per me, è un po' come indossare qualcosa che è stato di mia
Madre: evoca una sensazione di struggente tenerezza e di assoluta, viscerale
appartenenza. Mi sento vivificata, il sangue sembra scorrere più velocemente
nelle vene e che i miei sensi si acuiscano...

Ho lasciato una piovosa Milano per trovare una soleggiata Parigi. C'è una
luce morbida, calda, che fa risaltare le dolci tinte autunnali del Parc
Montsouris. L'aria è mite, il cielo è di un azzurro pallido tipicamente
nordico.

Giunta in albergo (il "solito" des Arènes, [url]http://www.hotel-des-arenes.com[/url],
nel 5ème, dove mi assegnano la "solita" matrimoniale, la no. 51, con vista
sull'omonimo square), do uno squillo ad Anna B. Ci diamo appuntamento per le
17 davanti a uno dei luoghi parigini che prediligo, la Fondation Henri
Cartier-Bresson, in un'impasse montparnassienne.

Arrivo con qualche minuto d'anticipo. Vedo poi sopraggiungere Anna,
puntualissima, con la sua piccola, adorabile Penelope in un marsupio.
Entriamo a visitare la mostra "Harry Callahan, Variations",
[url]http://tinyurl.com/56rcsx[/url] (fino al 19 dicembre 2010).

Conosco poco il lavoro di Callahan (morto ad Atlanta nel 1999) e questa
esposizione mi permette di scoprire oltre un centinaio di sue immagini,
rigorosamente in B/N, riassuntive dei suoi temi preferiti: le città e i loro
abitanti, fotografati a loro insaputa, la sua famiglia (la moglie Eleanor e
la figlia Barbara), la natura (Cape Cod, alberi spogli sulla neve che
istintivamente richiamano alla mente gli scatti di Ansel Adams, un
acquitrino nel Midwest...). Anna e io restiamo molto colpite dalle perfette
geometrie di alcune sue foto newyorkesi.

Dato che, per Anna, si tratta della prima visita alla fondazione, saliamo al
terzo piano, dove sono esposte la prima Leika di HCB e alcune delle sue foto
più celebri.

Facciamo ancora due chiacchiere a casa sua, e poi me ne vo a cena: stasera,
cucina tex-mex:-), [url]http://www.elrancho.fr/resto_ital.php[/url]

Mercoledì 17 novembre:

Il bel tempo di ieri ha lasciato rapidamente il posto a una giornata grigia,
ventosa, piuttosto fredda. Nonostante le condizioni meteo non proprio
ideali:-), è comunque piacevole fare due passi sulla "mia" beneamata Ile
Saint-Louis (dove fervono i tanto controversi lavori di ristrutturazione
dell'hôtel Lambert, decisi dall'attuale proprietario, l'Emiro del Qatar),
per poi trasferirmi nello 8ème arr., attraversare il Parc Monceau e
raggiungere l'incantevole Musée Cernuschi. Ripenso a quando portavo qui la
mia pelosotta Daphne e, immancabile, arriva un'acuta fitta di nostalgia...

Trovo la mostra "Archeologi ad Angkor. Archivi fotografici dell'Ecole
Française d'Extrême-Orient", [url]http://tinyurl.com/2uu7ehm[/url] (fino al 2 gennaio
2011), ricchissima di fascino. Per un paio d'ore, è stato come tornare a
Siem Reap e risentire la voce della Prof.ssa Celli. Cosa non darei per
averla qui con me! Sono certa che anche lei troverebbe incredibilmente
interessanti queste immagini - foto, disegni, acquarelli - risalenti ai
primi del Novecento e che testimoniano degli sforzi titanici compiuti per
far risorgere dalla giungla i sublimi templi angkoriani...

Trovo altrettanto interessante e suggestivo il documentario di Didier
Fassio, "Angkor, l'aventure du Baphuon" (lo si può vedere anche su YouTube,
suddiviso in sei spezzoni), che viene proiettato, a partire dalle 10,30,
nella sala delle conferenze al primo piano del museo.

In pochi minuti di métro sono in place de Clichy, che ha appena fatto "peau
neuve". Ho appuntamento con l'amica Claudine nel nostro ristorante
giapponese preferito, "Naoko", al numero 11 della rue Biot. Rifocillate a
dovere, ci "concediamo" un ulteriore break nel nuovo Starbucks sulla piazza.
E' davvero gradevole starsene al calduccio, nel piccolo lounge al primo
piano, con un buon "Mocha" davanti, e parlare di tante cose diverse (a me e
a Claudine, gli argomenti non sembrano mancare mai:-)).

Sarà meglio "darci una smossa":-), riprendere il métro verso il 7ème arr. e
il Musée Maillol, dove visiteremo la sontuosa mostra "Tesoro dei Medici",
[url]http://www.museemaillol.com[/url] (fino al 31 gennaio 2011). Che spettacolo per
gli occhi! Dagli arazzi, ai mobili, agli objets d'art, ai quadri (fra i
quali l'elegantissimo ritratto di Eleonora di Toledo del Bronzino, prestato
dalla Galleria Nazionale di Praga, e un'Adorazione dei Magi del Botticelli
proveniente dagli Uffizi,e poi opere di Raffaello, Tiziano, Rubens, Pourbus
il Giovane...), alle statue (come una superba testa di cavallo romana in
bronzo o un marmo di Michelangelo), alle incisioni, l'eredità medicea
riempie le sale di questo splendido hôtel particulier settecentesco di
fastosa raffinatezza.

Avrei voluto mostrare a Claudine un disegno di Matisse (che fa parte delle
collezioni permanenti del Musée Maillol) che mi aveva letteralmente
"fulminata" la prima volta che ero stata qui qualche anno fa, ma le sale
dove sono normalmente esposti i disegni di Matisse e di altri artisti sono
ora occupate dall'esposizione "Under the gun".

Mentre Claudine se ne torna a casa, nel 18ème, io mi dirigo al vicino Museo
delle Lettere e Manoscritti, [url]http://www.museedeslettres.fr[/url], che è stato
recentemente trasferito dalla storica sede della rue de Nesle (nel 6ème) a
un elegantissimo edificio haussmanniano, al 222 del bd Saint-Germain. Tale
trasferimento è stato deciso a causa dell'elevato tasso di umidità presente
in rue de Nesle per via della vicinanza con la Senna, e ovviamente altamente
dannoso per i documenti ivi conservati.

Ce n'è davvero per tutti i gusti:-), dalla letteratura alla storia, dalle
scienze alla musica, da Enrico IV a De Gaulle, da Eisenhower a Einstein, da
Saint-Exupéry a Petipa. Non solo scritti, ma anche foto, video, disegni...
Si potrebbero passare giornate intere a leggere il contenuto delle bacheche,
in una quiete assoluta.

Concludo (squisitamente:-)) la giornata con una "gourmandise" alsaziana, la
Flammeküche, [url]http://www.flams.fr/resto_colisee.php[/url]

Giovedì 18 novembre:

Uno dei vantaggi dell'alloggiare al des Arènes, è che si possono raggiungere
velocemente a piedi un sacco di posti interessanti. Stamane, faccio
l'ennesima capatina a Saint-Etienne-du-Mont, che ritengo essere una delle
chiese più suggestive della città, grazie soprattutto al suo jubé, l'ultimo
rimasto a Parigi. Non manco di rendere omaggio alla tomba di Racine, in un
silenzio totale. Quanto rimpiangerò questa solitudine, fra circa cinque ore,
al Grand Palais!;-)

Oggi, una volta tanto, riesco a visitare quattro mostre nel raggio di
qualche centinaio di metri.;-)

Un po' prima delle dieci sono di fronte al Petit Palais, dove ha sede il
Musée des Beaux-Arts de la Ville de Paris. Sono già in attesa alcuni
studenti "armati" di album da disegno e dei bimbi di una scuola materna, le
cui risa e piumini variopinti portano un po' di colore e di allegria in
questa uggiosa giornata novembrina.

Faccio subito il biglietto per la mostra di De Nittis,
[url]http://tinyurl.com/2fmhoaw[/url] (fino al 16 gennaio 2011). Sono entrata da pochi
minuti, che scatta l'ordine di far evacuare l'edificio, come al Grand Palais
lo scorso gennaio. Non riesco a crederci!:-( Fortunatamente, si tratta solo
di un'esercitazione ("merci pour votre participation à cet exercise
d'évacuation"; come se avessimo potuto rifiutarci di partecipare:-)), per
cui, nel giro di pochi minuti, ci permettono di rientrare nel museo.

Confesso di non essere mai stata una grand fan di questo artista pugliese,
che ha trascorso buona parte della sua breve vita nella capitale francese o
nei suoi immediati dintorni, ma la mostra del Petit Palais me lo fa
seriamente rivalutare (chissà come ne sarebbe lusingato, se lo sapesse:-))).
Apprezzo in modo particolare i suoi ritratti femminili, che ricordano un po'
quelli di Boldini (in molti, la modella è la moglie Léontine, come nel
dipinto intitolato "Giornata d'inverno", che Edmond de Goncourt definì "la
più straordinaria sinfonia in bianco"), e le tele sul tema delle corse di
galoppo, nelle quali l'enfasi, al contrario di Degas, è sul pubblico e non
sui cavalli.

Faccio, com'è mia abitudine, due volte il giro delle sale, con tutta calma,
assaporando ogni dettaglio e scambiando qualche impressione con altri
visitatori.

L'altra mostra attualmente allestita al Petit Palais è di tutt'altro genere
ma, a mio avviso, non meno interessante. Si tratta di "Reporters sans
frontières. 100 photos de Pierre & Alexandra Boulat" (fino al 27 febbraio
2011, ingresso libero), organizzata per celebrare il 25° anniversario della
fondazione dell'associazione che si batte in tutto il mondo a favore della
libertà di espressione, [url]http://tinyurl.com/2dc9bfs[/url]

Il contrasto tra le atmosfere ovattate dei dipinti di De Nittis e la
crudezza delle foto che i Boulat (padre e figlia) hanno scattato su diversi
fronti di guerra non potrebbe essere più stridente. Ma ci sono anche
immagini di vita quotidiana, di donne americane degli anni Cinquanta, di
personaggi famosi, come quelle di Yves Saint-Laurent agli inizi e alla fine
della sua carriera di couturier.

Mangio qualcosina alla veloce nell'accogliente café "Le Jardin du Petit
Palais". Per raggiungere la mia prossima meta, devo soltanto attraversare
l'avenue Winston-Churchill!;-)

Trovo un filino deludente l'esposizione "Francia 1500, tra Medio Evo e
Rinascimento", [url]http://tinyurl.com/35z66ou[/url] (fino al 10 gennaio 2011). Non vi
mancano certo cose anche molto belle (arazzi e vetrate istoriate, in
particolare, o una magnifica fontana normanna in marmo bianco), ma - a mio
avviso, ben inteso - non c'è nulla che "tolga il fiato", per non parlare
dell'eccessivo affollamento di opere e oggetti, che mi dà l'impressione di
essere soverchiata, quasi soffocata da questa miriade di quadri, sculture,
mobili, objets d'art che sembrano occupare ogni minimo spazio disponibile...

In assoluto, l'opera che mi ha maggiormente colpita è un disegno di Jean
Hey, "Testa di giovane donna, vista di profilo", eseguito tra il 1480 e il
1500 e prestato dal Louvre, [url]http://tinyurl.com/3xevj8o[/url]

Ora viene il clou di questo mio breve soggiorno parigino, la grande
retrospettiva di Monet in un'altra ala del Grand Palais!:-)

L'aver prenotato una visita guidata si è rivelata una saggia idea, perché ha
ridotto i tempi d'attesa davvero al minimo (una ventina di minuti). Per chi
non è già in possesso di un biglietto d'ingresso, l'attesa, oggi, è di ben
tre ore, a causa di un allarme "pacco sospetto" che ha bloccato per un bel
po' i controlli di sicurezza, e che ha rallentato anche l'accesso a chi
aveva acquistato il biglietto on-line.

Prevedibilmente, all'interno delle sale dov'è allestita la mostra è il
delirio!:-/ Sconsiglio l'esperienza a chi dovesse soffrire di claustrofobia,
poiché la prima immagine che salta in mente è quella della scatola di
sardine troppo riempita...

Soprattutto nelle prime sale, arrivare abbastanza vicino ai quadri per
vederli, anziché supporli:-), è un'impresa non da poco. La nostra simpatica
e ben preparata conférencière fa del suo meglio per fendere la folla e,
grazie alle cuffie consegnateci all'entrata, si riesce persino a sentire le
sue spiegazioni.:-)

Disagi a parte, è comunque un'immensa gioia visiva potersi immergere
nell'universo monetiano, seguire l'evoluzione della sua arte, dalle tele
accademiche prontamente accettate dal Salon dei primi anni Sessanta
dell'Ottocento, fino alla perdita di rilevanza del soggetto rappresentato,
in dipinti in cui solo luci e colori contano.

L'ultima grande esposizione parigina dedicata a Claude Monet risale a ben
trent'anni fa, ma questa è ancora più ricca di opere: oltre duecento quadri,
provenienti da decine di musei e collezioni private in varie parti del mondo
(ma per (ri)vedere "Impression Soleil Levant", bisogna andare al Musée
Marmottan:-)).

Restituisco le cuffie a chi di dovere e con l'ultimo (ma proprio
l'ultimo:-)) rimasuglio di energia rimastomi, ritorno all'ingresso della
mostra, per potermi soffermare con maggior agio davanti ai quadri che amo di
più, quali "La Gazza" o "La Rue Montorgueil a Parigi. Festa del 30 giugno
1878".

Dopo un break in albergo (ormai le gambe non le sento più:-)), ceno nella
vicinissima rue Lacépède, al ristorante peruviano "El Picaflor",
[url]http://www.picaflor.fr[/url]

Venerdì 19 novembre:

Allorché mi trovo a Parigi, mi piace da matti andare alla "scoperta" di
piccole "chicche" al di fuori degli itinerari turistici più battuti. Oggi ne
visiterò due...

La prima è la Bibliothèque Mazarine, [url]http://www.bibliotheque-mazarine.fr[/url],
all'interno dell'imponente complesso seicentesco dell'Institut de France,
sul quai de Conti (6ème, M° Pont-Neuf). Fu fondata (come si evince dal
nome:-)) dal cardinale ministro Mazarino (o Mazzarino, che scriver si
voglia) e aperta al pubblico già nel 1643, nell'allora Collège des Quatre-
Nations (una delle quali era Pinerolo). E' quindi la più antica biblioteca
pubblica di Francia.

Recarmi all'Institut de France mi dà modo di attraversare il Pont des Arts,
in uno dei punti che più amo di questa città. Proprio mentre sto
canticchiando "Le Vent" di Brassens ("Si, par hasard, sur l'Pont des Arts,
tu croises le vent, le vent fripon, prudenc', prends garde à ton jupon", con
quel che segue) e pensando quanto sia meravigliosa la vista sui quais e
sullo square du Vert-Galant, un tizio mi ferma chiedendomi: "Madame, est-ce
que vous trouvez que celui-ci est le plus bel endroit de Paris?" Quando si
dice la telepatia...;-)

Per fare arrivare le dieci, vado un po' a zonzo: entro nello square Gabriel-
Pierné, all'angolo tra le rues de Seine e Mazarine, ingentilito da
"Carolina", [url]http://tinyurl.com/32j55v2[/url], una statua in bronzo dell'artista
toscano Marcello Tommasi, faccio un po' di "lèche-vitrines" sul quai
Malaquais...

Alle dieci esatte, mentre risuonano gli armoniosi colpi della pendola che si
dice provenga dallo studio di Luigi XVI, una signora dall'aria piuttosto
arcigna apre il portoncino della biblioteca. Le spiego che sono di passaggio
a Parigi e che vorrei solo dare un'occhiata. "Pas de problème": mi consegna
una scheda plastificata contenente alcune brevi note storico-artistiche e va
a sedersi alla sua scrivania.

Che luogo fantastico! Adoro le biblioteche antiche, le loro boiseries
finemente intarsiate, il loro odore inconfondibile, le luci soffuse, la
quiete che vi regna... In fondo alla principale sala di lettura, attira la
mia attenzione un magnifico globo celeste di Vincenzo Coronelli. All'altra
estremità, pendono dal soffitto due scintillanti lampadari appartenuti a
Madame de Pompadour.

Ritorno al M° Pont-Neuf e in una mezz'oretta sono nei "beaux quartiers" del
16ème. Destinazione: il Musée Marmottan-Monet. L'occasione è davvero
"ghiotta", visitare la mostra "Claude Monet, son musée",
[url]http://tinyurl.com/33obtz9[/url] (fino al 20 febbraio 2011). Per la prima volta
nella sua storia, il Marmottan espone interamente la propria collezione di
tele di Monet, la più ricca al mondo.

Arrivo qualche minuto dopo le 11 e faccio solo un quarto d'ora di coda per
entrare. Mai visto il Marmottan così affollato, neanche durante
l'esposizione dedicata, non molti anni fa, a Camille Claudel... Rispetto al
Grand Palais, comunque, si respira già di più!:-)

L'allestimento museale è stato in gran parte rivoluzionato. Sono rimaste al
loro posto, per ovvi motivi, solo le tele più grandi, nelle sale del
seminterrato. Al pian terreno, dove di solito è conservata la collezione di
miniature Wildenstein (trasferita al primo piano), ora sono esposti
"Impression Soleil Levant" e due altri quadri. Opere non solo di Monet, ma
anche di alcuni suoi contemporanei, affollano le sale normalmente dedicate
al Premier Empire. Una di queste ospita le caricature di un Monet
giovanissimo. Al primo piano, sono sparite le tele della mia beneamata
Morisot, sostituite dai paesaggi normanni e della Riviera ligure o da
brumose scene londinesi del nostro Claude.

In rue Boilly, prendo al volo un 32, che in batter d'occhio mi conduce a
Iéna, dove ritrovo un altro dei miei "beneamini", il Musée Guimet, per
l'esposizione "Costumes d'enfants, miroir des grands",
[url]http://tinyurl.com/34cn35f[/url] (fino al 24 gennaio 2011).

Ho almeno tre amici che scommetto vorrebbero essere qui con me, visto che la
mostra si apre su alcuni sontuosi abiti principeschi indiani...;-)

Ma sono esposti indumenti da ogni parte dell'Asia: da splendidi kimono
giapponesi, a ricamatissime tuniche cinesi, a variopinte giacchette e dangui
coreani, a kebaya e sarong indonesiani e tenerissime, minuscole scarpine,
berretti, copricapi da cerimonia...

Il "coniglietto Duracell che è in me" ha finalmente esaurito le batterie:-),
e mi fermo a mangiare un'ottima quiche con insalata al "Café des
Porcelaines" del museo.

M'infilo nel M° Iéna e mi dirigo verso l'Ile Saint-Louis. Al no. 6 del quai
d'Orléans, visito la seconda "chicca" della giornata: la Biblioteca Polacca
di Parigi, che ospita il "Salon Chopin" e il Musée Adam Mickiewicz,
[url]http://tinyurl.com/yalfk37[/url] (4ème arr., M° Pont-Marie).

Quest'anno si celebra il bicentenario della nascita di Fryderyk Franciszek
(o Frédéric François) Chopin. In tale occasione, nell'hôtel particulier in
cui ha sede la Bibliothèque Polonaise, è stato ricostituito, grazie alla
donazione di un mecenate, il suo salottino parigino, con uno dei suoi
pianoforti, la sua poltrona preferita, quadri, ninnoli e così via. Vi sono
esposti anche la sua maschera mortuaria e il calco della sua mano sinistra,
opera di Auguste Clésinger.

Nella sala che lo precede, sono conservati un altro pianoforte Pleyel
appartenuto a (o utilizzato da) Chopin, mobili d'epoca, ritratti di
compositori, musicisti e cantanti lirici, autografi, prime edizioni,
disegni.

Il Musée Adam Mickiewic ospita attualmente un'esposizione temporanea
dedicata al poeta e patriota polacco, vero simbolo dell'unità e
dell'identità del suo popolo.

A 'sto punto, sento che ho un gran bisogno di una "pause cinéma"!:-)
Consulto Pariscope e decido di andare a vedere, a Odéon, un film che mi ha
consigliato l'altro ieri Claudine, "La Princesse de Montpensier", di
Bertrand Tavernier, uno di quei bei drammoni storici che mi piacciono
tanto...;-)

La séance comincerà solo tra una ventina di minuti. Ho così ampiamente il
tempo di fare una capatina in uno dei miei angoli parigini preferiti, la
Cour de Rohan e di "dare un salutino" all'ultimo pas-de-mule rimasto in
città.:-)

Stasera, Olivier e io "tradiamo", per una volta, "Al Wady", a favore di una
squisita fondue bourguignonne, accompagnata da un'altrettanto squisita
insalata e da un discreto Brouilly, al ristorante "Pain, Vin et Fromage",
nel Marais, [url]http://www.painvinfromage.com[/url] La serata scorre via
piacevolissimamente, tra buon cibo e ottima compagnia.

Sabato 20 novembre:

Non avevo in programma di visitare la mostra di foto di Raymond Depardon
alla BNF, [url]http://tinyurl.com/23znkfd[/url] (site François-Mitterrand, fino al 9
gennaio 2011), ma una recensione iper-positiva dell'Economist,
[url]http://tinyurl.com/37talrs[/url], e l'ugualmente favorevole opinione di Olivier,
mi hanno fatto cambiare idea.

E' tornato finalmente il sole! E' davvero una splendida giornata, troppo
bella per chiudersi subito nel métro.:-) Per fortuna, da rue Cardinal-
Lemoine passa l'89, che fa capolinea proprio alla BNF, nel 13ème.

Non essendoci ancora coda, supero rapidamente i controlli di sicurezza,
acquisto il biglietto per la mostra e devo attendere solo pochi minuti
perché ne aprano i battenti.

Nel 2004, a Depardon è venuta l'"idea folle" (parole sue) di mettersi in
viaggio per il suo Paese (iniziando, senza un motivo preciso, dal Nord-Pas-
de-Calais) con il suo camion attrezzato, fotografando, lungo il cammino,
quei posti che vengono attraversati "mentre ci si reca da qualche altra
parte". Nelle sue immagini, dunque, non v'è traccia della Francia delle
cattedrali gotiche e dei castelli rinascimentali. E'la Francia cosiddetta
"profonda", allo stesso tempo, paradossalmente, anonima e inconfondibile. Le
tinte molto forti, i contorti così netti, danno un che di iperrealistico
agli scatti di Depardon (che ha fotografato anche il Piemonte, in
particolare il Torinese e l'Albese). Dopo diversi decenni trascorsi a
fotografare le persone, soprattutto gli abitanti delle zone rurali francesi,
e a dialogare con loro, Raymond - sono sempre parole sue - aveva "voglia di
tornare al silenzio della fotografia". I luoghi immortalati in questo suo
vagabondare per l'Hezagone sono, difatti, quasi sempre deserti.

Prima di lasciare la BNF, do un'occhiata alle numerose foto appese nel largo
corridoio, dove la luce entra copiosamente dalle grandi vetrate, al di là
delle quali si vedono gli alberi del giardino interno, oggi inondato di
sole, che fa brillare i colori autunnali delle foglie.

Approfitto ancora del fatto che novembre, a Parigi, sia il "Mese della
Foto", per visitare, nel Salone delle Feste della Mairie dello 11ème
arrondissement, la mostra "Audrey Le Mault au pays des chevaux, une
passion", [url]http://tinyurl.com/32k7dss[/url] (è terminata il 22 novembre 2010).

Credo sia la prima volta che, ad accogliermi, ci sia proprio l'autrice delle
immagini esposte, [url]http://www.lemault.net[/url]

L'aspetto esile e grazioso di Audrey Le Mault nasconde straordinarie doti di
coraggio. E' infatti un'amazzone espertissima e spericolata, che ha
trascorso lunghi periodi in Asia Centrale e in Nord Africa dove, stando in
sella, ha fotografato, spesso nel bel mezzo dell'evento, gare e parate
equestri, come il Buzkashi di Now Roz (il Capodanno persiano), nella città
afghana di Mazar-i Sharif, [url]http://it.wikipedia.org/wiki/Buzkashi[/url] Sono
incredibilmente suggestive anche le foto scattate in Mongolia, a dei
cacciatori e alle loro aquile.

Le stringo la mano, facendole, di tutto cuore, i miei complimenti più
entusiastici. Sono davvero rimasta incantata dalle sue foto e dal suo
spirito intrepido. Audrey addirittura arrossisce leggermente, facendomi
molta tenerezza.:-)

Scrivo le mie impressioni sul libro d'oro e mi stacco a fatica da tutti
questi colori, dall'intensità degli sguardi, dalla forza e bellezza di
cavalli e cavalieri...

Un soggiorno parigino, per me, non ha quasi senso senza qualche ora
trascorsa nel Marais.:-)

Lo scorso gennaio, avevo telefonato a Gianluca da una place des Vosges resa
ancora più "magica" dalla neve. Ora lo chiamo da una piazza immersa nella
morbida luce di un primo pomeriggio autunnale soleggiato. E' così bello
starsene seduti sulle panchine, a godersi il tepore e la perfetta armonia di
questa antica "place royale". Una giovane coppia di innamorati si fa
immortalare davanti alla statua di Luigi XIII. Dei bambini corrono sulle
pelouses ancora verdi ma che, presto, dovranno affrontare il lungo "riposo
invernale".

Ogni "scusa" è buona per tornare al Musée Carnavalet!;-) Quella di oggi è la
mostra "Voyage en capitale. Louis Vuitton et Paris",
[url]http://tinyurl.com/35culfj[/url] (fino al 27 febbraio 2011), bellissima, a mio
parere, sia dal punto di vista dell'allestimento che da quello
dell'illuminazione. I bauli, le valigie e gli accessori esposti in grandi
vetrine fanno sognare di ritmi e stili di viaggio così diversi da quelli
attuali.

I nécessaires de toilette per uomo mi ricordano quello che conservo di mio
Padre, e che risale ai suoi vagabondaggi per l'Europa, negli anni Trenta,
prima che la guerra sconvolgesse la sua vita e quelle di centinaia di
milioni di altri esseri umani...

Avrei voluto visitare anche la mostra dedicata ad Andrée Puttman, all'Hôtel
de Ville, ma la lunga coda fuori dalla Salle Saint-Jean mi fa rapidamente
rinunciare all'idea. Opto volentieri per un'altra "pause cinéma", al Forum
des Halles. Il film prescelto è "Red", una commedia deliziosamente ironica e
con un cast stellare (John Malkovich, Bruce Willis, Hellen Mirren, Morgan
Freeman, Richard Dreyfuss, Brian Cox...).

Concludo simpaticamente questo "passage à Paris" novembrino cenando, alla
Porte de Versailles, con due amici arrivati stamattina da Boston,
[url]http://www.chezclement.com[/url]

***********************************

Ciao,

Carla

[url]http://faqparigine.wordpress.com[/url]

[url]http://www.faqparigine.net/faq30/index.php?id=75[/url]


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Vecchio 25-11-2010, 10.12.31
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On 25 Nov, 00:15, carla polastro <carlaTOpolastroGL...@inwind.it>
wrote:
un'acuta fitta di nostalgia........[color=blue]
> .....
> Ho almeno tre amici che scommetto vorrebbero essere qui con me, visto
> che la mostra si apre su alcuni sontuosi abiti principeschi indiani...;-)
>[/color]

:-))))))


...... e poi ti invidiamo soprattutto la mostra su Angkor e la
scorpacciata di Monet al Grand Palais e al Marmottan :-)))


Ciao Carla


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Vecchio 25-11-2010, 10.12.31
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On 25 Nov, 00:15, carla polastro <carlaTOpolastroGL...@inwind.it>
wrote:
un'acuta fitta di nostalgia........[color=blue]
> .....
> Ho almeno tre amici che scommetto vorrebbero essere qui con me, visto
> che la mostra si apre su alcuni sontuosi abiti principeschi indiani...;-)
>[/color]

:-))))))


...... e poi ti invidiamo soprattutto la mostra su Angkor e la
scorpacciata di Monet al Grand Palais e al Marmottan :-)))


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Vecchio 25-11-2010, 10.12.31
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On 25 Nov, 00:15, carla polastro <carlaTOpolastroGL...@inwind.it>
wrote:
un'acuta fitta di nostalgia........[color=blue]
> .....
> Ho almeno tre amici che scommetto vorrebbero essere qui con me, visto
> che la mostra si apre su alcuni sontuosi abiti principeschi indiani...;-)
>[/color]

:-))))))


...... e poi ti invidiamo soprattutto la mostra su Angkor e la
scorpacciata di Monet al Grand Palais e al Marmottan :-)))


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Vecchio 25-11-2010, 10.12.31
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On 25 Nov, 00:15, carla polastro <carlaTOpolastroGL...@inwind.it>
wrote:
un'acuta fitta di nostalgia........[color=blue]
> .....
> Ho almeno tre amici che scommetto vorrebbero essere qui con me, visto
> che la mostra si apre su alcuni sontuosi abiti principeschi indiani...;-)
>[/color]

:-))))))


...... e poi ti invidiamo soprattutto la mostra su Angkor e la
scorpacciata di Monet al Grand Palais e al Marmottan :-)))


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  #6  
Vecchio 25-11-2010, 10.32.38
carla polastro
 
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Predefinito Re: Parigi, novembre 2010

federicoP wrote:
[color=blue]
> ..... e poi ti invidiamo soprattutto la mostra su Angkor e la
> scorpacciata di Monet al Grand Palais e al Marmottan :-)))[/color]

Scorpacciata è "le mot juste"...;-)
[color=blue]
> Ciao Carla[/color]

Ciao Fede, ciao Franchina,

Carla

[url]http://faqparigine.wordpress.com[/url]

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  #7  
Vecchio 25-11-2010, 10.32.38
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federicoP wrote:
[color=blue]
> ..... e poi ti invidiamo soprattutto la mostra su Angkor e la
> scorpacciata di Monet al Grand Palais e al Marmottan :-)))[/color]

Scorpacciata è "le mot juste"...;-)
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> Ciao Carla[/color]

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federicoP wrote:
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> ..... e poi ti invidiamo soprattutto la mostra su Angkor e la
> scorpacciata di Monet al Grand Palais e al Marmottan :-)))[/color]

Scorpacciata è "le mot juste"...;-)
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> Ciao Carla[/color]

Ciao Fede, ciao Franchina,

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federicoP wrote:
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> ..... e poi ti invidiamo soprattutto la mostra su Angkor e la
> scorpacciata di Monet al Grand Palais e al Marmottan :-)))[/color]

Scorpacciata è "le mot juste"...;-)
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> Ciao Carla[/color]

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