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  #1  
Vecchio 26-07-2008, 11.31.02
mangacolorada
 
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Predefinito Una gita al Parco Nazionale dell'Asinara

Potebbe essere utile ai vacanzieri che si trovano da quelle parti.

Durante la vacanza in Sardegna abbiamo programmato una giornata da
trascorrere al Parco Nazionale dell’Asinara. Il “pacchetto” acquistato in
una agenzia di Stintino comprende il viaggio con la motonave (partenza dal
molo Tanca Manna) e l’escursione guidata dell’isola con il bus. Sono
possibili anche altre soluzioni (fuoristrada, mountain-bike, trekking,
trenino, gite in peschereccio, ecc.). Il costo è di 35,50 euro a persona e
la gita dura circa 8 ore. L’arrivo è al molo Fornelli, da lì parte una
strada in cemento lunga 25 chilometri che attraversa tutta l’isola, fino a
Cala d’Oliva e che percorreremo tutta, facendo parecchie soste lungo il
percorso. L’isola dell’Asinara, per la sua posizione geografica, è stata
utilizzata, in passato, come terra di confino. Vi furono internati circa
5000 prigionieri austro-ungarici, poi divenne zona di quarantena per
malattie infettive e poi carcere penale. Dal 1994-95 le carceri furono via-
via dismesse e fu istituito il Parco Nazionale. L’isola non è abitata, pur
essendo presenti molti edifici ristrutturati specialmente a Cala Reale ed a
Cala d’Oliva. Per adesso non esiste alcun tipo di struttura ricettiva (ad
eccezione di un punto di ristoro a Cala Reale) , ma la guida diceva che si
sta esaminando la possibilità di costruire un ostello che, almeno nelle
prime intenzioni, dovrebbe essere destinato ad ospitare studiosi ed
operatori del parco. La vegetazione è costituita soprattutto da arbusti non
commestibili per le numerose capre (circa 3000) e mufloni (circa 600)
presenti nell’isola. Prevalentemente sono cespugli di euforbie, elicriso e
fiordaliso spinoso (è una rarità botanica). I colori ed i profumi sono
inebrianti. Animale molto presente è il cinghiale che si è incrociato con i
maiali lasciati liberi dagli allevamenti curati dai carcerati al momento
della chiusura dell’istituto penale. Nell’isola è inoltre presente una
colonia numerosa di asini sia grigi che albini. La prima sosta è al carcere
di massima sicurezza di Fornelli. In questa struttura furono carcerati in
regime di 41 bis Curcio, Franceschini, Moretti, Cutolo, Porcu ed altri noti
esponenti della malavita. Il carcere non è visitabile in quanto sono in
corso lavori per la messa in sicurezza. Siamo riusciti a vedere il cortile
interno e uno dei “bracci”. Fa orrore. Ad est del carcere si trova
l’insediamento di Santa Maria che ospitava detenuti ammessi ad un regime di
semilibertà e che si occupavano di agricoltura e di zootecnia. Una scrofa di
cinghiale con tutta la sua cucciolata, si muoveva nei cespugli vicino all’ex
carcere, a pochi metri da noi e per niente disturbata dalla nostra presenza.
Altre soste sono state effettuate in corrispondenza della baia di
Sant’Andrea (insenatura “caraibica” così chiamata dai frati Camaldolesi che
avevano un eremo nei pressi ), di Tumbarino (dove ci sono i resti di una
struttura carceraria utilizzata per i condannati per delitti di tipo
sessuale) e del punto più stretto dell’isola (Cala Sgombro di fuori ). Qui
abbiamo incontrato un gruppetto di asini bianchi al pascolo. A Cala Reale
(così detta perché sede di una residenza dei Savoia) ci sono molti edifici
ristrutturati. Qua si trovava il Lazzaretto dove venivano confinati i malati
infettivi. Si distinguono la stazione sanitaria marittima, la clinica e
diversi edifici (detti del primo, o del secondo, o del terzo periodo) che
ospitavano i malati che mano a mano superavano le varie fasi della cura.
Facciamo sosta per uno spuntino nell’unico bar dell’isola. Nei pressi di
Cala Reale si trova l’ossario austro-ungarico che raccoglie le spoglie dei
prigionieri della prima guerra mondiale che trovarono la morte durante la
prigionia sull’isola. In una spianata ci sono le stalle per gli oltre 200
cavalli (molti sono allo stato brado, lasciati in libertà al momento della
dismissione delle carceri), e per i bovini. Il viaggio prosegue nel primo
pomeriggio per Cala Oliva. Anche qua si trovano molti edifici. In
particolare, sul molo, c’è una casa di colore rosso che fu abitata da
Borsellino e Falcone in uno dei momenti più caldi della guerra alla mafia.
Più sopra c’è il bunker dove era carcerato Totò Riina. Cala d’Oliva fu
fondata dai genovesi (di Camogli) che la abitarono a lungo con una colonia
numerosa (circa 500 persone). Quando furono costretti a lasciare l’isola si
spostarono nella vicina costa sarda fondando Stintino. A Cala d’Oliva si
trova un’altra struttura carceraria, questa volta visitabile. Ultima tappa a
Cala Sabina, una bella caletta di sabbia fine e bianca dove si sosta per il
bagno, raggiunta da Cala d’Oliva dopo circa tre chilometri di strada
sterrata. Intorno alle sedici si riparte con destinazione Fornelli e da lì
con la motonave fino a Stintino (arrivo intorno alle 17.30).

Alcune foto su:
[url]http://picasaweb.google.it/mangacolorada/ParcoNazionaleAsinara[/url]

Fulvio


--------------------------------
Inviato via [url]http://arianna.libero.it/usenet/[/url]
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  #2  
Vecchio 27-07-2008, 16.24.07
MF
 
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Predefinito Re: Una gita al Parco Nazionale dell'Asinara


"mangacolorada" <ma...@hotmail.it> ha scritto nel messaggio
news:78Z12Z82Z185Y1217061151X13403@usenet.libero.it...[color=blue]
> Potebbe essere utile ai vacanzieri che si trovano da quelle parti.[/color]

Bella l'isola, ma la gita nel nostro caso è stata abbastanza deludente.

Ci siamo stati lo scorso anno a fine luglio e la cosa peggiore è stato il
dover transitare intruppati attraverso l'isola, senza potersi fermare a
piacimento nei vari luoghi, accalcati in una sorta di ridicolo trenino che
soprattutto al ritorno filava via rapidissimo senza consentire nemmeno di
scattare qualche foto.

Le "parecchie soste" nel nostro caso sono state in tutto (escludendo lo
sbarco e l'attesa del mezzo di trasporto) sei; una fuori dal carcere di
Fornelli, per la precisione lungo la strada, senza poter vedere nulla delle
strutture carcerarie; la seconda in corrispondenza di Cala Sant'Andrea
mostrava l'insenatura predetta da circa un chilometro di distanza, ed era in
tutta serenità assimilabile al supplizio di Tantalo (vedere - poco - e non
toccare); la terza di fronte alla punta Sa Nave, dove si vedevano i famosi
cespugli della Centaurea Horrida o fiordaliso spinoso, che comunque a fine
luglio non era fiorito, ma in questo caso si salvava almeno il panorama; la
quarta per il bagno nella cala meno bella tra tutte quelle che avevamo avuto
la ventura di vedere, ovvero la cala Stagno Lungo presso l'Ossario
Austro-Ungarico, che aveva però l'indubbio pregio di essere lungo la strada,
con una microspiaggetta che nemmeno ci conteneva tutti; la quinta alla Reale
per l'inevitabile sosta-bar e una brevissima (in tutto ci erano dati 20
minuti!!!!) visita alle strutture recentemente restaurate; la sesta e ultima
infine al carcere sopra Cala d'Oliva, senza fermarsi nemmeno un attimo a una
delle calette meravigliose che si incontrano sulla strada. Per la cronaca,
una di queste cale, una piscina naturale dai colori incredibili, era persino
attrezzata con sentieri e piattaforme per il bagno in quanto i detenuti
andavano lì a fare i bagni di mare e non capisco perchè le sia stata
preferita cala Stagno Lungo.

A Cala d'Oliva non ci siamo neppure fermati un attimo, e dopo una frettolosa
visita al carcere (interessante ma se permettete avrei preferito saperne di
più sul mare e sulla natura dell'isola) siamo tornati indietro con un
tragitto interminabile senza soste, senza fermarsi nemmeno per fotografare i
famosi asinelli che si assiepavano lungo la strada.

Non credo che creare una sorta di "autobus di linea" che permetta ai turisti
di spostarsi da un punto all'altro senza obbligo di viaggiare intruppati
crei particolari danni all'ambiente, e comunque certamente non darebbe
problemi maggiori di quelli arrecati dalle attività carcerarie nel secolo e
passa che è durato lo sfruttamento.

Mauro


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  #3  
Vecchio 27-07-2008, 16.24.07
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Predefinito Re: Una gita al Parco Nazionale dell'Asinara


"mangacolorada" <ma...@hotmail.it> ha scritto nel messaggio
news:78Z12Z82Z185Y1217061151X13403@usenet.libero.it...[color=blue]
> Potebbe essere utile ai vacanzieri che si trovano da quelle parti.[/color]

Bella l'isola, ma la gita nel nostro caso è stata abbastanza deludente.

Ci siamo stati lo scorso anno a fine luglio e la cosa peggiore è stato il
dover transitare intruppati attraverso l'isola, senza potersi fermare a
piacimento nei vari luoghi, accalcati in una sorta di ridicolo trenino che
soprattutto al ritorno filava via rapidissimo senza consentire nemmeno di
scattare qualche foto.

Le "parecchie soste" nel nostro caso sono state in tutto (escludendo lo
sbarco e l'attesa del mezzo di trasporto) sei; una fuori dal carcere di
Fornelli, per la precisione lungo la strada, senza poter vedere nulla delle
strutture carcerarie; la seconda in corrispondenza di Cala Sant'Andrea
mostrava l'insenatura predetta da circa un chilometro di distanza, ed era in
tutta serenità assimilabile al supplizio di Tantalo (vedere - poco - e non
toccare); la terza di fronte alla punta Sa Nave, dove si vedevano i famosi
cespugli della Centaurea Horrida o fiordaliso spinoso, che comunque a fine
luglio non era fiorito, ma in questo caso si salvava almeno il panorama; la
quarta per il bagno nella cala meno bella tra tutte quelle che avevamo avuto
la ventura di vedere, ovvero la cala Stagno Lungo presso l'Ossario
Austro-Ungarico, che aveva però l'indubbio pregio di essere lungo la strada,
con una microspiaggetta che nemmeno ci conteneva tutti; la quinta alla Reale
per l'inevitabile sosta-bar e una brevissima (in tutto ci erano dati 20
minuti!!!!) visita alle strutture recentemente restaurate; la sesta e ultima
infine al carcere sopra Cala d'Oliva, senza fermarsi nemmeno un attimo a una
delle calette meravigliose che si incontrano sulla strada. Per la cronaca,
una di queste cale, una piscina naturale dai colori incredibili, era persino
attrezzata con sentieri e piattaforme per il bagno in quanto i detenuti
andavano lì a fare i bagni di mare e non capisco perchè le sia stata
preferita cala Stagno Lungo.

A Cala d'Oliva non ci siamo neppure fermati un attimo, e dopo una frettolosa
visita al carcere (interessante ma se permettete avrei preferito saperne di
più sul mare e sulla natura dell'isola) siamo tornati indietro con un
tragitto interminabile senza soste, senza fermarsi nemmeno per fotografare i
famosi asinelli che si assiepavano lungo la strada.

Non credo che creare una sorta di "autobus di linea" che permetta ai turisti
di spostarsi da un punto all'altro senza obbligo di viaggiare intruppati
crei particolari danni all'ambiente, e comunque certamente non darebbe
problemi maggiori di quelli arrecati dalle attività carcerarie nel secolo e
passa che è durato lo sfruttamento.

Mauro


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  #4  
Vecchio 27-07-2008, 16.24.07
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"mangacolorada" <ma...@hotmail.it> ha scritto nel messaggio
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> Potebbe essere utile ai vacanzieri che si trovano da quelle parti.[/color]

Bella l'isola, ma la gita nel nostro caso è stata abbastanza deludente.

Ci siamo stati lo scorso anno a fine luglio e la cosa peggiore è stato il
dover transitare intruppati attraverso l'isola, senza potersi fermare a
piacimento nei vari luoghi, accalcati in una sorta di ridicolo trenino che
soprattutto al ritorno filava via rapidissimo senza consentire nemmeno di
scattare qualche foto.

Le "parecchie soste" nel nostro caso sono state in tutto (escludendo lo
sbarco e l'attesa del mezzo di trasporto) sei; una fuori dal carcere di
Fornelli, per la precisione lungo la strada, senza poter vedere nulla delle
strutture carcerarie; la seconda in corrispondenza di Cala Sant'Andrea
mostrava l'insenatura predetta da circa un chilometro di distanza, ed era in
tutta serenità assimilabile al supplizio di Tantalo (vedere - poco - e non
toccare); la terza di fronte alla punta Sa Nave, dove si vedevano i famosi
cespugli della Centaurea Horrida o fiordaliso spinoso, che comunque a fine
luglio non era fiorito, ma in questo caso si salvava almeno il panorama; la
quarta per il bagno nella cala meno bella tra tutte quelle che avevamo avuto
la ventura di vedere, ovvero la cala Stagno Lungo presso l'Ossario
Austro-Ungarico, che aveva però l'indubbio pregio di essere lungo la strada,
con una microspiaggetta che nemmeno ci conteneva tutti; la quinta alla Reale
per l'inevitabile sosta-bar e una brevissima (in tutto ci erano dati 20
minuti!!!!) visita alle strutture recentemente restaurate; la sesta e ultima
infine al carcere sopra Cala d'Oliva, senza fermarsi nemmeno un attimo a una
delle calette meravigliose che si incontrano sulla strada. Per la cronaca,
una di queste cale, una piscina naturale dai colori incredibili, era persino
attrezzata con sentieri e piattaforme per il bagno in quanto i detenuti
andavano lì a fare i bagni di mare e non capisco perchè le sia stata
preferita cala Stagno Lungo.

A Cala d'Oliva non ci siamo neppure fermati un attimo, e dopo una frettolosa
visita al carcere (interessante ma se permettete avrei preferito saperne di
più sul mare e sulla natura dell'isola) siamo tornati indietro con un
tragitto interminabile senza soste, senza fermarsi nemmeno per fotografare i
famosi asinelli che si assiepavano lungo la strada.

Non credo che creare una sorta di "autobus di linea" che permetta ai turisti
di spostarsi da un punto all'altro senza obbligo di viaggiare intruppati
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Ci siamo stati lo scorso anno a fine luglio e la cosa peggiore è stato il
dover transitare intruppati attraverso l'isola, senza potersi fermare a
piacimento nei vari luoghi, accalcati in una sorta di ridicolo trenino che
soprattutto al ritorno filava via rapidissimo senza consentire nemmeno di
scattare qualche foto.

Le "parecchie soste" nel nostro caso sono state in tutto (escludendo lo
sbarco e l'attesa del mezzo di trasporto) sei; una fuori dal carcere di
Fornelli, per la precisione lungo la strada, senza poter vedere nulla delle
strutture carcerarie; la seconda in corrispondenza di Cala Sant'Andrea
mostrava l'insenatura predetta da circa un chilometro di distanza, ed era in
tutta serenità assimilabile al supplizio di Tantalo (vedere - poco - e non
toccare); la terza di fronte alla punta Sa Nave, dove si vedevano i famosi
cespugli della Centaurea Horrida o fiordaliso spinoso, che comunque a fine
luglio non era fiorito, ma in questo caso si salvava almeno il panorama; la
quarta per il bagno nella cala meno bella tra tutte quelle che avevamo avuto
la ventura di vedere, ovvero la cala Stagno Lungo presso l'Ossario
Austro-Ungarico, che aveva però l'indubbio pregio di essere lungo la strada,
con una microspiaggetta che nemmeno ci conteneva tutti; la quinta alla Reale
per l'inevitabile sosta-bar e una brevissima (in tutto ci erano dati 20
minuti!!!!) visita alle strutture recentemente restaurate; la sesta e ultima
infine al carcere sopra Cala d'Oliva, senza fermarsi nemmeno un attimo a una
delle calette meravigliose che si incontrano sulla strada. Per la cronaca,
una di queste cale, una piscina naturale dai colori incredibili, era persino
attrezzata con sentieri e piattaforme per il bagno in quanto i detenuti
andavano lì a fare i bagni di mare e non capisco perchè le sia stata
preferita cala Stagno Lungo.

A Cala d'Oliva non ci siamo neppure fermati un attimo, e dopo una frettolosa
visita al carcere (interessante ma se permettete avrei preferito saperne di
più sul mare e sulla natura dell'isola) siamo tornati indietro con un
tragitto interminabile senza soste, senza fermarsi nemmeno per fotografare i
famosi asinelli che si assiepavano lungo la strada.

Non credo che creare una sorta di "autobus di linea" che permetta ai turisti
di spostarsi da un punto all'altro senza obbligo di viaggiare intruppati
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Ci siamo stati lo scorso anno a fine luglio e la cosa peggiore è stato il
dover transitare intruppati attraverso l'isola, senza potersi fermare a
piacimento nei vari luoghi, accalcati in una sorta di ridicolo trenino che
soprattutto al ritorno filava via rapidissimo senza consentire nemmeno di
scattare qualche foto.

Le "parecchie soste" nel nostro caso sono state in tutto (escludendo lo
sbarco e l'attesa del mezzo di trasporto) sei; una fuori dal carcere di
Fornelli, per la precisione lungo la strada, senza poter vedere nulla delle
strutture carcerarie; la seconda in corrispondenza di Cala Sant'Andrea
mostrava l'insenatura predetta da circa un chilometro di distanza, ed era in
tutta serenità assimilabile al supplizio di Tantalo (vedere - poco - e non
toccare); la terza di fronte alla punta Sa Nave, dove si vedevano i famosi
cespugli della Centaurea Horrida o fiordaliso spinoso, che comunque a fine
luglio non era fiorito, ma in questo caso si salvava almeno il panorama; la
quarta per il bagno nella cala meno bella tra tutte quelle che avevamo avuto
la ventura di vedere, ovvero la cala Stagno Lungo presso l'Ossario
Austro-Ungarico, che aveva però l'indubbio pregio di essere lungo la strada,
con una microspiaggetta che nemmeno ci conteneva tutti; la quinta alla Reale
per l'inevitabile sosta-bar e una brevissima (in tutto ci erano dati 20
minuti!!!!) visita alle strutture recentemente restaurate; la sesta e ultima
infine al carcere sopra Cala d'Oliva, senza fermarsi nemmeno un attimo a una
delle calette meravigliose che si incontrano sulla strada. Per la cronaca,
una di queste cale, una piscina naturale dai colori incredibili, era persino
attrezzata con sentieri e piattaforme per il bagno in quanto i detenuti
andavano lì a fare i bagni di mare e non capisco perchè le sia stata
preferita cala Stagno Lungo.

A Cala d'Oliva non ci siamo neppure fermati un attimo, e dopo una frettolosa
visita al carcere (interessante ma se permettete avrei preferito saperne di
più sul mare e sulla natura dell'isola) siamo tornati indietro con un
tragitto interminabile senza soste, senza fermarsi nemmeno per fotografare i
famosi asinelli che si assiepavano lungo la strada.

Non credo che creare una sorta di "autobus di linea" che permetta ai turisti
di spostarsi da un punto all'altro senza obbligo di viaggiare intruppati
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dover transitare intruppati attraverso l'isola, senza potersi fermare a
piacimento nei vari luoghi, accalcati in una sorta di ridicolo trenino che
soprattutto al ritorno filava via rapidissimo senza consentire nemmeno di
scattare qualche foto.

Le "parecchie soste" nel nostro caso sono state in tutto (escludendo lo
sbarco e l'attesa del mezzo di trasporto) sei; una fuori dal carcere di
Fornelli, per la precisione lungo la strada, senza poter vedere nulla delle
strutture carcerarie; la seconda in corrispondenza di Cala Sant'Andrea
mostrava l'insenatura predetta da circa un chilometro di distanza, ed era in
tutta serenità assimilabile al supplizio di Tantalo (vedere - poco - e non
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cespugli della Centaurea Horrida o fiordaliso spinoso, che comunque a fine
luglio non era fiorito, ma in questo caso si salvava almeno il panorama; la
quarta per il bagno nella cala meno bella tra tutte quelle che avevamo avuto
la ventura di vedere, ovvero la cala Stagno Lungo presso l'Ossario
Austro-Ungarico, che aveva però l'indubbio pregio di essere lungo la strada,
con una microspiaggetta che nemmeno ci conteneva tutti; la quinta alla Reale
per l'inevitabile sosta-bar e una brevissima (in tutto ci erano dati 20
minuti!!!!) visita alle strutture recentemente restaurate; la sesta e ultima
infine al carcere sopra Cala d'Oliva, senza fermarsi nemmeno un attimo a una
delle calette meravigliose che si incontrano sulla strada. Per la cronaca,
una di queste cale, una piscina naturale dai colori incredibili, era persino
attrezzata con sentieri e piattaforme per il bagno in quanto i detenuti
andavano lì a fare i bagni di mare e non capisco perchè le sia stata
preferita cala Stagno Lungo.

A Cala d'Oliva non ci siamo neppure fermati un attimo, e dopo una frettolosa
visita al carcere (interessante ma se permettete avrei preferito saperne di
più sul mare e sulla natura dell'isola) siamo tornati indietro con un
tragitto interminabile senza soste, senza fermarsi nemmeno per fotografare i
famosi asinelli che si assiepavano lungo la strada.

Non credo che creare una sorta di "autobus di linea" che permetta ai turisti
di spostarsi da un punto all'altro senza obbligo di viaggiare intruppati
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Ci siamo stati lo scorso anno a fine luglio e la cosa peggiore è stato il
dover transitare intruppati attraverso l'isola, senza potersi fermare a
piacimento nei vari luoghi, accalcati in una sorta di ridicolo trenino che
soprattutto al ritorno filava via rapidissimo senza consentire nemmeno di
scattare qualche foto.

Le "parecchie soste" nel nostro caso sono state in tutto (escludendo lo
sbarco e l'attesa del mezzo di trasporto) sei; una fuori dal carcere di
Fornelli, per la precisione lungo la strada, senza poter vedere nulla delle
strutture carcerarie; la seconda in corrispondenza di Cala Sant'Andrea
mostrava l'insenatura predetta da circa un chilometro di distanza, ed era in
tutta serenità assimilabile al supplizio di Tantalo (vedere - poco - e non
toccare); la terza di fronte alla punta Sa Nave, dove si vedevano i famosi
cespugli della Centaurea Horrida o fiordaliso spinoso, che comunque a fine
luglio non era fiorito, ma in questo caso si salvava almeno il panorama; la
quarta per il bagno nella cala meno bella tra tutte quelle che avevamo avuto
la ventura di vedere, ovvero la cala Stagno Lungo presso l'Ossario
Austro-Ungarico, che aveva però l'indubbio pregio di essere lungo la strada,
con una microspiaggetta che nemmeno ci conteneva tutti; la quinta alla Reale
per l'inevitabile sosta-bar e una brevissima (in tutto ci erano dati 20
minuti!!!!) visita alle strutture recentemente restaurate; la sesta e ultima
infine al carcere sopra Cala d'Oliva, senza fermarsi nemmeno un attimo a una
delle calette meravigliose che si incontrano sulla strada. Per la cronaca,
una di queste cale, una piscina naturale dai colori incredibili, era persino
attrezzata con sentieri e piattaforme per il bagno in quanto i detenuti
andavano lì a fare i bagni di mare e non capisco perchè le sia stata
preferita cala Stagno Lungo.

A Cala d'Oliva non ci siamo neppure fermati un attimo, e dopo una frettolosa
visita al carcere (interessante ma se permettete avrei preferito saperne di
più sul mare e sulla natura dell'isola) siamo tornati indietro con un
tragitto interminabile senza soste, senza fermarsi nemmeno per fotografare i
famosi asinelli che si assiepavano lungo la strada.

Non credo che creare una sorta di "autobus di linea" che permetta ai turisti
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Ci siamo stati lo scorso anno a fine luglio e la cosa peggiore è stato il
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soprattutto al ritorno filava via rapidissimo senza consentire nemmeno di
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Le "parecchie soste" nel nostro caso sono state in tutto (escludendo lo
sbarco e l'attesa del mezzo di trasporto) sei; una fuori dal carcere di
Fornelli, per la precisione lungo la strada, senza poter vedere nulla delle
strutture carcerarie; la seconda in corrispondenza di Cala Sant'Andrea
mostrava l'insenatura predetta da circa un chilometro di distanza, ed era in
tutta serenità assimilabile al supplizio di Tantalo (vedere - poco - e non
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cespugli della Centaurea Horrida o fiordaliso spinoso, che comunque a fine
luglio non era fiorito, ma in questo caso si salvava almeno il panorama; la
quarta per il bagno nella cala meno bella tra tutte quelle che avevamo avuto
la ventura di vedere, ovvero la cala Stagno Lungo presso l'Ossario
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delle calette meravigliose che si incontrano sulla strada. Per la cronaca,
una di queste cale, una piscina naturale dai colori incredibili, era persino
attrezzata con sentieri e piattaforme per il bagno in quanto i detenuti
andavano lì a fare i bagni di mare e non capisco perchè le sia stata
preferita cala Stagno Lungo.

A Cala d'Oliva non ci siamo neppure fermati un attimo, e dopo una frettolosa
visita al carcere (interessante ma se permettete avrei preferito saperne di
più sul mare e sulla natura dell'isola) siamo tornati indietro con un
tragitto interminabile senza soste, senza fermarsi nemmeno per fotografare i
famosi asinelli che si assiepavano lungo la strada.

Non credo che creare una sorta di "autobus di linea" che permetta ai turisti
di spostarsi da un punto all'altro senza obbligo di viaggiare intruppati
crei particolari danni all'ambiente, e comunque certamente non darebbe
problemi maggiori di quelli arrecati dalle attività carcerarie nel secolo e
passa che è durato lo sfruttamento.

Mauro


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  #10  
Vecchio 27-07-2008, 16.24.07
MF
 
Messaggi: n/a
Predefinito Re: Una gita al Parco Nazionale dell'Asinara


"mangacolorada" <ma...@hotmail.it> ha scritto nel messaggio
news:78Z12Z82Z185Y1217061151X13403@usenet.libero.it...[color=blue]
> Potebbe essere utile ai vacanzieri che si trovano da quelle parti.[/color]

Bella l'isola, ma la gita nel nostro caso è stata abbastanza deludente.

Ci siamo stati lo scorso anno a fine luglio e la cosa peggiore è stato il
dover transitare intruppati attraverso l'isola, senza potersi fermare a
piacimento nei vari luoghi, accalcati in una sorta di ridicolo trenino che
soprattutto al ritorno filava via rapidissimo senza consentire nemmeno di
scattare qualche foto.

Le "parecchie soste" nel nostro caso sono state in tutto (escludendo lo
sbarco e l'attesa del mezzo di trasporto) sei; una fuori dal carcere di
Fornelli, per la precisione lungo la strada, senza poter vedere nulla delle
strutture carcerarie; la seconda in corrispondenza di Cala Sant'Andrea
mostrava l'insenatura predetta da circa un chilometro di distanza, ed era in
tutta serenità assimilabile al supplizio di Tantalo (vedere - poco - e non
toccare); la terza di fronte alla punta Sa Nave, dove si vedevano i famosi
cespugli della Centaurea Horrida o fiordaliso spinoso, che comunque a fine
luglio non era fiorito, ma in questo caso si salvava almeno il panorama; la
quarta per il bagno nella cala meno bella tra tutte quelle che avevamo avuto
la ventura di vedere, ovvero la cala Stagno Lungo presso l'Ossario
Austro-Ungarico, che aveva però l'indubbio pregio di essere lungo la strada,
con una microspiaggetta che nemmeno ci conteneva tutti; la quinta alla Reale
per l'inevitabile sosta-bar e una brevissima (in tutto ci erano dati 20
minuti!!!!) visita alle strutture recentemente restaurate; la sesta e ultima
infine al carcere sopra Cala d'Oliva, senza fermarsi nemmeno un attimo a una
delle calette meravigliose che si incontrano sulla strada. Per la cronaca,
una di queste cale, una piscina naturale dai colori incredibili, era persino
attrezzata con sentieri e piattaforme per il bagno in quanto i detenuti
andavano lì a fare i bagni di mare e non capisco perchè le sia stata
preferita cala Stagno Lungo.

A Cala d'Oliva non ci siamo neppure fermati un attimo, e dopo una frettolosa
visita al carcere (interessante ma se permettete avrei preferito saperne di
più sul mare e sulla natura dell'isola) siamo tornati indietro con un
tragitto interminabile senza soste, senza fermarsi nemmeno per fotografare i
famosi asinelli che si assiepavano lungo la strada.

Non credo che creare una sorta di "autobus di linea" che permetta ai turisti
di spostarsi da un punto all'altro senza obbligo di viaggiare intruppati
crei particolari danni all'ambiente, e comunque certamente non darebbe
problemi maggiori di quelli arrecati dalle attività carcerarie nel secolo e
passa che è durato lo sfruttamento.

Mauro


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