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Vecchio 29-08-2007, 23.25.55
Vanes
 
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Predefinito [RECE] Antikythira, Elafonissos, Kythira

15 Giugno

Arrivo ad Atene alle 3:00 del mattino, con il lufthansa partito lievemente
in ritardo da Francoforte.

Dopo aver ritirato il bagaglio vado subito in una delle agenzie viaggi all'interno
dello scalo, aperte 24h su 24 per fare il biglietto per Antikythira; ed ho
la prima sorpresa: i biglietti dell'Anen non sono vendibili da tutte le
agenzie, bisogna comprarlo al Pireo negli uffici dell'Anek (che li
rappresenta).

Ho tutto il tempo per cambiarmi, riassettare il bagaglio (operazione non
facile visto che le cerniere della mia nuova valigia zoppicano), guardare
sul sito dell'anek il loro indirizzo al Pireo (in aeroporto ci sono pc che
consentono 10 minuti di navigazione gratuita) e farmi un pisolino in fondo
all'area partenze.

Mi sveglia poco prima del previsto l'inizio di un check in proprio dove sto
dormendo.. Allora parto con il bus x96 per il pireo.

Ci impiega parecchio, 1:40h se l'avessi saputo forse avrei preso quello
prima.

Arrivo e. l'anek si e' trasferita, pero' sulle vetrate c'e' una piantina a
prova di non greco e cosi' alle 8:15 ho gia' il mio biglietto per la cabina.



Prendo la metropolitana ed arrivo ad Omonia e da li' a Sintagma.

Lascio i bagagli da Pacific Tours in Nikis 26 e sono pronto per la mia
giornata Ateniese.

Non e' mai il caso di fare affidamento sulla puntualita' dei traghetti,
anche se negli ultimi anni non ho mai avuto piu' di un'ora di ritardo, cosi'
conviene farci scappare sempre la mezza giornata ad Atene in andata (anche
gli aerei non sempre sono cosi' precisi) ed in ritorno.

Questa cosa non mi disturba, anzi: se al ritorno e' un'ottima occasione per
lo shopping, all'andata e' una buona occasione per entrare nel clima
ellenico senza aver impegni o altro.

Dopo aver visto il cambio della guardia (c'e' ad ogni ora) mi dirigo a
Kolonaki, la zona delle grandi firme di Atene.

Mi fermo a fare colazione in uno dei tanti bar lounge interrati ma coi
tavolini in strada, tutti dal nome italiano.

Per il caffe' greco nessun problema, e ci mancherebbe, ma l'altra pietra
miliare colazionistica, lo yaurti me meli e' qui introvabile.

Dopo la colazione e' il momento di andare al vicino mercato rionale di Odos
Xenokratous che si tiene proprio il venerdi'.

Ho una prima sorpresa nei prezzi: mi aspettavo costasse tutto molto meno che
da noi, invece melanzane, peperoni ecc ecc hanno prezzi uguali.

Seconda sorpresa: non credevo potesse esistere verdura cosi': bella e
colorata da non sembrare vera.

Scendo da Kolonaki, arrivo durante un altro cambio della guardia, e decido
di dedicargli altri 5 minuti, poi prendo la Filelinon da Sintagma e mi
infilo nella Plaka.

Trattasi di un quartiere ad uso e molto consumo turistico: lungo le vie
principali, come l'Adrianou, solo taverne per turisti e negozi di souvenir;
il che mi torna utile perche' devo comprare a mia cognata delle pantofole di
lana col pon pon.

Ma la Plaka riserva sempre qualche sorpresa come la via Agias Filotheis i
cui negozi sono interamente dedicati all'arredamento delle chiese; oppure
come l'ottima taverna Platanos: l'affolatamente turistica Adrianou e' a non
piu' di 50 metri ma sembra lontanissima dalla piazza deserta, coi tavolini
sotto un immenso platano e, se non bastasse, hanno fatto un pergolato..

Ordino squisiti Dolmadakia, melinzanosalada e agnello all'origano con patate
al forno, annaffiato dall'ottimo bianco della casa (Taverna Platanos-dal
1932- 4 Diogenous- plaka-210 3220666).

Il pranzo mi viene servito, con la sensazione del relax, mentre osservo il
mondo scorrermi davanti: dai turisti-ciclisti organizzati ([url]www.pamevolta.gr[/url])
al fornaio: un vecchietto che arriva con un furgoncino totalmente ammaccato
per consegnare alla taverna una busta di filoni piu' grande di lui; mentre
sul mio tavolo l'ombra di due farfalle che voltamoreggiano sul pergolato, e
sotto un passerotto timido, ma non troppo, che mi guarda elemosinando
briciole, con la stessa corrompente espressione che, allo stesso scopo, qui
solitamente hanno i gatti.

Finito di mangiare, breve passeggiata ed e' ora di andare al Pireo, ripasso
a prendere le valigie, ed arrivato al porto mi fermo come spesso faccio a
rifocillarmi con un paio di amstel alla spina da Fotis (Fotis-Loudovikou
20).

Una volta imbarcato sulla Mirtdiotissa, la nave che dopo infiniti passaggi e'
arrivata alla anen ([url]http://www.ferry-site.dk/ferry.php?id=7419626&lang=en)[/url].

Non sara' l'ultimo ferries della hellenic seaways, ma sono cosi' stanco che
crollo in cabina (Pireo-Antykythira in cabina senza bagno costa 35 euro).



16 Giugno

Arrivo con un po' di ritardo ad Antikythira alle 3 della mattina, con altri
4 turisti archeologi e la loro guida.

Da quel po di accordi presi per telefono e fax nel mio similgreco stentato,
il presidente di Antikythira (ovvero presidente di 30 anime, non pensiamo a
Bush) dovrebbe avermi trovato una sistemazione.

Intanto devo trovarlo e mi sono pure scordato il nome, per fortuna mi
assiste Eva, donna polacca che lavora a Kythira e che e' venuta a trovare il
fidanzato, il quale mi indichera' Dimitris.

Arrivo in una struttura composta da camerata con 4 letti, camera con 2
letti, entrambe con ingressi indipendenti con in comune il bagno, in cui
manca persino l'asse del wc, e la cucina, col frigorifero che non si
chiude.

Il tutto e' abbastanza fatiscente, ma per 2 giorni e 10 euro a notte e' piu'
che accettabile.

Esiste anche una pensione, in posizione un po' piu' scomoda (ovvero piu'
lontana dal porto sull'unica strada..) che pero' non sono riuscito a
contattare.

Nella camera dove sono io, a dispetto dei 4 letti, sono solo, nell'altra ci
sono 2 greci suppongo originari dell'isola.

Dormo altre 3 ore ed alle 7 sono pronto a partire (obbligatoriamente a
piedi) alla scoperta della piccola isola.

Dopo un'oretta di cammino arrivo a Xiropotamos, una spiaggetta deserta e
sassosa in fondo ad una gola.

Dalla spiaggia un percorso segnalato consente di salire sulle alture che
dominano la spiaggia e li' passeggiare fino a sporgersi in mare aperto e
vedere Potamos (cosi' si chiama la cittadina e porto dell'isola).

Quassu', fra i conigli selvatici che scappano al mio passaggio, noto
"muretti per le capre" alquanto strani, cosi' come uno scivolo verso il
mare..

Torno in spiaggia e mi godo le placide acque e la totale assenza di altre
persone.

Verso le 13 decido di cercare le rovine dei pirati, cosi' torno sulla strada
principale e proseguo.

Dopo 5 km il nulla cosi' torno sui miei passi e ritorno in spiaggia.

La sera ceno nell'unico locale dell'isola che funge da bar, ristorante,
market; sotto il cui tendone, seduti sulle sedie bianche di plastica, si
ritrova tutto il paese.

Mangio una horiatiki ed uno stufato di capra con patate fritte, bevendomi 2
birre da mezzo litro per un conto record di 13 euro.

Nel caso andaste tenete presente che oltre alla braciola ed all'insalata, c'e'
un solo altro piatto, che varia di giorno in giorno.

Dopo cena mi spiegano che le rovine dei pirati nient'altro sono che quelle
che ho visto sopra Xiropotamos, e che ho scambiato per muretti per capre
(beh mi pareva un po' strano avessero fatto anche le scale); e che la
discesa a mare e' uno dei piu' antichi scivoli per portare a terra le barche
rimasti in Grecia.e che poco prima della spiaggia ci sono i resti di un
antico tempio ([url]http://www.antikythira.gr/en/guide.php[/url])



17 Giugno

Ho la nave alle 14, mi sveglio alle 7 ed ho tutto il tempo di passeggiare e
ed incamminarmi verso Kamarela, venduta come altra spiaggia dell'isola.

Il panorama e' strepitoso e ricorda baia Dos Porcos a Fernando de Noronha,
se non fosse che le rocce nell'acqua la rendono poco balenabile, pero'
rispetto alla collega brasiliana, di cui condivide anche i colori, ha un
arco di roccia che la separa dal burrascoso egeo.

Non vale la pena scendere, anche perche' improvvisamente si e' tutto
rannuvolato e tira un vento fortissimo.

Torno a Xiropotamos per rivedere le rovine con nuova consapevolezza, poi mi
sdraio in spiaggia, ma tira troppo vento per fare il bagno e per rendere
piacevole il telo, cosi', visto che le nuvole sono state spazzate via, torno
di nuovo a Kamarela per fare una foto con colori vivacizzati dal sole
anziche' opacizzati dalle nuvole.

Devo essermi allacciato male un Teva e mi ritrovo dietro al tendine d'Achille
una vescica che sanguina copiosamente.

Quando ritorno al paese, dopo aver preso la valigia ed essermi cambiato per
il viaggio, vado al ristorante market, e scopro che non ha nemmeno dei
cerotti.

Potrebbe averli il medico ma non c'e'..

Intanto il piatto di oggi e' uno stufato di patate e fagiolini.

Il vento e' ancora fortissimo, ed in queste condizioni la Mirtidiotissa
"salta" senza patemi d'animo la tappa di Antikythira.

Dico senza patemi d'animo perche' la Mirtidiotissa ferma ad Antikythira solo
perche' ha barattato l'obbligo di collegare la sperduta isoletta col
permesso di navigazione.

Poi improvvisamente la "mano dal cielo" ha fermato il vento improvvisamente
(ricordo un caso analogo letto da qualche parte.) ed al ristomarkbar e'
festa grande.

Si' perche' qua l'arrivo della barca e' sempre una festa, un saluto a quelli
che se ne vanno, un benvenuto a quelli che arrivano, un'occasione che
nessuno si perde anche solo per salutare i marinai e sentirsi parte del
resto del mondo.

Parto puntuale nonostante la nave abbassi la pedana su uno scalino
rompendone una parte, regalandomi lo spettacolo extra di vedere, dall'alto
della nave, tutti i marinai, ma soprattutto tutti gli abitanti dell'isoletta
darsi da fare, dapprima nel tentare un'improbabile saldatura, poi nel
rimuovere la parte danneggiata.

In nave l'equipaggio gentilissimo medica la mia vescica e mi regala qualche
cerotto.

Dopo 3 ore arrivo puntuale a Neapoli, e sul porto trovo nessuno: nessun
taxi, bus, affittacamere, ecc ecc

Neapoli a colpo d'occhio mi piace: una piccola cittadina che si arrampica in
collina partendo dal porto, con tutti i bar sulla spiaggia.

Entro in un bar e chiedo per andare a Pounta, il porticciolo da cui parte il
ferry che collega Elafonissos; e li' trovo Yorgos, un tassista che per 10
euro attraversa 15km fra gli ulivi e mi porta a destinazione; dove arrivo
pochi minuti prima della partenza del ferry.

Prendo il numero di Yorgos, mi servira' per il ritorno .

10 minuti, 80 centesimi e sono sull'isola ([url]www.elafonissos.gr[/url] -
[url]http://www.elafonisos.net)[/url].

Inizio a cercare una sistemazione a buon prezzo.

Trovo camere fantastiche, ma troppo grandi, adatti alle tante famiglie che
vengono qui con i bambini.

Alla fine dopo una breve contrattazione per 20 euro mi sistemo agli studi
Filoxenia dalla signora Elenh, molto disponibile, e che parla solo greco.

Mentre mi rifa' la camera mi faccio un paio di birre in uno dei tanti locali
lungomare, l'Adonis, guardandomi gara 4 della finale del campionato greco di
basket: olympiacos-panatinaikos fra i tifosi, stasera perdenti, di quest'ultima.
volano malakke a destra e manca.

Tempo di una veloce doccia, barba e lavaggio di qualche vestito, e sono
pronto per mangiare nel vicino Babitos, l'unico con barbecue sempre acceso
con polpo sopra.

Mangio l'ottimo polipo, galeos, patate fritte e melinzanosalada.

Finita la cena faccio un giretto sul lungomare fra i ristoranti ed i
localini lounge in questo periodo deserti.



18 Giugno

Mi sveglio alle 7 per andare a Simos, la spiaggia piu' famosa dell'isola.

Lungo la strada trovo un signore tedesco che gentilmente mi da un passaggio,
dimezzandomi i 4,5km del tragitto: uno scollinamento che dal porto
attraversa una discarica per poi in cima mostrare agli occhi un panorama
marino meraviglioso.

Simos e' la meraviglia che dicono: mare turchesamente caraibico, dune alle
spalle, da un lato colline, dall'altro un promontorio, capo Elena che la
separa da Sarakiniko, piu' grande, con colori simili, ma acqua mossa.

Dopo un tuffo nelle acque cristalline mi inerpico sulle dune per vedere il
panorama... che mi ripaga di tutta la fatica.

Un altro bagno per riportare la temperatura corporea a livello decente e
scappo dalla sabbia rovente verso l'unica scarsa taverna di Simos.

Mi faccio durare la horiatiki 2 ore, e torno in spiaggia a godermi il
paradiso fino alle 19:30.

Dopo pochi metri, piu' a meno ad inizio scollinamento faccio il brutto
incontro con un cane che mi abbaia, ringhia e mi corre contro.

Sono terrorizzato... non posso che pregare...

Dopo un paio di salti a bocca spalancata il cane diventa meno minaccioso, ma
non mi molla e mi segue fino al paese, io continuo a pregare.

La sera ceno da Spyros e Spiridoula col cameriere Yorgos che dopo anni di
vacanze in romagna parla un discreto italiano e mi serve melanzane fritte,
tirokafteri e polpo stufato.



19 Giugno

I miei piedi soffrono gli oltre 10 km giornalieri e punterebbero volentieri
alla scooterizzata Kythira; invece mi incammino puntualmente verso
Panagitsa, nei siti ufficiali, ma non nei cartelli stradali sull'isola,
chiamata erroneamente col nome delle tre isolette che si trovano di fronte:
Tis Panagias ta nisia.

Dopo i classici 4km arrivo ad un'ampia baia, con placide acque turchesi e 3
isolotti di fronte (; dietro una parte della spiaggia qualche duna di
sabbia, in un altro punto un ampio spiazzo usato come parcheggio dai tanti
camper in alternativa al camping ufficiale dell'isola.

La spiaggia non sfigurebbe in nessun altra isola, ma qui il paragone con la
meravigliosa Simos e' impietoso.

Ci sono 2 taverne: una di fronte all'accesso alla spiaggia, purtroppo chiusa
ed una ad 1 km di strada in salita, 1 km lo dice il cartello, salita lo dice
la vista che la osserva su un colle a dominare la spiaggia stessa.

Chiaramente i miei piedi non ne vogliono sapere di andare lassu' .

Non c'e' ombra e restare nelle ore piu' calde al sole e' impossibile, per
fortuna un ragazzo greco alle 12:30 mi aiuta a prendere la parte superiore
di un ombrellone in legno ed a montarlo nell'apposito sostegno sulla
spiaggia, come poi aveva gia' fatto per lui e la sua ragazza.

Dopo un po arrivano i proprietari degli ombrelloni parecchio arrabbiati per
la nostra iniziativa, in quanto sostengono gli ombrelloni hanno problemi di
fissaggio ed inoltre non erano stati chiesti ecc ecc

La discussione se la sorbisce tutta il mio aiutante ellenico.... ed io sto
all'ombra.

Finisce che per stavolta va bene cosi', e ci vengono persino fissati meglio
gli ombrelloni.

Ci viene inoltre detto che l'indomani avrebbero aperto, quindi ci sarebbero
stati lettini ed ombrellone a pagamento volendo.

Nel pomeriggio conosco una simpatica famiglia fiorentina, Luca, Rita e loro
figlia Viola, che mi offrono del melone e che rivedro' spesso durante tutta
la vacanza.

A fine giornata mi riportano in citta', altri 4km scampati, e durante il
tragitto caricano l'unico altro viaggiatore appiedato sull'isola, un signore
tedesco che scopriro' dormire nella camera affianco alla mia.

I prossimi giorni vorrei farli a Simos.

Luca e Rita domani, nel loro ultimo giorno di Elafonissi, faranno mattina a
Simos e e pomeriggio a Panagitsa, dove Viola ha stretto amicizie con
coetanee.

Gentilissimi mi chiedono di unirmi a loro ed io, considerato lo stato dei
miei piedi e con la memoria al cane, accetto volentieri.

Ceno da Afoi Menti, o fratelli Menti visto che l'insegna della taverna e'
bilingue, a testimonianza della fitta presenza turistica italiana.

Questo ristorante gode della posizione migliore , nell'angolo del lungo
marina da cui parte il ponte artificiale verso la chiesetta di Agios
Spyridon, ma il cibo e' unto e pesante, sconsiglio.

Finita la cena vado da Paliovarka, che merita una speciale menzione: e' l'unico
locale insieme col ristorante di fronte (Rumani Maria) ad essere aperto
anche d'inverno, tipico cafenion greco affollato da popolazione locale,
soprettutto anziani, con propietario modello capitano in pensione:
perennemente scalzo fisico possente, capelli lunghi e camicia slacciata.

Bene e' l'unico incontrato sull'isola che parla un buon inglese ed anche l'unico
locale che offre una connessione internet; insomma il piu' antico ed il piu'
moderno.



20 Giugno

Come da accordi mi trovo con gli altri alle 9 e sono a Simos alle 9:10;
esattamente come se fossi partito a piedi alle 8...

In compagnia di Alessandra e del figlio conosciuti in spiaggia mi incammino
sul capo di Elena.

Dopo le foto di rito vita da spiaggia fino alle 12:30 quando, come da
accordi, mi riportano in paese, prossima partenza ore 16 per Panagitsa.

Ne approfitto per mangiare polpo stufato e horiatiki annaffiato da Mythos da
Spiros e Spiridoula, dove chiedo anche se per la sera mi possono preparare
un calamaro ripieno; comprare le cartoline e rilassarmi in un caffe' dove
sul locale simil mtv girano video di musica greca moderna.

Su un pezzo di Elh Kokkinou alzo il volume, disturbando le cameriere che si
stavano rilassando giocando a domino, visto che ero l'unico cliente.

Mi dirigo all'appuntamento a cui mi presento con 4 succhi di frutta motion,
uno per ognuno, e poi via verso Panagitsa vanes.

Li' riincontriamo anche la famiglia di Alessandra che con me ed il figlio
viene a passeggiare alla ricerca della spiaggia di Aglyftis: una sassosa
pattumiera.

Mi godo la spiaggia fino oltre le 8 una cosa che senza mezzi di locomozione
non mi sarei potuto permettere.

Mentre rincaso mi fermo da Adonis a bere un paio di birre guardando gara 5
del campionato greco di basket, che vede il Pao, gia' campione d'europa e
farcito di giocatori che hanno calcato i parquet italiani, strabattere l'Olympiakos.

La sera vado a mangiarmi l'ottimo calamaro ripieno prenotato a Yorgos; poi
faccio il solito giro dei bar, mi fermo ad ascoltare la bella chillout del
bar che condivide con i fratelli Menti l'angolo della strada da cui parte il
ponte per la chiesetta Agios Spyridon.

Finisco la serata da Paliovarka chiaccherando col proprietario di Rumani, un
anziano signore greco fermamente convinto della potenza della comunita'
europea in cui accetterebbe persino i turchi.



21 Giugno

Teoricamente e' il mio ultimo giorno a Elafonissos, ma il bello di andare
nell'ellade a giugno e' proprio questo: prezzi bassi, disponibilita' di
alloggi infinita', e quindi possibilita' di cambiare pianificazione senza
nessun problema.

Mi incammino verso Simos mentre il primo ferry sta salpando.

Sono controsole e vedo solo la sagoma di mani che mi salutano, potrebbero
essere i miei amici fiorentini, ma anche Alessandra e famiglia.

Ricambio il saluto.

A meta' strada quindi dopo aver gia' fatto tutta la salita, vedo un pick up
faccio l'autotostop, saltando su di un cassone maleodorante che poi scopriro'
essere il camion della spazzatura.

Segue giornata splendida di mare, coronata dal trovare un passaggio anche
per il ritorno.

Ceno da Spiros e Spiridoula con una buona iman e polpo grigliato, buono,
caro e poco come ovunque qui.

Dopo cena ouzo nel locale lounge all'angolo e poi via da Adonis con dj,
musica a tutto volume, qualche shot offerto....

Incontro anche il tedesco mio vicino di casa che mi racconta di essere
tornato a piedi da Simos e di avere avuto problemi col cane... l'ha
miancciato con una pietra ma ha passato ugualmente 10 brutti minuti.

Decido di passare anche domani a Elafonissos: a Kythira so gia' non mi
aspetteranno spiagge sabbiose.... tanto vale godersela... pero' c'e' il
problema cane e per evitare di ripregare per 4 km col cane alle costole ed
il pannollone in riempimento.... prego prima per trovare un autostop all'indomani.



22 Giugno

Le mie preghiere vengono esaudite.... non faccio in tempo ad arrivare sul
lungoporto che sono gia' sul sedile della Golf di uno dei tanti muratori
albanesi che lavorano da queste parti.

Arrivo in una Simos per l'orario totalmente deserta con una strana totale
assenza di vento ed una ancora piu' strana temperatura caraibica dell'acqua.

Sono felice della mia scelta, questa e' un'altra Simos: mare totalmente
piatto, e vista la trasparenza, come un grande specchio che riflette calma e
bellezza.

Non e' nemmeno caldo come i giorni precedenti.

Per un'oretta il paradiso rimane tutto per me.

Nel pomeriggio conosco una coppia con figli di Perugia, per la prima volta
in Grecia e baratto tante informazioni per un passaggio.

Durante il tragitto vediamo tre persone alle prese coi cani, perche' stasera
sono 2.... io li fotografo per spiacevole ricordo; beh facciamo piacevole
perche' non mi hanno morso.

La sera ceno da Babitos che per 20 euro mi serve un pikilia che sarebbe da
due persone: polpo grigliato, seppia in umido, alici marinate, tirokafteri,
melinzanosalada, cozze, scampi, zucchini e pomodori.

Chiamo Yorgos fissando a Pounta l'appuntamento per l'indomani.

Seguono caffe' da paliovarka e qualche ouzo, gli ultimi bevuti da Adonis
mentre il solito dj continua a suonare pessimamente dell'ottima musica.



23 Giugno

Partenza!!! Saluto con un po' di tristezza questo piccolo paradiso alla
volta di Pounta dove non trovo Yorgos, ma un altro tassista che dice mi
stava aspettando, che Yorgos non poteva venire perche' ad Atene ecc ecc.

Sono molto combattuto: potrebbe essere una bugia per accaparrarsi un
cliente, potrebbe essere vero... non ci sono altri taxi in giro, e non posso
permettermi di perdere troppo tempo cosi' salgo (Minas Papoulis
+306932476486 [email]minastaxi@yahoo.gr[/email]).

Evidentemente era vero... arrivo a Neapoli e vado subito a fare il biglietto
dell'Andreas che 3 volte al giorno in altissima stagione, solo alla 9 in
questa, collega tutti i giorni in un'ora Neapoli a Kythira.

La biglietteria, si trova in un vicoletto praticamente di fronte al molo.

Per i veicoli c'e' la lista di attesa!!!! a siamo a giugno!!! suggerisco se
vi capitasse di prenotare per tempo.

Chiaramente per un pedone nessun problema e per poco meno di 9 euro faccio
il biglietto.

Ho tutto il tempo di farmi un caffe' su uno dei bar sul molo per poi
addormentarmi sui comodi divani in pelle dell'Andreas.

Arrivo a Diakofti e chiedo ad un taxi quanto costa andare a Kapsali, mi
spara 30 euro!!!! che mi sembrano un'esagerazione, cosi' provo inutilmente
a fare l'autostop per poi ritrovarmi su un taxi guidato da un vecchietto in
modo improponibile: guida a scatti, mai sotto gli 80 km/h nell'orrenda
strada piena di tornanti che sale da Diakofti, tutta in seconda fermandosi
ogni volta che proviene un veicolo in direzione contraria da Livadi in
poi...

Arrivo a Kapsali, ex porto, ora spiaggia mista sabbia sassi con passeggiata
piena di ristoranti e bar.

E' il posto perfetto per l'ultimo bagno della giornata, quando altrove il
sole ha abbandonato le spiagge.

Prim'ancora di cercare un alloggio noleggio per 15 euro al giorno uno
scooter parente di un typhoon (sf1) da Panayotis, unico noleggio moto sull'isola,
che fornisce anche piantine piccole ma discretamente dettagliate dell'isola
([url]http://www.panayotis-rent-a-car.gr)[/url].

Do la priorita' al noleggio perche' sta per chiudere per una lunga pausa,
dovendo Panayotis andare alle 16 all'aeroporto per accogliere i passeggeri
del volo giornaliero da Atene....

In spiaggia a Kapsali sorpresa tanto gradita, quanto inaspettata viste le
dimensioni dell'isola, riincorntro Luca, Rita e Viola che si offrono di
tenermi le valigie mentre cerco una sistemazione.

Dopo una ricerca abbastanza difficoltosa, ed una contrattazione in greco
spunto un ottimo prezzo da Keithi , che ha degli studios di fronte al bivio
per Kalamos (+30 2736031374 in inverno 2104131805).

Il mio studios a piano terra ha: cucina con frigorifero, bel bagno, camera
in legno con armadio, divano, letto matrimoniale, condizionatore, mobiletto,
televisore e portafinestra che da sulla veranda.

Vado a riprendermi le valigie e ci diamo appuntamento alle 16 a Vroulea.

Ho tutto il tempo di andare al Kastro veneziano, piu' impressionante visto
da lontano, a strapiombo sul mare, che dall'interno dove comunque regala
panorami eccellenti su tutta la costa di Kapsali.

Da li' si vede anche una bella spiaggia che poi scopriro' chiamarsi
Sparagario vicinissima a Kapsali stessa.

Intanto la fame si fa sentire e mi fermo da Pierros locale con un
condizionatore piu' grande di me che si permette di raffreddare l'ampio
ambiante nonostante la doppia porta perennemente aperta, dove mangio
benissimo con 11 euro arrosto di maiale con patate al forno e carciofi
stufati, il tutto annaffiato da un'enorme birra alla spina ed una caraffa d'acqua
ghiacciata (27360 31014).

Il titolare-cameriere e' uno spettacolo, perennemente in movimento con
espressioni facciali degne di Jim Carrey, con un inutile carretto per le
stoviglie.

Ed e' lui che mi dice il nome della spiaggia vicina a Kapsali e come
arrivarci in una delle innumerevoli volte che passa chiedendomi come va.

Unico neo se proprio lo devo trovare e' la presenza di mosche nel locale.

Vado subito a testare da vicino la mia scoperta: basta prendere un corto
sterrato nel breve tratto di strada fra l'incrocio per Kalamos (cioe' dove
risiedo) e la discesa che porta al lungomare di Kapsali, poi una volta
arrivati nello spiazzo di una bella casa abbandonata, seguire il percorso
con gradini.

La spiaggia di piccola ghiaia bianca esalta il colore di un mare fermo e
stupendo, e si trova all'interno di una gola fra altissime pareti a
strapiombo, guardando in alto di vede il kastro, sicuramente una delle piu'
belle scenicamente.

Sono solo in spiaggia con Ramona e la figlia. Ramona vive ad atene e dal
1974 ogni anno viene a Kythira, cosi' le avevo chiesto di scattarmi una
foto, ne approfitto per chiederle informazioni sull'isola, cosa che fa molto
volentieri: molti italiani all'estero non vedono l'ora di farsi una
chiaccherata in lingua madre, cosi' non smette piu' di parlare.

Il vero problema e' il caldo sole, accoppiato ad un vento bollente.

Abbandono Sparagario sull'arrivo di alcuni free climber e mi dirigo a
Vroulea.

Prima devo trovare dell'acqua e cosi' vado ai supermarket di Kapsali e
Kalamos, entrambi chiusi, cosi' devio per rinomatissima taverna Filio dove,
gentilissimi, una volta comprese le mie necessita' mi danno acqua e birra
anche se sarebbero vuoti a rendere.

Da Filio, all'ombra in zona particolarmente fresca il termometro segna
32.....

Dopo qualche kilometro di misto sterrato asfalto arrivo a Vroulea, che non
mi entusiasma particolarmente: una minuscola inservibile spiaggia su quello
che e' praticamente un porticciolo.

A peggiorare il tutto un'abitazione privata sulla minispiaggia.

MI sistemo con gli altri su di un lastrone di camento, da cui mi tuffo per
poi andare a nuoto a riva, ritornare a piedi e.... ricominciare.

Se non altro e' buona la compagnia.

Verso le 18 Vroulea e' gia' tutta all'ombra, cosi' me ne torno a Kapsali per
fare un ultimo bagno particolarmente necessario visto che sono costretto a
frenare in un pezzo di strada in rifacimento e dal polpaccio in giu' sono
totalmente rosso.

La sera sono d'accordo di vedere gli altri da Magos, come per il resto dei
giorni l'accordo e': mangiate quando arrivo facciamo due chiacchere.

Questo perche' all'ora in cui cenano io mi sto ancora facendo l'aperitivo....

Dopo il bagno mi fermo al supermarket a comprare acqua, una bottiglia di
Santorini e succhi di frutta Mythos.

Magos e' ad un'estremita' di Kapsali, si mangia bene il pesce infatti sia il
polpo all'aceto che, soprattutto, il calamaro fritto sono squisiti.

Con mezzo litro di retsina pago 20 euro .



24 Giugno

Oggi come tutte le domeniche c'e' il mercato di Potamos, piccolo con
formaggi e miele locale e prodotti artigianali.

Compro alcuni crocifissi di madreperla dai lacci con perline colorate ed un
mailino di ceramica (Eleni 27360 33881).

Il mercato in se' e' un po' deludente ma e' bella la piazzetta in cui si
svolge con i tavolini dei bar dove faccio colazione con yogurt e miele
sorseggiando lentamente caffe' greco.

Dopo la colazione mi dirigo a Platia Amos, uno spiaggione misto sabbia sassi
senza una grossa personalita' ma molto vivibile e godevole se non fosse per
la temperatura.

Incontro nuovamente i miei amici fiorentini che arrivano in spiaggia poco
prima che io me ne vada oltre il promontorio per pranzare con un'ottima
moussaka ed insalata da Varkoula.

Vorrei assaggiare una loro specialita': la tyropita fritta, ma e' troppo
grande per una persona sola; meno male che la prenderanno i fiorentini, che
arrivano quando ho finito di pranzare....

Attendo per l'assaggio ed e' effettivamente molto buona.

Dopo pranzo torno a Potamos, stavolta via Agia Pelagia. Il phon fra i due
paesi e' infernale e devo tenere i piedi dentro la scocca dello scooter per
non bruciarmeli!!!

Nell'ombreggiato e "fresco" benzinaio di Potamos, in assenza di phon ci sono
solo 41 gradi, alle 15.... non oso pensare alla temperatura che c'era a
mezzogiorno in spiaggia...

Torno ad Agia Pelagia con la sicurezza di avere abbastanza carburante per
tornarmene la sera a kapsali.

Mi fermo per un elleniko al bar Remezzo dove lavora Eva, che pero' inizia il
turno alle 19, scambio cosi' 2 chiacchere col titolare, un tedesco che si e'
trasferito qua.

Dopo il caffe' prendo lo sterrato che partendo da Agia Panagia verso sud,
costeggia tante piccole calette per lo piu' di sabbia rossiccia misto sassi,
ad esclusione dell'ultima, di ciottoli bianchi, da cui sembra impossibile
che in passato fosse la partenza per inerpicarsi a Paleochora.

Prima di tornare mi fermo a prendere un ouzo offerto da Eva.

Ceno da Xenanzatos, sulla strada principale, gestito da un ex emigrante in
australia e rientrato.

Trattasi di psistaria con un look che e' un trionfo kitch di marmo, dove
mangio un kontosouvli troppo unto e salato.

Al rientro mi fermo per un giretto nella chora deserta.



25 giugno

Oggi e' il giorno di Kaladi, a cui si accede da un breve sterrato che parte
da un bivio pochi km prima di Avlemonas.

Si arriva in una piccola piazzola (500m prima c'e' pero' un ampio parcheggio
per le auto) da cui si vede lo spettacolo della spiaggia dall'alto, per
arrivare in spiaggia bisogna fare una scalinata di una decina di minuti.

Kaladi e' giustamente la spiaggia piu' fotografata e meglio considerata dell'isola.

In molte foto, su vari siti, si puo' ammirare la doppia spiaggia, separata
da un istmo rocioso, e con un altra roccia scenografica pochi metri in mezzo
al mare al centro della parte piu' grande, quella che per prima si raggiunge
dalla scala.

In realta' queste foto sono probabilmente fatte da un elicottero: dalla
piazzola si riesce ad immortalare solo la porzione principale di spiaggia,
che e' comunque un quadro di smeraldine trasparenze di notevole bellezza.

Una volta sceso mi accomodo sui piccoli ciottoli arrotondati e mi godo la
trasparenza e l'assoluta tranquillita', prima che verso mezzogiorno la
spiaggia si popoli.

Visto il caldo alle 13 ho gia' terminato l'acqua, i ciottoli scottano, cosi'
decido mi andare a pranzare ad Avlemonas.

Avlemonas e' una bel paesino curatissimo, pare stia ritagliandosi un ruolo
di elite sull'isola.

Mangio pessimi calamari fritti da Sotiris, poi raggiungo il piccolo castello
veneziano.

E' chiuso, ma riesco ad entrare da una piccola finestrella e, costruendomi
una scala con le pietre all'interno, riesco anche a salire sul
terrazzamento.

All'interno sono ancora presenti alcuni cannoni.

Prima di tornare a Kaladi mi fermo a prendere un costoso caffe' , il cui
prezzo e' determinato dall'essere a picco sull'inizio dei "bagni di
afrodite": una stretta insenatura di alcuni centinaia di metri, nel in cui
il mare dalle basse acque, ci accede tramite scalette e giardini in vari
punti.

Dopo un corto pomeriggio trascorso a Kaladi (alle 18:00 il sole scende
dietro alla spiaggia e la stessa e' in ombra) dove scambio due chiacchere
con 2 concittadini a cui avevo indicato precedentemente la strada.

Mi dicono aver trovato komponada particolarmente sporca, la lascero' per
ultima, se ho tempo.

La sera ceno benissimo come sempre da Filio.



26 giugno

Oggi quasi niente mare, ho scelto la giornata per vedere cio' che l'isola ha
da offrire culturalmente.

La scelta si rivelera' pessima: sara' la giornata piu' calda di queste
torride ferie, e sarebbe stato piu' saggio fermarmi in una spiaggia, col
rinfrescante mare a disposizione...

Prima tappa il moni mirtidion, monastero che prende il nome dall'omonima
raffigurazione della ******* con Gesu' in braccio di probabile provenienza
palestinese, presumibilmente arrivata a riva dal mare.

Aspetto positivo il fatto che dopo Livadi la strade di questa parte di isola
sono deserte e cosi' posso togliermi il casco.

Arrivo al monastero in restauro... vedo le camere con la porta aperta e
deserte, e purtroppo lo splendido campanile scolpito e' contorniato dalle
impalcature.

Rimane lo spendido e rigoglioso giardino.

I muratori che lavorerebbero li' (in realta' oziano) mi chiamano la perpetua
che con un'enorme chiave mi apre la chiesa.

Peccato che la perpetua non mi consenta nemmeno di fotografare l'enorme e
decorata chiave, figuriamoci il Moni Mirtidion, che e' veramente bello.

Trattasi di una cornice di metallo integralmente scolpita, con case, fiumi,
scene di una cittadina dell'epoca e appunto i contorni dei visi sacri, senza
la rappresentazione di quest'ultimi (si vede la tela nera dietro all'opera).

Dopo visto che mi separano solo 2 km arrivo a Limnaria, porticciolo piu'
brutto di Vroulea e con mare mosso....

Seconda tappa Milopotamos, paesino con piazzetta all'ombra di 2 enormi
platani, interamente occupata dai tavolini verdi del caffe' che con scarsa
fantasia si chiama appunto Platanos.

Dopo il caffe' mi reco alla grotta di Ag.Sofia, godendomi la bellissima
strada panoramica sopra un bluissimo mare, vedo anche una caletta lontana e
meravigliosa, ma raggiungibile solo in barca.

La grotta in se' non e' il massimo, specie confrontata alla nostrana
vitalissima Frasassi, pero' gli affreschi ben conservati all'ingresso, la
passione della guida, la temperatura refrigerante rendono comunque piacevole
la mezz'oretta che richiede.

Tornando a Milopotamos mi fermo a Kato Chora, derelitto insediamento
veneziano poi scendo al fiume, prima verso i resti di un mulino, niente di
particolare, poi verso le famose cascate di fonissa (assassine).

In internet ho visto infinite foto amatoriali in cui le persone si
rinfrescano nella naturale piscina trasparente smeraldino sotto la cascata
stessa...

In realta' quest'inverno ha piovuto poco, e cosi' la cascata sembra un
rubinetto domestico, le acque sottostanti dinnanzi all'assenza di corrente
sono stagnanti con muschi ed altro in superficie, insomma una delusione.

E' ora di pranzo e mi dirigo a Potamos, mangio nella piazza insalata con "i
prodotti dell'orto" del ristoratore e formaggio locale da Panaretos, poi
visto il caldo che rende impossibile stare persino all'ombra, mi rifugio nel
bar Iprovetza, dove sorseggio birra nell'ambiente piacevolmente
condizionato.

La propietaria parla un ottimo inglese ed e' disponibile al dialogo, e'
quindi una buona fonte di informazioni, oltretutto era stata lei ad
indicarmi gentilmente il ristorante in cui ero stato precedentemente.

Mi faccio indicare la strada per la mia prossima tappa Paleochora.

Paleochora era la vecchia Kythira, abbandonata o meglio non ricostruita dopo
che il Barbarossa infuriato, probabilmente per i ripetuti tentati assedi
falliti, sali' nella stessa massacrandone TUTTI gli abitanti.

Dopo lo sterrato piu' facile dell'isola arrivo alle torride 14 alla
solitaria Paleochora, e la mia solitudine e' motivata dal fatto che l'accesso
e' sbarrato da un cancello della protezione civile greca, corredato da un
cartello che segnala che in seguito al terremoto del 2006 potrebbe esserci
un pericolo di crollo, indi per cui, l'accesso e' proibito.

Il cancello e' fra i resti (d'ora in poi non usero' piu' questa parola, ma
li' ci sono solo resti) di una chiesetta ed il muro di cinta della
cittadina.

Mi arrampico facilmente sul tetto della chiesetta, ma non vedo agevole
scendere dall'altra parte, o meglio non vedo poi possibile risalire per
uscire.

Dopo un altro po di studio trovo il modo di entrare: entro dal pertugio che
era la finestra laterale della chiesetta, esco da quella opposta, entro in
quella dell'edificio confinante, esco da quella opposta, alcuni metri di
sterpaglie e sono oltre al cancello.

La visita della Paleochora deserta e' molto suggestiva: edifici abbandonati
a strapiombo apparentemente sul niente , e quesgli strapiombi erano percorsi
non so come piu' o meno regolarmente dagli abitanti, e chiaramente fu
percorso dal Barbarossa.

Vengono veramente le vertigini e sembbra veramente impossibile pensare che
nella vita di tutti i giorni le persone potessero calcare certe gole....

Uscito da Paleochora mi dirigo a Diakofti.

A Diakofti sorge il nuovo porto di Kythira, ruolo che prima a seconda della
tratta marittima, si dividevano Agia Pelagia e Kapsali.

Volendo mettere in secondo piano la necessita' per un'isola di un attracco
al riparo da qualsiasi condizione metereologica.... hanno fatto uno scempio.

Diakofti e'/era l'unica spiaggia di sabbia, con colori dell'acqua caraibici
e vegetazione a rendere ancora piu' antilliano il paesaggio.

Ora con la costruzione del porto (fra l'altro unendo con un ponte l'isoletta
di Makrikythira) la spiaggia inizia a deteriorarsi, nell'acqua iniziano a
crescere le alghe, per poi non dire che il ponte la taglia in due, che nella
parte piu' bella hanno fatto un molo per imbarcazioni private.

A completare lo schifo un rottame di mercantile ucraino al largo
semiabissato, lasciato li' come attrazione turistica secondo non so quale
concetto.

Un veloce bagno nel porto e sono pronto a rientrare, mentre il tramonto
colora Kapsali, per andare nuovamente da Filio.



27 Giugno

Dedico la mattinata alla vicina Sparagario, quando improvvisamente si alzano
ventate violente, che fanno volare ombrelloni , teli e borse.

Il tempo sta cambiando, finalmente e' anche piu' fresco.

A mezzogiorno torno a mangiare da Pierros, poi (con Sparagario che nel primo
pomeriggio e' gia' all'ombra) mi reco a Firi Amos lunga spiaggia
rosseggiante purtroppo resa una pattumiera dagli anomali venti.

Finisco cosi' la giornata nella stupenda baietta di Halkos, purtroppo gia'
affollata in questa stagione, al contrario delle altre.... temo in altissima
stagione sia invivibile.

Tanto per cambiare anche stasera termino la giornata da Filio.



28 Giugno

Oggi mi reco a Melidoni venduta come unica spiaggia di sabbia oltre a
Diakofti, che si raggunge con una lunga ma piacevole strada, solo in parte
sterrata, mai impegnativa ma sempre pronta ad offrire un panorama splendido,
e la vista di un monastero col campanile che pende modello Pisa....

In realta' arrivo in un misto di sabbia giallo-rossa e ghiaia sottile,
soprattutto vicino alla riva.

L'acqua e' insolitamente gelida.

All'ingresso della spiaggia una roulotte con verandina di canna
sgarrupata.... in altissima stagione dev'essere un bar, c'e' persino il
vecchio cartello....

E' qui che mi rifugio quando il sole inizia ad essere troppo violento, per
mangiarmi un enorme cannolo ripieno di formaggio ricoperto di semi di sesamo
ed una boutsaga.

Nel pomeriggio scambio 2 chiacchere con una coppia di trentini che
possiedono una cartina dell'isola dettagliatissima, la road edition, che
tanto ho cercato ma non ho mai trovato; e li' mi indicano Mouri una spiaggia
che si raggiunge percorrendo uno sterrato che si imbocca poco prima di
entrare alla Chora.

Loro sono in macchina ed all'inizio della strada sono tornati in dietro in
quanto troppo stretta e quindi problematica in caso di incrocio fra veicoli.

Mi godo il pomeriggio fino alle 19 quando sparisce il sole, ma arriva un
numeroso gruppo di est europei molesti, e sono sommerso di urla e sassi,
visto che giocano a pallavolo a pochi metri dal mio telo... finche' vista la
mia faccia poco benevola chiedono scusa e si spostano.

Torno fermandomi su uno dei caffe' nella piazza della Chora per l'Ouzo
osservando il panorama sottostante al tramonto.

Un simpatico vecchietto dalla lunga barba, dal look marinaro di altri tempi
mi avverte di spostare il motorino: qua la polizia non scherza...

Stasera ceno per l'ultima volta insieme ai miei amici fiorentini da Toxotis
a livadi, specializzato in carne con squisito agnello alla brace ed ottimi
dolmadakia.

Concludo come sempre la serata (anche quando mi sono scordato di scriverlo)
al Vento caffe' uno dei tanti bar sul mare, meno affollato del piu'
trendeggiante Vanilla, ma dalle propietarie molto simpatiche.



29 Giugno

Dopo un paio di km di sterrato veramente orribile, in perenne rischio di
cadere in mare dopo uno strapiombo di qualche decina di metri, arrivo nell'ovviamente
deserta Mouri, in cui nemmeno prende il cellulare.

Questo e' uno di quegli sterrati che ti fanno sentire orgoglioso se tutto va
a buon fine, ******** in caso avverso...

Mouri: si arriva ad un piccolo molo con 2 barchette ormeggiate oltre al
quale inizia una spiaggia di sassi irregolari con purtroppo un po' di
catrame, ma un contesto meraviglioso: sono solo in una spiaggia dietro la
quale si apre un canyon, ci sono tamerici ed una casetta semi abbandonata.

Me la godo fino alle 13 quando lo stomaco reclama il ritorno alla civile
Livadi, e l'ottimo arrosto di maiale e gli altrettanto gustosi carciofi
stufati di Pierros.

Vado poi a vedere coi miei occhi Komponada, forse la spiaggia che mi piace
meno: un'entrata in acqua da record per difficolta' a causa della ripidita'
della discesa di sassi, quest'ultimi delle dimensioni piu' disparate, che la
rendono piu' una sassaia che una spiaggia.

Nemmeno il nuovo cambiamento climatico aiuta, anche qui rifiuti naturali ed
umani alla deriva....

Ceno da Magos e reincontro i bolognesi di kaladi che durante un paio di
drink presi insieme mi dicono essere stati nella spiaggia di Fourni prima di
Platia Amos... Come al solito quando penso di aver visto tutto, mi si aprono
nuovi obiettivi.



30 Giugno

Mi dirigo alla lontana Fourni una bella spiaggia di ciottoli prevalentemente
fini.

L'acqua e' un po' mossa, ma un po' d'onda non mi dispiace.

Il paradiso rimane tutto mio, arrivano due persone proprio mentre me ne sto
andando a pranzo da Varkoula per cozze e latterini.

Non voglio rischiare altre spiagge belle non viste cosi' scorro la cartina e
vedo Ag.Nikolas.

Chiedo ed i ristoratori notizie: mi dicono essere stupenda e mi indicano con
molta precisione come arrivarci districandomi fra gli sterrati non
segnalati: dalla Varkoula salire fino ad una mini chiesetta (insomma una
piccola teca), li' prendere la strada a destra e poi tenere la sinistra fino
all'arrivo, un'ampia e bella baia di ciottoli con acqua realmente calma e
trasparente, la vista della dirimpettaia lakonia.

Si possono vedere ed udire i gabbiani ed in lontananza le tante navi
commerciali che attraversano il peloponneso.

Probabilmente dovevano costruirci una marina, progetto abbandonato di cui
rimane in stato fatiscente il cartello con tanto di illuminazione Ormos
Agios Nikolas rivolto verso il mare.

Dalla spiaggia principale si arriva ad una chiesetta abbandonata (da cui il
nome del posto) oltre la quale si apre un'altra caletta altrettanto
deliziosa.

Rimango fino ad oltre le 20; ed il sole tramonta che sono solo a Platia
Amos.

Rientro lentamente fermandomi a mangiare alla Chora da Zorbas, anch'esso
specializzato in carne, i cui souvlas di maiale ed agnello meritavano di
essere scoperti prima.



1 luglio

Lascio le valigie alla gentilissima Keiti e vado a Kaladi senza nemmeno l'asciugamano:
rimarro' un paio di giornate in giro e non ho nessuna intenzione di avere
roba bagnata nei bagagli.

Trovo una Kaladi col mare estremamente mosso, quindi meno trasparente ma
ugualmente bella... me ne vado alle 16, in tempo per riprendere i bagagli,
riconsegnare lo scooter e cenare.

Panayotis prima sembra volermi spennare un extra giorno di noleggio perche'
l'ho consegnato (cosa che gli avevo chiesto) 4 ore dopo l'ora in cui l'avevo
preso, poi alla fine mi fa un prezzo forfettario di 100 euro, contro i 120
per gli 8 giorni di noleggio che intendevo pagare, oppure i 135 per 9 che mi
chiedeva.... il tutto sempre col sorriso e senza alzare la voce..... poi ci
ripensa e mi da altri 5 euro.

Ceno da Magos mentre il sole tramonta, ed inizio a cercare un taxi.

Trovo tramite le gentilissime propietarie del caffe' Vento un taxista che
invece di 30 euro si accontenta di 20, se pero' acconsentisco a caricare un'altra
persona.

Col taxi prenotato posso permettermi un paio di ouzo fino alle nove e mezza
dopo di che andiamo a caricare un locale.

Spiando scopriro' esserci un farang price.... il locale paga 12 euro!!!!

Alle 10 la nave con partenza un'ora dopo e' miracolosamente gia' in porto, e
finche' non arrivano gli altri occupanti della cabina ho tutto il tempo di
farmi la doccia ecc ecc

Tranne il primo gli altri occupanti nemmeno li vedo, anzi quest'ultimo mi
sveglia gia' al Pireo con la nave che aveva finito lo sbarco e ricominciato
ad imbarcare per la prossima partenza.

Mi dirigo assonnato alla metro, sgranocchinado una buonissima ciambellina di
pane al sesamo, ed arrivo a symtagma mezz'ora prima che la pacific tour con
servizio deposito bagagli apra.

Ne approfitto per fare colazione nei tavolini in uno dei bar al lato della
piazza, l'Etnikon, che per yogurt e caffe' e' stranamente piu' economico dei
bar su monastiraki ad esempio.

Lasciato il bagaglio mi dirigo a rivedere l'aeropago per poi salire sul
colle Filopapou, osservare l'acropoli dall'ennesimo nuovo punto di vista,
ammirare i resti di una antica strada che portava al pireo, il cui marmo fu
in gran parte usato dai romani.ridiscenderne visitando il Pnyx in Apostolou
Pavlou, per andare al Keramikos, dopo la cui visita torno a Monastiraki
passando per il mercato delle pulci.

Sono le 11 ed ho fame e faccio uno spuntino da Quick pitta (angolo
Mitropoleos-Eolou) poi vado a comprare un fantastico regalo alla dolce
nipotina sulla Ermou ([url]www.archimede.be[/url]) e poi a pranzare seriamente da
Athinaikon ([url]www.athinaikon.gr[/url]) anch'esso vecchio ristorante, a ridosso di
Omonia.

Pranzo con la loro specialita': testicoli bovini fritti (ameletita)
annaffiati dall'ottimo vino locale e li' conosco un attempato signore di
Firenze che e' spesso ad Atene per lavoro, con cui scambio 2 chiacchere e
vado a prendere un costoso caffe' in un orrendo bar di Omonia; poi finisco
lo shopping con l'ottimo ladotiri e ouzo del Lesvos shop (Athinas 33;
[url]http://www.lesvos-shop.gr/)[/url], una monografia "Paralies"e dell'origano dall'omino
delle spezie all'angolo fra Athinas ed Euripidou ......

Mi avvio in aeroporto, al cui duty free comprero' il vino (Santorini e
Moschofilero) e una bottiglia di liquore alla Mastica e le caramelle
tradizionali al Mastica Shop ([url]www.mastihashop.com);[/url] il tutto rigorosamente
proveniente da Hios.



Links

[url]http://www.turismoingrecia.it/vacanze/Lakonia/Elafonissos.htm[/url]

[url]http://www.turismoingrecia.it/vacanze/Lakonia/Citera.htm[/url]

[url]http://it.geocities.com/redegliachei/ellada/kithira.htm[/url]

[url]http://www.athensinfoguide.com[/url]






















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Vecchio 30-08-2007, 14.36.53
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Vanes ha scritto:

| Arrivo ad Atene alle 3:00 del mattino, con il lufthansa partito lievemente
| in ritardo da Francoforte.

***

Grazie Vanes! Ho letto la RECE tutta d'un fiato, avevo proprio
voglia di un'immersione nell'atmosfera della Grecia, dove non
metto piede ormai da tre anni!

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| in ritardo da Francoforte.

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