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  #1  
Vecchio 15-07-2008, 11.41.24
Nad
 
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Predefinito [OT??] vivere (bene) al minimo

per chi se lo fosse perso su Repubblica,
segnalo quest'interessantissimo articolo di Serge Latouche,
economista francese sostenitore della decrescita felice.

C'è materiale su cui riflettere,
soprattutto per i viaggiatori storici di IHV.
Buona lettura.

[url]http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/07/13/vivere-bene-al-minimo-sobri-per.html[/url]

e per continuare sul tema,
ecco un altro articolo del sempre grandissimo Rumiz
[url]http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/02/24/latouche-la-felicita-con-meno.html[/url]


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  #2  
Vecchio 16-07-2008, 10.07.06
Giumak
 
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Predefinito Re: [OT??] vivere (bene) al minimo

Nad ha scritto:
[color=blue]
> C'è materiale su cui riflettere,
> soprattutto per i viaggiatori storici di IHV.
> Buona lettura.[/color]

non capisco perchè a riflettere dovrebbero essere 'sopratutto i
viaggiatori 'storici'' del ng e non piuttosto la paccottiglia dei
mordiefuggisti che costituisce la stragrande maggioranza del popolo
brevi-itinerante odierno, ed -anche- i viaggiatori storici.
E' lì, nella paccottiglia, che ci troverai il gusto ed il modo trendy di
viaggiare, che IMHO è il più deteriore, poichè è il più delle volte
superficiale e strafottente.
Quello che innesca localmente il meccanismo nocivo irreversibile nel
quale giocoforza siamo in seguito coinvolti corresponsabilmente tutti
quanti.

<Ci siamo lasciati alle spalle l' età dell' oro del consumismo
chilometrico. Persino un giornale ortodosso come il Financial Times
riconosce che «il turismo sarà sempre più considerato come il nemico
pubblico numero uno dell' ambiente a livello mondiale». Indubbiamente,
il desiderio di viaggiare e il gusto dell' avventura sono connaturati
all' animo umano, ma dalla legittima curiosità, dall' esplorazione
educativa si è passati alla mercificazione consumistica, distruttiva per
l' ambiente non meno che per la cultura e il tessuto sociale dei Paesi
target dell' industria turistica. Siamo arrivati, per dirla con Woody
Allen, a un bivio decisivo: una via conduce all' estinzione della
specie, l' altra alla disperazione.>

mi sembra un ragionamento demagogico alla Marlon Brando di 'Apocalypse
now'.
Indubbiamente l'impatto turistico di massa, se n'è accennato anche di
recente, è molto spesso responsabile di gravi alterazioni culturali ed
ambientali, ma non distraiamo la nostra attenzione dai veri problemi di
fondo del pianeta, che sono connaturati all'aumento demografico
esponenziale degli umani, alla speculazione selvaggia di pochi,
all'enorme inquinamento ambientale, all'insufficienza energetica ed
ancor più, degli elementi essenziali per la vita. Non dimentichiamo che
terminato il petrolio vivremo ugualmente, probabilmente anche meglio di
oggi, terminata l'acqua invece no. E quella idrica, fra non molto, si
prevede che costituirà l'emergenza più grave nella storia del pianeta,
altro che il viaggiare!

Giumak

--


"Vorrei che andaste incontro al sole e al vento
con la pelle, più che con il vestito,
perchè il respiro della vita
è nella luce solare
e la mano della vita è nel vento"

(Kahlil Gibran "Il profeta")
_________________________________________
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  #3  
Vecchio 16-07-2008, 10.07.06
Giumak
 
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Predefinito Re: [OT??] vivere (bene) al minimo

Nad ha scritto:
[color=blue]
> C'è materiale su cui riflettere,
> soprattutto per i viaggiatori storici di IHV.
> Buona lettura.[/color]

non capisco perchè a riflettere dovrebbero essere 'sopratutto i
viaggiatori 'storici'' del ng e non piuttosto la paccottiglia dei
mordiefuggisti che costituisce la stragrande maggioranza del popolo
brevi-itinerante odierno, ed -anche- i viaggiatori storici.
E' lì, nella paccottiglia, che ci troverai il gusto ed il modo trendy di
viaggiare, che IMHO è il più deteriore, poichè è il più delle volte
superficiale e strafottente.
Quello che innesca localmente il meccanismo nocivo irreversibile nel
quale giocoforza siamo in seguito coinvolti corresponsabilmente tutti
quanti.

<Ci siamo lasciati alle spalle l' età dell' oro del consumismo
chilometrico. Persino un giornale ortodosso come il Financial Times
riconosce che «il turismo sarà sempre più considerato come il nemico
pubblico numero uno dell' ambiente a livello mondiale». Indubbiamente,
il desiderio di viaggiare e il gusto dell' avventura sono connaturati
all' animo umano, ma dalla legittima curiosità, dall' esplorazione
educativa si è passati alla mercificazione consumistica, distruttiva per
l' ambiente non meno che per la cultura e il tessuto sociale dei Paesi
target dell' industria turistica. Siamo arrivati, per dirla con Woody
Allen, a un bivio decisivo: una via conduce all' estinzione della
specie, l' altra alla disperazione.>

mi sembra un ragionamento demagogico alla Marlon Brando di 'Apocalypse
now'.
Indubbiamente l'impatto turistico di massa, se n'è accennato anche di
recente, è molto spesso responsabile di gravi alterazioni culturali ed
ambientali, ma non distraiamo la nostra attenzione dai veri problemi di
fondo del pianeta, che sono connaturati all'aumento demografico
esponenziale degli umani, alla speculazione selvaggia di pochi,
all'enorme inquinamento ambientale, all'insufficienza energetica ed
ancor più, degli elementi essenziali per la vita. Non dimentichiamo che
terminato il petrolio vivremo ugualmente, probabilmente anche meglio di
oggi, terminata l'acqua invece no. E quella idrica, fra non molto, si
prevede che costituirà l'emergenza più grave nella storia del pianeta,
altro che il viaggiare!

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  #4  
Vecchio 16-07-2008, 10.07.06
Giumak
 
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Predefinito Re: [OT??] vivere (bene) al minimo

Nad ha scritto:
[color=blue]
> C'è materiale su cui riflettere,
> soprattutto per i viaggiatori storici di IHV.
> Buona lettura.[/color]

non capisco perchè a riflettere dovrebbero essere 'sopratutto i
viaggiatori 'storici'' del ng e non piuttosto la paccottiglia dei
mordiefuggisti che costituisce la stragrande maggioranza del popolo
brevi-itinerante odierno, ed -anche- i viaggiatori storici.
E' lì, nella paccottiglia, che ci troverai il gusto ed il modo trendy di
viaggiare, che IMHO è il più deteriore, poichè è il più delle volte
superficiale e strafottente.
Quello che innesca localmente il meccanismo nocivo irreversibile nel
quale giocoforza siamo in seguito coinvolti corresponsabilmente tutti
quanti.

<Ci siamo lasciati alle spalle l' età dell' oro del consumismo
chilometrico. Persino un giornale ortodosso come il Financial Times
riconosce che «il turismo sarà sempre più considerato come il nemico
pubblico numero uno dell' ambiente a livello mondiale». Indubbiamente,
il desiderio di viaggiare e il gusto dell' avventura sono connaturati
all' animo umano, ma dalla legittima curiosità, dall' esplorazione
educativa si è passati alla mercificazione consumistica, distruttiva per
l' ambiente non meno che per la cultura e il tessuto sociale dei Paesi
target dell' industria turistica. Siamo arrivati, per dirla con Woody
Allen, a un bivio decisivo: una via conduce all' estinzione della
specie, l' altra alla disperazione.>

mi sembra un ragionamento demagogico alla Marlon Brando di 'Apocalypse
now'.
Indubbiamente l'impatto turistico di massa, se n'è accennato anche di
recente, è molto spesso responsabile di gravi alterazioni culturali ed
ambientali, ma non distraiamo la nostra attenzione dai veri problemi di
fondo del pianeta, che sono connaturati all'aumento demografico
esponenziale degli umani, alla speculazione selvaggia di pochi,
all'enorme inquinamento ambientale, all'insufficienza energetica ed
ancor più, degli elementi essenziali per la vita. Non dimentichiamo che
terminato il petrolio vivremo ugualmente, probabilmente anche meglio di
oggi, terminata l'acqua invece no. E quella idrica, fra non molto, si
prevede che costituirà l'emergenza più grave nella storia del pianeta,
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  #5  
Vecchio 16-07-2008, 10.07.06
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Predefinito Re: [OT??] vivere (bene) al minimo

Nad ha scritto:
[color=blue]
> C'è materiale su cui riflettere,
> soprattutto per i viaggiatori storici di IHV.
> Buona lettura.[/color]

non capisco perchè a riflettere dovrebbero essere 'sopratutto i
viaggiatori 'storici'' del ng e non piuttosto la paccottiglia dei
mordiefuggisti che costituisce la stragrande maggioranza del popolo
brevi-itinerante odierno, ed -anche- i viaggiatori storici.
E' lì, nella paccottiglia, che ci troverai il gusto ed il modo trendy di
viaggiare, che IMHO è il più deteriore, poichè è il più delle volte
superficiale e strafottente.
Quello che innesca localmente il meccanismo nocivo irreversibile nel
quale giocoforza siamo in seguito coinvolti corresponsabilmente tutti
quanti.

<Ci siamo lasciati alle spalle l' età dell' oro del consumismo
chilometrico. Persino un giornale ortodosso come il Financial Times
riconosce che «il turismo sarà sempre più considerato come il nemico
pubblico numero uno dell' ambiente a livello mondiale». Indubbiamente,
il desiderio di viaggiare e il gusto dell' avventura sono connaturati
all' animo umano, ma dalla legittima curiosità, dall' esplorazione
educativa si è passati alla mercificazione consumistica, distruttiva per
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Indubbiamente l'impatto turistico di massa, se n'è accennato anche di
recente, è molto spesso responsabile di gravi alterazioni culturali ed
ambientali, ma non distraiamo la nostra attenzione dai veri problemi di
fondo del pianeta, che sono connaturati all'aumento demografico
esponenziale degli umani, alla speculazione selvaggia di pochi,
all'enorme inquinamento ambientale, all'insufficienza energetica ed
ancor più, degli elementi essenziali per la vita. Non dimentichiamo che
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prevede che costituirà l'emergenza più grave nella storia del pianeta,
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Vecchio 16-07-2008, 10.07.06
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Predefinito Re: [OT??] vivere (bene) al minimo

Nad ha scritto:
[color=blue]
> C'è materiale su cui riflettere,
> soprattutto per i viaggiatori storici di IHV.
> Buona lettura.[/color]

non capisco perchè a riflettere dovrebbero essere 'sopratutto i
viaggiatori 'storici'' del ng e non piuttosto la paccottiglia dei
mordiefuggisti che costituisce la stragrande maggioranza del popolo
brevi-itinerante odierno, ed -anche- i viaggiatori storici.
E' lì, nella paccottiglia, che ci troverai il gusto ed il modo trendy di
viaggiare, che IMHO è il più deteriore, poichè è il più delle volte
superficiale e strafottente.
Quello che innesca localmente il meccanismo nocivo irreversibile nel
quale giocoforza siamo in seguito coinvolti corresponsabilmente tutti
quanti.

<Ci siamo lasciati alle spalle l' età dell' oro del consumismo
chilometrico. Persino un giornale ortodosso come il Financial Times
riconosce che «il turismo sarà sempre più considerato come il nemico
pubblico numero uno dell' ambiente a livello mondiale». Indubbiamente,
il desiderio di viaggiare e il gusto dell' avventura sono connaturati
all' animo umano, ma dalla legittima curiosità, dall' esplorazione
educativa si è passati alla mercificazione consumistica, distruttiva per
l' ambiente non meno che per la cultura e il tessuto sociale dei Paesi
target dell' industria turistica. Siamo arrivati, per dirla con Woody
Allen, a un bivio decisivo: una via conduce all' estinzione della
specie, l' altra alla disperazione.>

mi sembra un ragionamento demagogico alla Marlon Brando di 'Apocalypse
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Indubbiamente l'impatto turistico di massa, se n'è accennato anche di
recente, è molto spesso responsabile di gravi alterazioni culturali ed
ambientali, ma non distraiamo la nostra attenzione dai veri problemi di
fondo del pianeta, che sono connaturati all'aumento demografico
esponenziale degli umani, alla speculazione selvaggia di pochi,
all'enorme inquinamento ambientale, all'insufficienza energetica ed
ancor più, degli elementi essenziali per la vita. Non dimentichiamo che
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Vecchio 16-07-2008, 10.07.06
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Nad ha scritto:
[color=blue]
> C'è materiale su cui riflettere,
> soprattutto per i viaggiatori storici di IHV.
> Buona lettura.[/color]

non capisco perchè a riflettere dovrebbero essere 'sopratutto i
viaggiatori 'storici'' del ng e non piuttosto la paccottiglia dei
mordiefuggisti che costituisce la stragrande maggioranza del popolo
brevi-itinerante odierno, ed -anche- i viaggiatori storici.
E' lì, nella paccottiglia, che ci troverai il gusto ed il modo trendy di
viaggiare, che IMHO è il più deteriore, poichè è il più delle volte
superficiale e strafottente.
Quello che innesca localmente il meccanismo nocivo irreversibile nel
quale giocoforza siamo in seguito coinvolti corresponsabilmente tutti
quanti.

<Ci siamo lasciati alle spalle l' età dell' oro del consumismo
chilometrico. Persino un giornale ortodosso come il Financial Times
riconosce che «il turismo sarà sempre più considerato come il nemico
pubblico numero uno dell' ambiente a livello mondiale». Indubbiamente,
il desiderio di viaggiare e il gusto dell' avventura sono connaturati
all' animo umano, ma dalla legittima curiosità, dall' esplorazione
educativa si è passati alla mercificazione consumistica, distruttiva per
l' ambiente non meno che per la cultura e il tessuto sociale dei Paesi
target dell' industria turistica. Siamo arrivati, per dirla con Woody
Allen, a un bivio decisivo: una via conduce all' estinzione della
specie, l' altra alla disperazione.>

mi sembra un ragionamento demagogico alla Marlon Brando di 'Apocalypse
now'.
Indubbiamente l'impatto turistico di massa, se n'è accennato anche di
recente, è molto spesso responsabile di gravi alterazioni culturali ed
ambientali, ma non distraiamo la nostra attenzione dai veri problemi di
fondo del pianeta, che sono connaturati all'aumento demografico
esponenziale degli umani, alla speculazione selvaggia di pochi,
all'enorme inquinamento ambientale, all'insufficienza energetica ed
ancor più, degli elementi essenziali per la vita. Non dimentichiamo che
terminato il petrolio vivremo ugualmente, probabilmente anche meglio di
oggi, terminata l'acqua invece no. E quella idrica, fra non molto, si
prevede che costituirà l'emergenza più grave nella storia del pianeta,
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  #8  
Vecchio 16-07-2008, 10.07.06
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Predefinito Re: [OT??] vivere (bene) al minimo

Nad ha scritto:
[color=blue]
> C'è materiale su cui riflettere,
> soprattutto per i viaggiatori storici di IHV.
> Buona lettura.[/color]

non capisco perchè a riflettere dovrebbero essere 'sopratutto i
viaggiatori 'storici'' del ng e non piuttosto la paccottiglia dei
mordiefuggisti che costituisce la stragrande maggioranza del popolo
brevi-itinerante odierno, ed -anche- i viaggiatori storici.
E' lì, nella paccottiglia, che ci troverai il gusto ed il modo trendy di
viaggiare, che IMHO è il più deteriore, poichè è il più delle volte
superficiale e strafottente.
Quello che innesca localmente il meccanismo nocivo irreversibile nel
quale giocoforza siamo in seguito coinvolti corresponsabilmente tutti
quanti.

<Ci siamo lasciati alle spalle l' età dell' oro del consumismo
chilometrico. Persino un giornale ortodosso come il Financial Times
riconosce che «il turismo sarà sempre più considerato come il nemico
pubblico numero uno dell' ambiente a livello mondiale». Indubbiamente,
il desiderio di viaggiare e il gusto dell' avventura sono connaturati
all' animo umano, ma dalla legittima curiosità, dall' esplorazione
educativa si è passati alla mercificazione consumistica, distruttiva per
l' ambiente non meno che per la cultura e il tessuto sociale dei Paesi
target dell' industria turistica. Siamo arrivati, per dirla con Woody
Allen, a un bivio decisivo: una via conduce all' estinzione della
specie, l' altra alla disperazione.>

mi sembra un ragionamento demagogico alla Marlon Brando di 'Apocalypse
now'.
Indubbiamente l'impatto turistico di massa, se n'è accennato anche di
recente, è molto spesso responsabile di gravi alterazioni culturali ed
ambientali, ma non distraiamo la nostra attenzione dai veri problemi di
fondo del pianeta, che sono connaturati all'aumento demografico
esponenziale degli umani, alla speculazione selvaggia di pochi,
all'enorme inquinamento ambientale, all'insufficienza energetica ed
ancor più, degli elementi essenziali per la vita. Non dimentichiamo che
terminato il petrolio vivremo ugualmente, probabilmente anche meglio di
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prevede che costituirà l'emergenza più grave nella storia del pianeta,
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Vecchio 16-07-2008, 10.07.06
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Nad ha scritto:
[color=blue]
> C'è materiale su cui riflettere,
> soprattutto per i viaggiatori storici di IHV.
> Buona lettura.[/color]

non capisco perchè a riflettere dovrebbero essere 'sopratutto i
viaggiatori 'storici'' del ng e non piuttosto la paccottiglia dei
mordiefuggisti che costituisce la stragrande maggioranza del popolo
brevi-itinerante odierno, ed -anche- i viaggiatori storici.
E' lì, nella paccottiglia, che ci troverai il gusto ed il modo trendy di
viaggiare, che IMHO è il più deteriore, poichè è il più delle volte
superficiale e strafottente.
Quello che innesca localmente il meccanismo nocivo irreversibile nel
quale giocoforza siamo in seguito coinvolti corresponsabilmente tutti
quanti.

<Ci siamo lasciati alle spalle l' età dell' oro del consumismo
chilometrico. Persino un giornale ortodosso come il Financial Times
riconosce che «il turismo sarà sempre più considerato come il nemico
pubblico numero uno dell' ambiente a livello mondiale». Indubbiamente,
il desiderio di viaggiare e il gusto dell' avventura sono connaturati
all' animo umano, ma dalla legittima curiosità, dall' esplorazione
educativa si è passati alla mercificazione consumistica, distruttiva per
l' ambiente non meno che per la cultura e il tessuto sociale dei Paesi
target dell' industria turistica. Siamo arrivati, per dirla con Woody
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Indubbiamente l'impatto turistico di massa, se n'è accennato anche di
recente, è molto spesso responsabile di gravi alterazioni culturali ed
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  #10  
Vecchio 16-07-2008, 10.54.32
Giannib
 
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Dopo dura riflessione, Giumak ha scritto :[color=blue]
> E quella idrica, fra non molto, si prevede che costituirà l'emergenza più
> grave nella storia del pianeta, altro che il viaggiare![/color]

RE:Come fa ad esaurirsi l'acqua ?Al massimo puo' spostarsi.
Ciao
Gianni


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