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Vecchio 25-08-2010, 22.29.13
il:grande/omi
 
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Predefinito Resoconto - Viaggio in Grecia.

Dal 9 al 23 agosto.
Due persone, una tenda, un auto a noleggio.

Itinerario effettuato:
Athens, Korinthos, Nea Epidavros, Epidavros, Iria, Leonidio, Getonthri,
Gythio, Monemvassia, Sparti, Mystras, Archea Epidavros, Iria, Rafina,
Schinias (Marathona), Athens.

La partenza è un volo Berlino-Atene, con arrivo verso le 10 della
mattina, circa. Andiamo a prendere l'auto preventivamente prenotata
qualche mese prima, e ci consegnano una piccola Suzuki, che (anche se
stentando e boccheggiando un attimo nelle tortuose strade di montagna ad
oltre 35 gradi) se l'è cavata dignitosamente (nonostante avermi fatto
prendere uno spavento quando per qualche motivo non voleva farmi più
alzare il finestrino dalla parte guidatore). Devo comunque constatare
che l'auto era in uno stato nettamente peggiore rispetto alle auto che
ho noleggiato più volte in Germania, Olanda, Svezia. Partiamo rapidi
verso Korinthos, meta prevista per fare un primo bagno (non tanto per la
bellezza del paesaggio, viste le raffinerie quasi sul bagnasciuga), ma
doverosa dopo tre anni di astensione da ogni meta mediterranea. Torniamo
a macinare kilometri, in qualche ora (prendendocela con calma!)
arriviamo a Nea Epidavros, dove decidiamo di piantare la tenda per la
prima notte. Campeggio dignitoso, anche visto il prezzo decisamente
conveniente. Purtroppo iniziamo a renderci conto che i greci sono
piuttosto rumorosi quando si trovano a chiaccherare nelle verande delle
loro ruolotte superaccessoriate, ma vabbè, siam tutti in vacanza, su. La
mattina successiva ci svegliamo relativamente di buon ora, per poter
visitare senza svenire dal caldo il sito archeologico di Epidavros.
Gratis per il sottoscritto, che per qualche fortuito motivo ha uno
"studente" scritto sulla vecchia carta d'identità. Ai cancelli fanno
poche domande, e si accontentano della scritta. Meglio per me, anche
perchè sinceramente il sito a parte quel magnifico teatro da 14000
posti, bè, ha gran poco da offrire. Le rovine sono *davvero* rovine, e
le fondamenta non rendono l'effettiva bellezza dei palazzi dell'epoca
passata. Carino il museo, invece. Forse un po' troppo essenziale, vista
la mancanza di spiegazioni, ma decisamente interessante per quanto
riguarda il contenuto. Ripartiamo, anche perchè il sole inizia a far
male per davvero. Decidiamo di attraversare la penisoletta e continuare
la lenta discesa del Peloponneso. Dopo qualche tornante e qualche salita
che rivela i limiti della scatoletta viaggiante a pieno carico,
arriviamo a Iria, o meglio, Iria Beach, la sedicente "costa bianca". In
realtà la sabbia è di un colore grigino-nero, ma l'acqua merita proprio.
Calda come brodo di pollo, limpida come quella che esce dal rubinetto,
con colorazioni da quadro impressionista, calma e placida come la Spree.
Andiamo nell'unico campeggio della zona, diviso dalla lunghissima
spiaggia da una strada pressocchè sempre deserta. Gestori simpatici,
altri campeggiatori praticamente tutti vecchini tedeschi o olandesi,
tranquilli e rilassati. La prima notte di sonno vero. Ci fermiamo poco,
purtroppo, ma quel giorno eravamo carichi di voglia di macinare strada.
Destinazione: Gythio, pochi centrimetri sulla mappa, tempo previsto
necessario un paio d'ore. In realtà ci vuole poco per rendersi conto che
le ore aumenteranno del doppio, perlomeno. Passiamo paesi piuttosto
squallidi, come Leonidio, o peggio ancora Getonthri, dove a malapena ci
è passata la Suzukina, figuriamoci cosa capita quando uno prova a
passarci col suv. In questa squallida cittadina (per quando ci fosse
qualcosa in più da salvare rispetto altre viste per la strada) nel
rallentare per svoltare in prossimità della piazza un vecchino infila il
braccio nell'auto sfrusciando le dita per chiedermi dei soldi. Giuro,
non mi era mai capitato, neanche tra Kosovo e Serbia pochi anni dopo la
guerra. Ma ok, tiriamo avanti ed alla fine, dopo 5 ore di viaggio (ed
innumerevoli tornanti in seconda) arriviamo. Il paese è di uno squallore
che ricorda molto la periferia di Bitonto, compresa una bella mossa
ecologica: Nel tornante subito dopo il paese (con tutti i
megaristoranticostosi coi tavoli direttamente sul mare vista faro) c'è
una specie di discarica abusiva a bordo-strada, con qualche centinaio di
sacchetti dell'immondizia abbandonati lì da chissà quanto. Arriviamo al
campeggio consigliato dalla Routard, quello che faceva più al caso
nostro, intendo. Economico, non per famiglie, in riva al mare. Il
campeggio scelto è tra i migliori del viaggio, e non devo aggiungere
altro. Spiaggia di ghiaia, ma un mare incantevole. Decidiamo di fermarci
in quel mare per due notti. Non ricordo però per quale sventurato motivo
decidemmo di cambiare campeggio. Stesso mare incantevole, ma qualità
della vita decisamente inferiore. Campeggio strapieno di famiglie con
bambini urlanti praticamente tutto il giorno, televisioni a volume
altissimo, bagni ridotti ad uno schifo. Per una incomprensione alla
reception piantiamo la tenda in quello che sarebbe il parcheggio per i
visitatori, ma che in realtà altro non è che la parte dell'uliveto dove
il campeggio è situato. Eravamo lontano da tutto e da tutti, distanti
dagli schiamazzi e dalle luci, e la tenda sotto quelle stelle
risplendenti sugli ulivi era decisamente la quintessenza del nostro
viaggio. La tappa successiva sarebbe stata Monemvassia, punto estremo a
sud del viaggio, dove purtroppo abbiamo la brutta notizia che l'unico
campeggio della zona era chiuso. Peccato, il paesaggio aveva un certo
suo fascino (anche se è qualcosa più brullo del brullo stesso, eh!),
come anche il mare. Il paese poi sembrava anche tenuto un po' meglio
degli altri, si vede che il turismo qui porta un po' più di soldi. Per
la calura non riusciamo a visitare la cittadella medioevale, ma eravamo
stanchi, assonnati, e bè. No. Cambiamo programma: Passiamo la notte a
Sparti, per vedere il mattino seguente praticamente all'alba il sito di
Mystras. E ne è valsa assolutamente la pena! Non c'entra niente con la
Grecia antica, qui le rovine sono un po' più recenti, ma che spettacolo!
Anche per le dimensioni del sito e per la sua struttura (parte alta e
parte bassa, vari saliscendi da fare, tanto da vedere e da scoprire) ci
rimaniano 4 orette e mezza. Quando inizia a fare caldo, decidiamo di
rinchiuderci nuovamente nell'aria climatizzata dell'auto, anche per
decidere dove andare a passare il resto della giornata e la notte.
Sfogliamo per bene tutta la routard, e considerando anche la nostra
volontà di fermarci 3 giorni di fila da passare tra tenda e la spiaggia
senza passare per l'auto optiamo per la risalita, e proviamo a fermarci
ad Archea Epidavro. Il campeggio, poverino, era un po' come gli altri.
Non questo granchè, ma neanche proprio malaccio. Purtroppo in acqua ci
sono decine se non più medusone gialle e viola, e in quella a 2km dal
campeggio il mare non è certo uno dei più belli incontrati fino a quel
punto del viaggio. Il mattino dopo quindi smontiamo di nuovo tutto, e
decidiamo di andare a rilassarci tra i vecchini di Iria, in quel
campeggino piccolo piccolo, su quella spiaggia così calma e tranquilla.
E giunge il momento di una triste costatazione: la vita da queste parti
è carissima! A parte la quasi totale inesistenza di supermercati
comunemente intesi, ad eccezione di qualche Lidl o Carrefour sparsi qua
e là, ma sempre a 15km di curve da dove siamo noi, il vivere viene
gestito dai minimarket. Ora non so a che prezzi siate abituati lì in
Italia, ma da queste parti nessuno si permette di mettere dei petti di
pollo a quasi 6¤! Giusto per fare un esempio, ma anche la frutta e la
verdura! Prezzi allucinanti ed una qualità davvero mediocre. Decidiamo
per una vacanza 'sana ed economica', con tanta frutta e poche spese
superflue. In pratica, tanto scatolame, qualche pasta grazie al
Campingaz, tanti meloni ed angurie per riempire lo stomaco.
Fortunatamente i greci si rivelano ottimi panettieri, le pagnotte erano
sempre superlative, e duravano sempre almeno due giorni. Dopo Iria, eh,
dopo Iria c'è una lunga decisione. Su 15 giorni di vacanza, solo per i
primi 9 avremmo avuto l'auto (per limiti di budget). Per i restanti
avremmo dovuto fare affidamento sui mezzi pubblici. Ma per decisioni
prese in partenza, avevamo uno zainone ed un trolley, quindi situazione
poco gestibili per continuare il carattere itinerante. Ma pensavamo che
non sarebbe stato difficile trovare qualcosa di carino vicino ad Atene,
per magari fare qualche giornata metropolitana. Ci sbagliavamo, vicino
ad Atene le coste, i paesi, il paesaggio non era certo quello che
volevamo includere nella nostra vacanza. Andiamo (anche supportati dai
consigli della routard) sulla costa orientale dell'Attica, a Rafina.
Lascio perdere i commenti sul paese. Il campeggio è poco dopo, su una
spiaggia di per sè anche carina, ma dove il sole scende troppo presto
dietro le montagne alle spalle, e dove c'è uno strato di alghe nere
piuttosto fastidioso sul bagnasciuga. Andiamo la mattina stessa della
consegna dell'auto in un altro campeggio, a Marathona, anzi no, a
Schinias, vicino a Marathona. Ed iniziamo a scontrarci con la realtà
locale. Già a Rafina avevano iniziato a fare terrorismo psicologico
("sì, c'è un bus che passa davanti al campeggio e vi porta al porto dove
poi potreste essere collegati da un altro bus con l'aereoporto, ma non
effettua un servizio regolare quindi non vi so dare orari precisi o
certezze"), ma il bello doveva ancora venire. Il campeggiatore di
Schinias ci conferma che possiamo prendere l'autobus che passa davanti
al campeggio (e che si ferma quando vede gente, in quanto in tutta
l'area non ci sono fermate), arrivare a Palini e poi prendere il
treno-metropolitana che ci avrebbe collegato direttamente con
l'aereoporto. Bom. Consegnamo l'auto appunto in aereoporto, e per avere
certezze aggiuntive proviamo a chiedere anche lì come potremmo fare a
ritornare dopo 7 giorni carichi di bagagli. Nessuno ha saputo dirci come
raggiungere l'aereoporto da Schinias. Ma ovviamente tutti consigliavano
di prendere costosissimi taxi! Proviamo a fare come ci ha detto il
campeggiatore, arriviamo a Palini in treno, ed aspettiamo un autobus.
Dopo una mezzoretta effettivamente arriva, e ci scarica al campeggio.
Ottimo, potevamo rilassarci. Purtroppo il campeggio era quasi totalmente
popolato da greci rumorosissimi, stanziali e con un concetto del
rispetto piuttosto labile. Ma tralasciamo. Spiaggia lunghissima, di
spiaggia classica dorata. Forte vento costante, ma comunque caldo. Se
non fosse per i personaggi presenti nel campeggio andrebbe tutto bene.
Ma credo di avere una certa simpatia per Erode, dopo tutti quei bambini
pestiferi ed urlanti. Proviamo a fare una passeggiata fuori dal
campeggio. Il territorio attorno è desolante. Escluse due ville
superlussuose ben protette da mura di cinta con tanto di feritoie, il
resto sembra un paesaggio da bombardamento atomico. Case distrutte o
lasciate a metà, prati e strutture che hanno sicuramente visto vita
migliore almeno 30 o 40 anni fa, ed il tutto lasciato allo sfacelo più
totale. Il colmo poi è che dopo due tornati ci sono svariati ingressi a
bagni privati, dove a vedere dalle auto parcheggiate fuori un long-drink
ti costa almeno due ore di lavoro. Dopo cinque giorni rilassanti per
certi versi, piuttosto snervanti per altri, torniamo in aereoporto la
sera prima del volo (non abbiamo avuto altra scelta!). Passiamo la notte
sul gelido marmo davanti agli sportelli dei checkin, in compagnia di
altri saccopelisti francesi. Fortunatamente la sicurezza ci lascia
dormire fino alle 5:30, ma ci saremmo dovuti svegliare comunque di lì a
poco per prendere il nostro aereo con tutta la calma del caso. Siamo
tornati a casa felici, Berlino ci mancava già dopo qualche giorno. Ma la
vacanza è stata splendida, ed istruttiva per certi versi.

Edoardo
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Vecchio 25-08-2010, 23.11.46
Francesco L.
 
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Predefinito Re: Resoconto - Viaggio in Grecia.

Mi e' passata la voglia di leggere la rece quando hai scritto del
vecchino che chiedeva l'elemosina e hai descritto la scena come un
qualcosa che non doveva avvenire perche' ha rovinato la tua corsa da un
posto all'altro.
Beh, io gli avrei dato qualche euro. Se uno e' anziano ed e' ridotto a
chiedere, stara' passando brutti momenti. E non e' solo una "stortura" o
"deformazione" del paesaggio che ti scorre attorno.
Pensaci. Cosa conta di piu' per te? Assorbire o comparare?
Non mi sembra, da quel che ho letto, che tu sia stato molto recettivo
nei confronti del mondo che si muoveva attorno a te. Piu' che altro hai
fatto una corsa.
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  #3  
Vecchio 25-08-2010, 23.11.46
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Mi e' passata la voglia di leggere la rece quando hai scritto del
vecchino che chiedeva l'elemosina e hai descritto la scena come un
qualcosa che non doveva avvenire perche' ha rovinato la tua corsa da un
posto all'altro.
Beh, io gli avrei dato qualche euro. Se uno e' anziano ed e' ridotto a
chiedere, stara' passando brutti momenti. E non e' solo una "stortura" o
"deformazione" del paesaggio che ti scorre attorno.
Pensaci. Cosa conta di piu' per te? Assorbire o comparare?
Non mi sembra, da quel che ho letto, che tu sia stato molto recettivo
nei confronti del mondo che si muoveva attorno a te. Piu' che altro hai
fatto una corsa.
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Vecchio 25-08-2010, 23.11.46
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Mi e' passata la voglia di leggere la rece quando hai scritto del
vecchino che chiedeva l'elemosina e hai descritto la scena come un
qualcosa che non doveva avvenire perche' ha rovinato la tua corsa da un
posto all'altro.
Beh, io gli avrei dato qualche euro. Se uno e' anziano ed e' ridotto a
chiedere, stara' passando brutti momenti. E non e' solo una "stortura" o
"deformazione" del paesaggio che ti scorre attorno.
Pensaci. Cosa conta di piu' per te? Assorbire o comparare?
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Vecchio 25-08-2010, 23.11.46
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Mi e' passata la voglia di leggere la rece quando hai scritto del
vecchino che chiedeva l'elemosina e hai descritto la scena come un
qualcosa che non doveva avvenire perche' ha rovinato la tua corsa da un
posto all'altro.
Beh, io gli avrei dato qualche euro. Se uno e' anziano ed e' ridotto a
chiedere, stara' passando brutti momenti. E non e' solo una "stortura" o
"deformazione" del paesaggio che ti scorre attorno.
Pensaci. Cosa conta di piu' per te? Assorbire o comparare?
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Mi e' passata la voglia di leggere la rece quando hai scritto del
vecchino che chiedeva l'elemosina e hai descritto la scena come un
qualcosa che non doveva avvenire perche' ha rovinato la tua corsa da un
posto all'altro.
Beh, io gli avrei dato qualche euro. Se uno e' anziano ed e' ridotto a
chiedere, stara' passando brutti momenti. E non e' solo una "stortura" o
"deformazione" del paesaggio che ti scorre attorno.
Pensaci. Cosa conta di piu' per te? Assorbire o comparare?
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Mi e' passata la voglia di leggere la rece quando hai scritto del
vecchino che chiedeva l'elemosina e hai descritto la scena come un
qualcosa che non doveva avvenire perche' ha rovinato la tua corsa da un
posto all'altro.
Beh, io gli avrei dato qualche euro. Se uno e' anziano ed e' ridotto a
chiedere, stara' passando brutti momenti. E non e' solo una "stortura" o
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Vecchio 25-08-2010, 23.11.46
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Mi e' passata la voglia di leggere la rece quando hai scritto del
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qualcosa che non doveva avvenire perche' ha rovinato la tua corsa da un
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Vecchio 25-08-2010, 23.11.46
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Mi e' passata la voglia di leggere la rece quando hai scritto del
vecchino che chiedeva l'elemosina e hai descritto la scena come un
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Vecchio 25-08-2010, 23.11.46
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Mi e' passata la voglia di leggere la rece quando hai scritto del
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qualcosa che non doveva avvenire perche' ha rovinato la tua corsa da un
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