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  #1  
Vecchio 17-03-2008, 10.35.26
Ram
 
Messaggi: n/a
Predefinito [Rece e Foto] Islanda 2007

...Si precipitò sul foglio di carta e con occhi scintillanti e voce commossa
lesse interamente il documento, risalendo dalle ultime lettere alle prime.
Ecco che cosa c'era scritto:
"...Discendi nel cratere di Yocul dello Sneffels
che l'ombra dello Scartaris viene a lambire prima delle calende di Luglio,
viaggiatore ardito, e perverrai al centro della terra.
E questo ho fatto io. "
Arne Saknussem.
Da "Viaggio al centro della Terra" di Jules Verne.


Un luogo fantastico, di quelli che non vedi tutti i giorni. Ai confini
dell'europa, lassu' dove pensi che il ghiaccio e il freddo la facciano da
padroni, ecco che fiumi di lava, pozze bollenti, fango gorgogliante e
quant'altro assomigli piu' all'inferno diventano altrettanto protagonisti.
Questa e' l'islanda, una terra dove ghiaccio e fuoco sono tanto vicini
d'aver dato vita a grandi disastri, a vere e proprie dimostrazioni di forza
della natura.
E' una terra che con le sue bellezze emoziona chi la va a visitare.

Non e' una vacanza adatta a tutti: per le condizioni climatiche, che quando
sono avverse, sono veramente difficili da affrontare.
Per la strada da percorrere: tanta se si vogliono vedere le principali
locations, e allontanarsi un po' dalla ring road, piuttosto trafficata in
agosto. L'islanda infatti non è piccola, e visti anche i limiti di velocita'
e la tipologia delle strade da affrontare, spesso i tempi si dilatano.
Per i costi: è risaputo che non sia proprio un paese economico.
Tutte queste cose messe insieme fanno si che, dovendo stare attenti al
budget, si finisca o per togliere qualche giorno di visita, o cercare
sistemazioni piu' spartane per risparmiare qualcosa e quindi, di
conseguenza, adattarsi.
Ovviamente se non si hanno problemi di budget questi problemi non sussistono
!

INGREDIENTI PER IL VIAGGIO.

GUIDE:

Ne abbiamo portate 2, le solite che usiamo quando andiamo in giro, Lonely e
Rough. Entrambe ben fatte.
Conviene in ogni caso sempre averne un paio dietro, per sopperire alle
eventuali mancanze di una o dell'altra.

ITINERARIO:

C'e' voluto un po' per decidere l'esatto itinerario, siccome le guide
riportano molte cose da vedere. Alla fine, seguendo consigli di altri
visitatori, ne abbiamo creato uno su misura per noi, tenendo conto dei 14
giorni che avevamo a disposizione ( compresi andata e ritorno ).
Abbiamo saltato completamente la visita alla capitale, ritenuta poco
interessante dalla gran parte della gente che c'e' stata. Non amando la vita
notturna ed i musei, siamo convinti di aver fatto la scelta giusta.
Nel giro abbiamo inserito anche i fiordi occidentali, da molti sconsigliati
perche' lontani. Scelta ampiamente ripagata !

VOLI :

Ad oggi ci sono 2 alternative x arrivare in islanda via aerea: volo diretto
con IcelandAir da Milano ( costo sugli 800 euro a testa a/r ), oppure
l'ormai conosciuta IcelandExpress che pero' non vola dall'italia. Alla fine
troviamo una buona soluzione via Londra Stansted con Ryanair in coincidenza
col volo di IE per Keflavik, il tutto andata e ritorno ci viene a costare
400 euro tondi tondi a testa. Non malaccio !

ALLOGGI:

Una volta definiti i voli di andata e ritorno, bombardiamo di email
guesthouses, hotels, b & b, per cercare le tariffe piu' convenienti nei
luoghi in cui avevamo deciso di soggiornare. Nel giro di una settimana,
abbiamo ricevuto tutto sommato gran parte delle risposte, e abbiamo
effettuato le prenotazioni. Per alcuni e' bastata un email di conferma, per
altri e' stato necessario inviare il numero di carta di credito. Abbiamo
cercato alloggi dignitosi ( niente lusso quindi ) ma con bagno in camera.
Comunque 3 notti le abbiamo fatte con bagno in comune perche' non c'era
altro.
Andando su questi standard medio-bassi, abbiamo speso in media 120 euro a
notte per una doppia, sempre con prima colazione inclusa. Non poco !

AUTO :

L'altra grossa mazzata arriva dal noleggio auto. Un'utilitaria per 13 giorni
sta intorno ai 700 / 800 euro, dipende dalle offerte, dal noleggiatore
etc..... Siccome tutti quelli che son tornati da la' rimpiangevano il fatto
di non aver preso un fuoristrada, alla fine abbiamo fatto la pazzia,e per
1530 euro tondi tondi, compresa SCDW, abbiamo noleggiato un Suzuki Jimny
dalla Geysir, una compagnia che non ha ufficio all'aereoporto internazionale
di Keflavik, ma in un paese a pochi chilometri.
Alla fine il fuoristrada si e' rivelata una scelta azzeccata, visto che noi
avevamo in previsione di fare parecchi chilometri di sterrato, e forse la
pista per il Landmannalaugar.
Se pensate di percorrere solo la ring road senza fare deviazioni
particolari, un auto normalissima va piu' che bene, in quanto la strada e'
ormai quasi tutta asfaltata ( a parte alcuni chilometri nei fiordi
orientali ), e risparmiate 1000 euro come ridere, senza contare il consumo
di benzina inferiore.


PAGAMENTI:

Non abbiamo scambiato un euro dall'italia, siamo partiti con carta di
credito tradizionale, prepagata e bancomat. Alla fine, a parte il noleggio,
abbiamo pagato tutto, ma proprio tutto con la prepagata ( Visa Electron )
accettata ovunque, anche per spese irrisorie di pochi euro, anche nelle zone
piu' isolate del paese !



VIAGGIO:

GG 1.

BG - LONDRA - KEFLAVIK - SELFOSS.

Il primo giorno e' piuttosto massacrante: sveglia alle 02:45 di notte, per
prendere l'aereo alle 06:50 a Bergamo. Puntualissimo l'arrivo a Stansted
alle 07:45. Al check-in della Iceland Express, sulla carta d'imbarco vi
lasciano un bollino verde con scritto "Fast Check", che l'impiegata non ci
ha pero' spiegato; con quello potete evitare tutte le mostruose code ai
controlli sicurezza, molto meticolosi come previsto, semplicemente passando
dall'entrata laterale facendo vedere la carta d'imbarco all'addetta.
Puntualissimo anche il secondo volo, alle 14:40 atterriamo sul suolo
islandese.
Paesaggio desolato, la penisola ( Reykianes ) su cui si trova l'aereoporto
e' piatta, non si vedono rilievi, e neppure molte abitazioni.... la terra e'
nera come la pece, le nubi basse e minacciose. Non sembra un luogo molto
accogliente.
I bagagli grazie al Cielo arrivano, e così percorriamo un lungo corridoio
pieno di grossi pannelli retro-illuminati che pubblicizzano le bellezze di
questa terra.
Incontriamo subito l'inviato della Geysir, un ragazzo che avra' si e no 18
anni, con in mano un pos portatile e il contratto per il noleggio dell'auto,
che firmiamo su una panchina dell'aereoporto. Paghiamo e un'altro ragazzino
ci accompagna subito fuori dove parcheggiato di fronte all'uscita, si trova
il nostro Suzuky Jimny. Saliamo a bordo per una breve spiegazione, e subito
noto che l'auto non ha il pieno di benzina, lo faccio presente e glielo
faccio scrivere sulla copia del contratto. L'inizio non e' il massimo !
Tira un vento gelido, carichiamo le valigie e partiamo subito,siamo in sosta
vietata e ci manca solo di prendere una multa appena arrivati.
I primi chilometri alla guida confermano le impressioni al momento
dell'atterraggio.
La zona e' un'immensa distesa di lava nera solidificata, dalle forme
bizzarre, ricoperta da muschi e licheni.
In lontananza si vedono i paesi di Keflavik e Njardvik, sulla costa.
Noi proseguiamo sulla statale che sembra un'autostrada e imbocchiamo la
deviazione verso la Blue Lagoon.
Enormi colonne di fumo bianco, campi lavici ovunque tra i quali scorrono
rivoli di acqua di un azzurro mai visto.
E' il luogo piu' visitato d'islanda..... e si capisce perche'. E' magico.
Sembra di essere davanti al paesaggio di un film fantastico, con colori e
atmosfera irreale. Arriviamo al grande parcheggio, e notiamo subito tante
auto e pulmann ( l'unica nota stonata, un po' troppa gente !! )
Anche la laguna che sta all'esterno dello stabilimento merita da sola la
visita, con i suoi colori, le sfumature dell'acqua che vanno dall'azzurro
piu' intenso al bianco. Facciamo un sacco di foto, approfittando anche di un
raggio di sole che sbuca dalle nubi, poi una breve capatina all'interno,
dove oltre all'entrata per la piscina, c'e' un ristorante e un negozio di
souvenirs piuttosto caro !

VOTO BLUE LAGOON : 9

Per il bagno c'e' tempo, torneremo l'ultimo giorno, ora andiamo verso la
nostra prima meta : Selfoss, dove staremo 2 notti.
Da Keflavik a Selfoss, saranno un centinaio di chilometri, ma purtroppo
passiamo la tangenziale di Rekjavik, che rallenta molto la nostra marcia;
non vediamo l'ora di uscire dal caos di auto in cui ci troviamo, tra l'altro
la gente qui sembra correre parecchio e non badare molto ai limiti che ci
sono per strada.
Arriviamo a Selfoss, dopo aver attraversato solo alcuni bei tratti in mezzo
a verdi colline vulcaniche, che ci ricordano molto alcuni paesaggi Scozzesi.
Alloggiamo per due notti al grande campeggio nel centro del paese, in un
bungalov in legno con cucina e bagno. Il proprietario ci avvisa che non
potra' darci la colazione poiche' e' appena arrivato un grosso gruppo di
famiglie che gli occupa tutta la sala da pranzo. Sconto sulla camera, spesa
in un supermercato vicino ( in tutta islanda un paio di catene chiudono alle
23:00, molto comodo !! ), cena volante in uno dei tanti fast food che si
trovano ovunque ( i prezzi sono piu' abbordabili, con 10/11 euro a testa si
mangia hamburger + patate fritte + coca ), pieno di benzina, acquisto di una
cartina in una stazione di servizio e poi a nanna quando fuori si vede
ancora. Il buio pesto arriva solo verso le 23:00.


GG 2.

SELFOSS - LANDMANNALAUGAR - GULFOSS - GEYSIR - SELFOSS.

Sveglia alle 07:30, il sole inonda la stanza ormai da alcune ore.....
perfetto, decidiamo di andare a Landmannalaugar: chi c'e' stato lo ha
descritto come uno dei ricordi piu' belli d'islanda, non possiamo
lasciarcelo sfuggire vista la bella giornata !
La strada per arrivarci è lunga, fino alla diga di Hrauneyjar e' tutta
asfaltata, e man mano che si lascia la costa, le verdi colline punteggiate
di tante fattorie, chiesette bianche e rosse, e tanti cavalli, lasciano il
posto agli infiniti campi lavici lasciati dalle eruzioni dell' Hekla, il
monte che vediamo alla nostra destra la cui sommita' e' coperta da nuvole.
Arrivati alla centrale idroelettrica di Hrauneyjar , iniziano le piste
adatte solo a fuoristrada . Noi seguiamo quella piu' semplice consigliata
anche da altri turisti. Nonostante non presenti alcuna difficolta', la
strada pero' e' piena di buche e ondulazioni che rendono il viaggio poco
piacevole, e sopratutto da fare a velocita' ridotta per non rischiare di
spaccare qualcosa. I luoghi che si attraversano offrono panorami desolanti,
e ci si rende conto di come sia impossibile la vita nell'interno. Ci
fermiamo spesso per fare foto, anche se qui il cielo e' coperto e grigio.
Giriamo intorno a monti neri, con striature di muschio verde fluorescente,
affascinanti. Dopo almeno un'ora di sterrato, si aprono vedute di monti
color arancio, e seguendo i cartelli sempre presenti, la strada termina in
un largo spiazzo prima di un fiume . Siamo arrivati ! Non guadiamo, ma
parcheggiamo vicino ad altri fuoristrada, e raggiungiamo l'accampamento a
piedi passando il fiume su un paio di ponticelli in legno. Il luogo è
particolare, una valle verde con pozze e ruscelli caldi da cui si alza
vapore biancastro, circondata da colate laviche, monti grigi, neri e
arancioni, dai cui fianchi si vedono molte fenditure da cui esce fumo. Qui
non c'e' altro che un rifugio e annesso campeggio. Pulmann anfibi vanno e
vengono in continuazione, e uno di questi lascia sul posto un gruppo
numeroso di italiani. Immaginiamo che da qui i sentieri che partono per
esplorare le zone circostanti debbano essere faticosi ma bellissimi, come
dicono le guide. Per il visiatatore che viene in giornata, la cosa piu'
bella consiste in un bagno ristoratore nelle pozze calde vicine al
campeggio, siccome qui, almeno in agosto, c'e' un po' troppo via vai. Siamo
rimasti un po' con l'amaro in bocca: rispetto a quanto riferito da altri
viaggiatori, non abbiamo trovato il posto di una bellezza indescrivibile,
vista anche la strada che c'e' da fare per arrivare fin qui. Intendiamoci,
non che sia brutto, anzi. Ma non da togliere il fiato !

VOTO LANDMANNALAUGAR : 8

Al ritorno, ormai e' tardo pomeriggio, deviamo verso due delle mete del
Triangolo d'oro : la cascata di Gulfoss e la zona geotermica di Geysir. La
prima e' una bella cascata, che vista col sole regala anche enormi e
colorati arcobaleni. Bella !

VOTO GULFOSS : 7,5

A pochi chilometri da Gulfoss, sul fianco destro della valle si trova la
zona di Geysir. Ci sono diverse pozze di fango grigio ribollente, pozze di
acqua azzurrissima, e l'unico geysir attivo, lo Strokkur che ogni 4/5 minuti
spara a 20 metri grossi getti di acqua bollente. E' un fenomeno molto
particolare, che merita di essere osservato alcune volte, anche per poter
ottenere buone foto. Il giro tra le pozze lungo i sentieri e' comunque
piacevole.

VOTO GEYSIR : 8


GG 3 :

SELFOSS - KIRKIUBLAEKLAUSTUR

Vento e un bel sole ci accompagnano di prima mattina mentre lasciamo
Selfoss, in direzione Sud-Est.
Attraversiamo diverse praterie con tanti cavalli, di varie razze e colori,
alcuni veramente molto belli.
Proviamo a fare una deviazione verso Porsmork. Purtroppo i ghiacciai del
Myrdasjokull sono coperte da minacciosi nuvoloni grigi che pian piano si
avvicinano. Inizia a piovere, la strada non e' piu' asfaltata, cosi' ci
fermiamo ai piedi di alcune cascate per qualche foto, prima di tornare
indietro e proseguire, prossima tappa le cascate di Seljalandfoss.
Sono ben visibili dalla Ring Road, e meritano una sosta veloce. Carine ma
niente di eccezionale

VOTO SELJALANDFOSS : 6

Pochi chilometri dopo, mentre il cielo ormai e' coperto e spioviggina,
eccoci alla cascata di Skogafoss. Questa e' veramente bella, maestosa e
molto alta, con una gran portata d'acqua. C'e' gente che risale il fianco
destro della cascata fino in cima, da lassu' deve essere senz'altro
bellissimo. Noi preferiamo rimanere a terra, non abbiamo molto tempo,
facciamo alcune foto e poi ci rimettiamo in marcia verso le scogliere di
Dyrholaey .

VOTO SKOGAFOSS : 8

Poco prima di arrivare a Vik, ecco la deviazione per le scogliere di
Dyrholaey . La strada non e' asfaltata, e' piovuto da poco ed e' piuttosto
fangosa. In breve attraversiamo dei campi lavici, ed arriviamo ad un
parcheggio. Siamo qui essenzialmente per vedere le pulcinella di mare. Io
ero un po' scettico, ed invece riusciamo a vederne tantissime. E sopratutto
da vicino, a un metro o poco piu' da noi !! Non ci sono pulmann
parcheggiati, ed infatti ci saranno una ventina di persone in tutto ad
ammirare lo spettacolo. Scendiamo subito e facciamo decine e decine di foto
! Sono animali buffissimi, un incrocio tra un uccello e un pinguino, e sono
goffissime quando si lanciano in volo e poi atterrano ! Leggendo poi come le
descrive la Rough, vien proprio da spanciarsi dalle risate ! Il posto
inoltre e' stupendo, il piu' bello visto fino ad ora in terra islandese. Una
lunga spiaggia nera, con al centro un grosso faraglione; centinaia di
uccelli che volano ovunque. Il verde delle colline sullo sfondo ed il blu
dell'oceano intorno.Tante formazioni rocciose, tra cui un arco, in mezzo al
mare. Staremmo li' per ore, ma purtroppo l'arrivo di uno dei soliti pulmann
scarica una cinquantina di persone che invadono la zona, e visto che inizia
a piovere, ce ne andiamo.

VOTO DYRHOLAEY : 9,5

In breve giungiamo a Vik, facciamo una rapida deviazione giusto per vedere
la famosa spiaggia. Giriamo un po' per le vie del paesino, semideserte oggi
che e' domenica, giornata grigia e fredda, saranno tutti in casa al
caldo..... e invece ecco alcuni biondi bimbi islandesi che giocano
allegramente ! Arriviamo alla spiaggia, e facciamo alcune foto. E' molto
particolare, sabbia abbastanza fine, ma nera nera . Due passi sul
"lungomare" dove troviamo un paio di persone, tanti uccelli come al solito,
e in lontananza si vedono scuri faraglioni . Sara' la giornata, sara' che
non c'e' nessuno in giro, ma a me sto paesino non dispiace: la chiesetta
bianca e rossa su una collina, alte e verdissime montagne subito alle
spalle, poca gente in giro..... peccato solo x il freddo !

VOTO VIK : 7,5

Vik e' l'ultima cosa da vedere oggi. Ci facciamo un paio d'ore di viaggio
attraversando lunghi deserti lavici ricoperti da spesso muschio verde, il
cielo si apre e rispunta il sole regalandoci alcune belle vedute intorno.
Giungiamo a Kirkjubaejarklaustur, dove troviamo il nostro hotel alla fine di
una piccola valle. Molto bello ( e costosetto ), rimarra' una delle migliori
sistemazioni di tutto il viaggio.


GG 4: KIRKIUBLAEKLAUSTUR - JOKULSARLON

Oggi tragitto breve, per cui ci alziamo un po' piu' tardi del solito e
facciamo un'ottima colazione a buffet.
Visitiamo brevemente la chiesetta di Kirkiublaeklaustur, affascinati dalla
storia del "Sermone di fuoco" letta sulla guida, avvenuta tempi addietro nel
corso di una grossa eruzione del vulcano Lakagigar alle spalle del paese.
Solito rifornimento mattutino alla stazione di servizio del paese e via
attraversando il grigio e lungo Skeidararsandur, generato dalle disastrose
eruzioni avvenute sotto gli imponenti ghiacciai del Vatnajokull, il piu'
grande ghiacciaio europeo che piano piano fa capolino sulla nostra sinistra.
Come racconta la guida, l'islanda, e in particolare questa zona, e' a
rischio "jokulhlaup", un fenomeno distruttivo che si verifica quando il
magma incandescente fuoriesce dalla crosta terrestre al di sotto di un
ghiacciaio, che col calore si scioglie velocemente creando enormi laghi
sotterranei che poi si riversano sul territorio circostante portandosi
dietro milioni di metricubi di acqua, detriti, rocce e blocchi di ghiaccio
alti come palazzi. Si attraversano molti ponti in questa zona, e diversi di
questi vennero spazzati via pochi anni fa, quando avvenne l'ultima eruzione,
che innalzo' colonne di fumo e vapore visibili addirittura dai satelliti in
orbita intorno alla terra. Quanto sia devastante questo fenomeno lo si
capisce meglio arrivando al Centro Visitatori del parco nazionale di
SKAFTAFELL, dove si puo' vedere in un mini cinema un filmato di 20 minuti
che testimonia quanto avvenne nel 1996 . Molto Interessante.
Da qui percorriamo il sentiero che in mezz'oretta porta ad una delle lingue
di ghiaccio del VatnaJokull. Penso sia stata la cosa piu' deludente di tutto
il viaggio, il ghiaccio è molto sporco, e fa una brutta impressione. Per
ammirarlo al meglio occorre sicuramente affrontare una delle tante
escursioni organizzate che portano i turisti molto piu' in alto.

VOTO SKAFTAFELL ( Senza escursioni ) : 6

L'altra meta della giornata e' una delle piu' attese di tutto il viaggio: la
laguna degli icebergs di Jokulsarlon. Ci arriviamo dopo un'oretta buona di
auto, durante la quale i ghiacciai la fanno sempre piu' da padrone. Il
paesaggio e' fantastico. Mai vista una cosa del genere. Ora tutte le
montagne sono quasi interamente ricoperte da ghiaccio. Un mare di ghiaccio.
Tanto che pensiamo che ormai la laguna sia a pochi passi, e invece questo
paesaggio continua per decine e decine di chilometri, con la sola strada
asfaltata che gira intorno ai ghiacciai. Fanno tutti parte del gigantesco
Vatnajokull.... un motivo ci doveva essere se questo e' il piu' grande
ghiacciaio d'europa !! Passiamo il cartello che indica un'altra laguna
glaciale, raggiungibile con una pista sterrata. Mi riprometto che la
visiteremo in seguito, ma purtroppo non ne avremo il tempo. Ormai manca
poco, e vediamo alcune auto parcheggiate a sinistra della strada. Ci
fermiamo, fa freddo, come quando si e' in montagna a sciare. Risaliamo il
sentiero fin sulla sommita' della collina. Fantastico ! Restiamo per alcuni
secondi senza parole ad osservare migliaia di blocchi di ghiaccio bianchi e
azzurri che galleggiano in un' acqua blu. Siamo sulla riva opposta a quella
dove abitualmente si fermano i turisti. Qui non c'e' nulla, solo un sentiero
che gira intorno al lago, e una decina di persone sparse qua e la. Restiamo
piu' di un ora a far foto, passeggiare in silenzio lungo la riva, a scorgere
le foche che nuotano tra i blocchi di ghiaccio. Il sole c'e' a tratti, ma e'
gia' sufficiente per apprezzare il luogo. Riprendiamo l'auto e decidiamo di
fermarci anche dall'altra parte, che raggiungiamo in 5 minuti. Qui c'e' piu'
gente, ma ormai sono le 19:00 e la gran parte dei turisti se n'e' gia'
andata. Prendiamo un qualcosa di caldo al rifugio che sta chiudendo, e ci
sediamo ad ammirare il panorama. Esce il sole. Da questa parte la laguna e'
ancora piu' bella, gli icebergs sono piu' grossi e belli, ci sono tante
foche. Restiamo un'altra ora a fotografare e ammirare estasiati. Sembra uno
di quei paesaggi di film fantasy, che non credi possano esistere davvero, ma
che invece ti trovi davanti agli occhi.

VOTO JOKULSARLON : 10

A 15 chilometri dalla Laguna abbiamo il nostro B&B, lo raggiungiamo in poco
tempo. I proprietari gestiscono anche un museo / ristorante, dove ritiriamo
le nostre chiavi. Stanotte abbiamo il bagno in comune, e dobbiamo toglierci
le scarpe all'entrata della casa. Un po' una scocciatura, ma la vicinanza
con la laguna la fa passare in secondo piano.


GG 5: JOKULSARLON - EGILSSTADIR .

Giornata di trasferimento da Sud a Nord.
Solita ottima colazione a buffet la mattina, e poi vista la splendida
giornata di sole torniamo alla laguna.
E' sempre bellissima, ma c'e' molta molta piu' gente. Comunque stiamo li'
ancora un paio d'ore perche' il posto e' semplicemente stupendo.
E' tardi, oggi la strada e' lunghissima, dobbiamo attraversare i fiordi
orientali e a malinquore si parte.
Pian piano il tempo peggiora, e al bel sole si sostituiscono dopo la
cittadina di Hofn minacciosi nuvoloni e raffiche di vento fortissime (
scopriremo poi essere a 90 km/h ). Devo tenere girato il volante per andare
dritto, e siamo costretti a rallentare la marcia. Nel frattempo una
beccaccina con i suoi due piccoli ci attraversa d'improvviso la strada.
Freno di brutto ma la mamma impaurita vola via, lasciando i due piccoli
impauriti a pigolare per strada. Scendiamo e li rincorriamo per portarli al
di la' della strada, dove ci sono vasti stagni e forse potranno ritrovare la
loro mamma. Sono tenerissimi e piccolissimi, a malapena riescono a
camminare.
Tutto il tratto della ring road nei fiordi orientali lo abbiamo passato in
auto, perche' praticamente e' impossibile uscire senza rischiare di
sfasciare una portiera a causa del fortissimo vento; piove a tratti. I
fiordi non ci sono sembrati particolarmente belli, ma abbiamo potuto vedere
ben poco a causa delle condizioni meteo.

VOTO FIORDI ORIENTALI : 6

Note tecniche : la strada in alcuni tratti non e' asfaltata, ma e' comunque
bella larga e non e' pericolosa, almeno in agosto quando siamo passati noi.
La RingRoad ( Nr. 1 ) ad un certo punto dei fiordi taglia verso l'interno
verso Egilsstadir; occhio che e' in gran parte non asfaltata e si deve
affrontare un passo con diversi tornanti. Noi abbiamo erroneamente seguito
questa anziche' la strada costiera sperando di accorciare un po' il
percorso, ma non so se sia stata una scelta corretta. Calcolate che ci si
impiega parecchio tempo qualunque scelta si faccia !!

A Egilstaddir troviamo 2 gradi, vento gelido e tempo pessimo. Non abbiamo
nemmeno voglia di cercare un posto dove mangiare, il nostro B&B e' isolato
ma con tutte le comodita' compresi infusi vari, cioccolata calda etc... per
cui ceniamo in camera al calduccio !


GG 6: EGILSTADDIR - LAGO MYVATN.

La mattina non e' migliore della sera precedente, fa sempre un freddo cane,
le nuvole sono bassissime e non si vede quasi nulla. Spioviggina. Facciamo
colazione in camera e ce ne andiamo velocemente sperando di trovare tempo
migliore piu' a ovest. Ci addentriamo verso la zona geotermica piu' attiva e
piu' bella dell'islanda, quella che si trova nei pressi del lago Myvatn.
Attraversiamo luoghi tetri, a causa dei neri e bassi nuvoloni: distese di
campi lavici che si perdono a vista d'occhio e null'altro. Piove a dirotto.
Decidiamo nonostante il tempo di vedere Dettifoss, la cascata d'europa con
la piu' grande portata d'acqua. La strada ( non la pista che c'e' piu'
avanti ) per raggiungerla, è pessima, piena di buche e con l'acqua che vien
giu' a catinelle, c'e' da andar piano anche in fuoristrada. La cascata e'
imponente, molto grossa, ma l'acqua oggi e' marrone, a causa del maltempo
probabilmente. Insomma non ci sembra spettacolare come altre viste prima, ma
molto dipende anche dalle condizioni in cui si vedono.

VOTO DETTIFOSS : 7

Rientriamo in auto bagnati fradici, io non mi sono messo la mantellina e il
mio vecchio monclear ha assorbito tutto quello che scendeva, divenendo
inutilizzabile almeno fino a domani. Mi devo arrangiare indossando un paio
di maglioni e kway, proprio oggi che si gela. Viste le condizioni climatiche
non proseguiamo verso Asbirgi, e torniamo sulla RingRoad verso Myvatn. In
auto al caldo almeno si sta decentemente ! Prima del lago, e' da vedere
assolutamente la zona vulcanica di Krafla e con una deviazione di alcuni
chilometri su strada asfaltata, ci si addentra in un luogo che sembra
appartenere piu' ad un film di fantascenza che al nostro mondo. Risalendo la
valle verso il cratere Viti, si passa la centrale geotermica di Leirbotn che
allarga i suoi tentacolari tubi argentati verso i pozzi da cui ricava
l'energia. Qui la terra fuma. Bianchi vapori si innalzano anche dall'acqua,
che e' calda e di color giallo fluorescente. Ci sono laghi e fiumi gialli.
Terra rossa e gialla, pozze ribollenti di fango grigio, fumarole
dappertutto. Vista dall'alto sembra una base spaziale su marte. Viti lo
vediamo velocemente, fa troppo freddo e tira un vento fortissimo. Anche la
zona di Hverarond di fianco alla ring road e' molto bella e vale una sosta!
Paesaggi cosi' non ne abbiamo mai visti prima, colori stranissimi, atmosfera
unica.
Riprendiamo l'auto. Pochi chilometri dopo il passo si apre davanti a noi il
lago Myvatn. Un raggio di sole sbuca tra i nuvoloni neri, vapori bianche
anche qui ovunque, è una visione un po' "infernale".
Arriviamo al nostro B&B a Reykjahlid, abbiamo un appartamento vero e
proprio, e visto che i termosifoni sono accesi, ne approfitto per asciugare
la mia giacca a vento . Usciamo e mangiamo bene al pub del paese, purtroppo
circondati da turisti italiani.

VOTO ZONA KRAFLA : 9,5


GG 7 : LAGO MYVATN - AKUREYRI .

La mattina il tempo sembra un po' meglio, fa sempre freddo ma almeno le
nuvole non sono cosi' minacciose. Andiamo a far colazione nella casa a
fianco della nostra, e ci accorgiamo che anche qui dobbiamo toglierci le
scarpe. Facciamo colazione scalzi stamattina !
Oggi visitiamo la zona intorno al lago, che per un appassionato, da molte
possibilita' di fare passeggiate e percorrere sentieri anche impegnativi.
Noi ci limitiamo a visitare i luoghi accessibili dalla strada asfaltata,
anche perche' abbiamo sentito pareri piuttosto contrastanti riguardo le cose
da vedere, alcuni molto delusi. Il tempo nel frattempo migliora, la
temperatura sale, non c'e' piu' vento ed esce anche il sole !
Vediamo dal basso il grosso cratere nero di Hverfjall .
Visitiamo DIMMUBORGIR con le strane forme di roccia lavica che si sono
create nel corso del tempo, compresa la piu' famosa "Chirchia" . Carino .
Proseguiamo lungo la strada con alcune belle vedute fino alla zona degli
pseudocrateri di Skutustadir . Facciamo una breve passeggiata, carini anche
questi ma nulla di incredibile.

VOTO LAGO MYVATN : 6,5

Ormai e' pomeriggio inoltrato, e bisogna proseguire verso Akureiry, a circa
un'oretta d'auto.
Durante il percorso, ci fermiamo a vedere la cascata di GODAFOSS.
Bellissima, con acqua azzurrissima e spumeggiante. Una delle piu' belle
viste finora.

VOTO GODAFOSS : 8

Finalmente giungiamo ad Akureyri. Finalmente una cittadina, e non un gruppo
di case e basta! Sara' l'unica di tutto il nostro viaggio. Alloggiamo alla
Guesthouse ********, in pieno centro . Posizione perfetta e colazione
all'hotel ******* , della stessa gestione. Camera piccola ma carina. Staremo
qui 2 notti.
Akureyri e' molto carina, con anche qualche negozietto turistico, e alcuni
locali dove mangiare. Inoltre si sta bene fuori, la temperatura e' aumentata
! Ceniamo al pub in fondo alla nostra via, cena deliziosa a un prezzo
abbordabile !!


VOTO AKUREYRI : 7,5


GG 8 : AKUREYRI - OLAFSFJORDUR - SIGLUFJORDUR - AKUREYRI.

Visto il rischio mal di mare, decidiamo di non andare ad Husavick per
provare a vedere le Balene, ed invece ci rechiamo verso i paesi di pescatori
che stanno a Nord di Akureyri, lungo l' Eyiafjordur .
La giornata e' bella e calda e c'e' il sole.
Olafsjordur lo vediamo di passaggio sia all'andata che al ritorno, anche
perche' non dice piu' di tanto. Dopo circa un'oretta e mezza arriviamo a
Siglufjordur, il paese piu' a Nord di tutta l'islanda . E' isolatissimo, e
percorriamo la strada sterrata che attraversa le montagne, con tante belle
vedute; e' ben tenuta ma la guida dice che normalmente e' aperta solo nella
stagione estiva, quando le nevi si ritirano. Per arrivare a Siglufjordur
c'e' da attraversare un claustrofobico tunnel ad una sola corsia, senza
illuminazione, con alcune piazzole ogni tanto per far passare le auto che
arrivano in senso contrario. E' il primo luogo dove non troviamo il turismo
di massa, fatto di pulmann che scorrazzano ovunque, anche perche' questo e'
un luogo dove la strada finisce ( stanno costruendo un tunnel che colleghi
Siglufjordur con Olafsfjordur, ma i lavori termineranno tra qualche anno ) e
quindi, o ci si va apposta, o niente. E' un posto molto lontano dalla
civilta', e la guida dice che spesso durante l'inverno gli abitanti
rimangono isolati dal resto dell'isola perche' la strada asfaltata e'
impraticabile. Siamo a 20 km dal circolo polare artico. E' un paese di
pescatori, una volta famoso per la pesca delle aringhe, oggi non piu'
fiorente, e quindi e' un po' caduto in crisi. Non ci sono strutture
ricettive degne di nota, un colorato museo sulla lavorazione del pesce e' la
cosa piu' caratteristica, insieme al fatto di poter assaporare un po' di
pace islandese anche in agosto.
Al rientro facciamo un po' di shopping e ceniamo nel locale del giorno
prima, con una zuppa squisita e ottima carne di agnello.


VOTO OLAFSFJORDUR - SIGLUFJORDUR : 7,5


GG 9 : AKUREYRI - HVAMMSTANGI

Giornata dedicata al trasferimento prima della traversata dei Fiordi
Occidentali. Ci alziamo con mooolta calma, facciamo una ottima colazione, un
giretto in centro, mi prendo un ottimo Pylsa, e poi ci mettiamo in auto.
Leggevamo che il tratto che va da Akureyri alla Penisola dello Snaefellsnes
e' spesso fatto tutto d'un fiato, ed effettivamente anche da un punto di
vista paesaggistico non offre granche'. Ci fermiamo a Glaumbaer a visitare
le case dal tetto in torba meglio conservate in islanda, e la chiesetta
annessa . Molto carine. Prendiamo qualcosa di caldo nel vicino caffe' (
davvero molto molto bello, sembra di stare in una casa di bambole ), con le
cameriere vestite in costumi d'epoca. Ripartiamo e verso le 17:30 siamo nei
pressi di Hvammstangi. Siccome e' ancora presto e c'e' un bel sole,
decidiamo di andare a vedere una colonia di foche che si trova sulla punta
della penisola di Vatnsnes . La strada e' tutta sterrata dopo Hvammstangi, e
con poche macchine. Arrivati a Hindisvik, il silenzio ci avvolge. Si sentono
solo alcuni cavalli nitrire e il belare delle pecore. Meraviglioso. Le foche
le vediamo, ma sono un po' lontane, comunque il posto merita, anche per
venire ad ammirare il tramonto.

VOTO PENISOLA DI VATNSNES : 7,5

Al nostro B&B ( Brekkulaekur, 12 km in mezzo al nulla, su una strada
sterrata laterale ) arriviamo alle 21:00, ma ci attendono e la camera c'e'
ancora !



GG 10 : HVAMMSTANGI - ISAFJORDUR

La tappa piu' lunga in assoluto, circa 400 chilometri. Per questo partiamo
presto la mattina, anche se osservando la carta stradale sembra che per
fortuna non tutta la strada sia su sterrato. E' domenica e in giro non c'e'
anima viva. Pochi chilometri e abbandoniamo la Ring Road dirigendoci verso
Nord. La strada alterna tratti asfaltati a tratti sterrati, ma la velocita'
media, grazie anche alla bella giornata di sole, e' comunque piuttosto alta.
Speriamo continui cosi' ! Fino ad Holmavik ci sono alcune belle vedute sulla
parte orientale dei fiordi, ma niente di eccezionale. Stranamente, rispetto
a quanto accaduto fino ad oggi, non incontriamo nessuno. Questa era
l''islanda che speravamo di vedere ! Siamo finalmente fuori dalle rotte piu'
turistiche, fuori dalla RingRoad dove volenti o nolenti, c'e' da passare. E
qui sembra di essere su un'altra isola. Passata Holmavik, la strada, qui
tutta sterrata ma ben tenuta, risale a tornanti verso l'interno
inerpicandosi, per tagliare a meta' l'ampio altopiano Porskafjorderheidi .
Non ci sono paesi. Nulla. Solo tanti laghetti che riflettono magnificamente
il cielo azzurro. Ci fermiamo a fare foto e a mangiare qualcosa. In questa
zona piu' che in tutta l'islanda, incontriamo vicino alla strada tanti
Rifugi di emergenza color Rosso; sono inquietanti, sembrano navicelle
spaziali, come quelle che l'uomo ha mandato sulla luna, dotate di pannelli
solari e antenne per comunicare con l'esterno per chiedere aiuto, letti e
cibo. Sono ubicate nelle zone piu' remote dell'islanda, dove non c'è'
possibilita' di arrivare in breve ad un centro abitato.
Oltrepassato l'altipiano, si ridiscende verso l'oceano, verso l'
Isafjardardjup. Qui di fronte a noi, si stagliano i ghiacciai del
DrangaJokull, l'unico ghiacciao dei Fiordi Occidentali, che si trova nella
remota ed isolatissima penisola di Hornstrandir. La strada si snoda lungo i
vari fiordi, ma qui e' per la maggior parte sempre asfaltata. Il percorso e'
lungo, ma regala splendide vedute, e nessuna auto a disturbare. Si sta
proprio bene. A meta' pomeriggio arriviamo ad Isafjordur, che si allunga su
una striscia di terra in mezzo al fiordo. Troviamo la nostra Guesthouse, e
facciamo un giro per il paese leggendo la Lonely. Si sta annuvolando, e c'e'
pochissima gente in giro. Il paese e' carino, ma non molto turistico. Non ci
sono i classici negozietti di souvenirs, e' domenica ed e' tutto chiuso. Qui
non arrivano le masse di turisti. Per lo piu' la gente che incontriamo
sembra del luogo. Ceniamo in un Pub della catena Pizza67, che pian piano si
riempie di gente islandese, tra cui un gruppo di ragazzi di cui uno vestito
con un costume da maiale, con un cartello scritto dietro di cui ignoriamo il
significato. Forse un addio al celibato ?


GG 11 : ISAFJORDUR - BUDARDALUR

Anche oggi tappone impegnativo, piu' breve di quello di ieri, ma che si
rivelera' piu' lungo per i maggiori tratti di strada sterrata che dovremo
affrontare. Ci svegliamo col sole, e' una splendida giornata, e ne
approfittiamo per finire di vedere ISAFJORDUR, che stamattina ci fa un'altro
effetto ! La vista del fiordo, i pescherecci ormeggiati, le alte vette nei
dintorni si riflettono stupendamente sull'acqua, e ci regalano foto
meravigliose. Vediamo i giardini pubblici, la cui entrata e' stata fatta con
ossa di una balena . Molto caratteristico ! Ci sono tanti fiori ovunque, e
tante casette colorate. E' il paese piu' grande di tutti i fiordi
occidentali, e qui sono concentrati tutti i servizi principali per la
comunita' .

VOTO ISAFJORDUR : 8

Partiamo verso sud. Dopo il tunnel di Isafjordur ( con incrocio incorporato,
mai vista una cosa simile ), arriviamo fino a Pingeyri, dove lasciamo la
strada principale, per dirigerci verso la fine della penisola , come
indicato dalla Lonely. Ci fermiamo alcune volte a fare foto, e ad ascoltare
il silenzio, che qui e' davvero profondo. Non c'e' nessuno e si sta
divinamente. Le acque del fiordo sono calme e pulitissime. La strada invece
e' molto sconnessa, tanti sassi e buche, e procediamo molto lentamente.
Proviamo ad arrivare fino al faro, ma ad un certo punto la strada diventa
veramente stretta e a strapiombo, e sembra un po' pericolosa. Con pazienza e
attenzione, lentamente giriamo l'auto e torniamo indietro. Riprendiamo la
strada che sale e ridiscende una penisola regalando altre belle vedute, fino
ad arrivare all'unica cascata dei fiordi occidentali, quella di Dynjandi .
Non e' niente di speciale, ma e' tutto il contorno che merita. Peccato che
il cielo sia di nuovo coperto. Risaliamo il pendio da cui scende la cascata
e dall'alto ci sono bellissime vedute del fiordo dall'alto, oltrepassando il
fiume che da origine alla cascata. Passiamo vicini a nevai, laghi bellissimi
con tantissime piantine di cotone. La strada sempre sterrata, oltrepassa
l'altipiano e poi ridiscende verso la costa sud dei fiordi occidentali nei
pressi di Flokalundur. Qui deviamo a sinistra, e seguiamo la costa verso
est, oltrepassando i tanti fiordi della zona. Qui abbiamo belle vedute sulla
penisola dello Snaefellsnes, dove svetta l'innevato Snaefellsjokull. Sara'
l'unica volta che lo vedremo. Per il resto la strada prosegue passando baie
dove vivono tantissimi uccelli, vediamo a pochi metri da noi un rapace, e
poi non facciamo piu' soste fino a Budardalur, ormai fuori dai Fiordi
Occidentali.
Il tratto di strada da Isafjordur a Budardalur e' molto lungo, per via delle
condizioni della strada con ancora pochi tratti asfaltati: occorre partire
per tempo e fare bene i calcoli !

VOTO FIORDI OCCIDENTALI : 9,5

A Budardalur non c'e' nulla, e' il primo posto che abbiamo trovato via
internet al di fuori dei fiordi occidentali, che usiamo solo come base per
dormire. Tra l'altro il proprietario della guesthouse dove alloggiamo
commette un errore, e da la nostra camera ad altri 2 ragazzi arrivati quella
sera. Il gestore gentilissimo, ci offre 2 birre, e dopo averci ridato la
stanza, ci fa pure uno sconto scusandosi. Il posto e' comunque spartano e
con bagno in comune.


GG 12 : BUDARDALUR - STYKKISHOLMUR - SNAEFFELSNES .

Dopo la solita colazione a buffet, percorriamo gli 80 chilometri che ci
separano da Stykkisholmur. Il tempo e' tornato pessimo, nuvoloni coprono il
cielo. Poco dopo essere arrivati al paese inizia a piovere. Per fortuna
l'hotel dove siamo e' molto carino, ha gia' la camera pronta, e pure la
connessione ad internet gratuita ! Ne approfittiamo per riposare un po' . Il
tempo non migliora neppure nel pomeriggio, e cosi' proviamo ugualmente ad
uscire, dirigendoci verso Olafsvik. Scendiamo ogni tanto a far qualche foto,
ma le condizioni meteo non permettono di vedere granche', cosi' torniamo
presto in hotel, cerchiamo qualche info su internet sul romanzo di Verne
"Viaggio al centro della terra", e andiamo a cena.

GG 13: SNAEFFELSNES - BLUE LAGOON - KEFLAVIK.

Oggi le condizioni meteo sono leggermente migliori, e dopo un ottima
colazione, partiamo subito a visitare almeno le cose piu' importanti. Esce
un po' di sole, per cui saliamo sulla pista che porta allo SnaeffelsJokull :
il posto e' molto bello, ricorda un po' Landmannalaugar con i suoi colori.
Ci sono nevai, e tira un vento fortissimo. Nuvole basse si alternano
velocemente, e dalla cima la neve spruzzata crea meravigliosi arcobaleni.
Facciamo alcune foto, e poi visto il freddo, riscendiamo sulla costa.
Giriamo intorno alla penisola col sole che va e che viene, consapevoli di
non vedere tutto quello che avrebbe da offrire. Purtroppo qui non abbiamo
preso bene, ma non possiamo lamentarci per come e' andato il viaggio.
Vediamo le ampie spiagge della parte sud della penisola, e poi scendiamo
velocemente verso Reykjavik col suo traffico, e oltre verso la laguna blu,
per un bagno ristoratore.

VOTO PENISOLA SNAEFELLSNES : 8

La nostra guesthouse si trova a Keflavik, con incorporato il trasporto
l'indomani mattina gratuito per l'aereoporto. Quindi ci fermiamo ad una
stazione di servizio per fare il pieno e lavare un po' l'auto ( tanto in
islanda i lavaggi sono tutti gratuiti ) e poi ci rechiamo prima alla
guesthouse dove lasciamo i bagagli ma non troviamo il proprietario ( che nel
frattempo chiamiamo), e poi andiamo agli uffici della Geysir per la
riconsegna. Qui non troviamo nessuno, a differenza di come ci eravamo
accordati, sicche' ci tocca chiamare ancora telefonicamente e farci spiegare
come e dove lasciare l'auto.Nel frattempo arriva il gestore della guesthouse
che ci porta col suo furgone in camera, quando ormai sono gia' le 21:00
passate. Ceniamo in maniera frugale, e prepariamo le valigie per il viaggio
di ritorno .


Per vedere le foto del viaggio :
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"Ram" <r.t@rr.tt> ha scritto nel messaggio
news:UsqdnXkDyqrSsEPanZ2dneKdnZydnZ2d@kpnqwest.it...[color=blue]
> ..Si precipitò sul foglio di carta e con occhi scintillanti e voce[/color]
commossa[color=blue]
> lesse interamente il documento, risalendo dalle ultime lettere alle[/color]
prime.[color=blue]
> Ecco che cosa c'era scritto:
> "...Discendi nel cratere di Yocul dello Sneffels
> che l'ombra dello Scartaris viene a lambire prima delle calende di[/color]
Luglio,[color=blue]
> viaggiatore ardito, e perverrai al centro della terra.
> E questo ho fatto io. "
> Arne Saknussem.
> Da "Viaggio al centro della Terra" di Jules Verne.[/color]

Azz... mi hai fatto venir voglia di rileggerlo. ;-)
[color=blue]
> Per vedere le foto del viaggio :
> [url]http://www.marcoedanna.com/gallery/luoghi/islanda/islanda.htm[/url][/color]

Bellissime foto e gran bei posti. Devo andare sicuramente a visitarla...
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"Ram" <r.t@rr.tt> ha scritto nel messaggio
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> ..Si precipitò sul foglio di carta e con occhi scintillanti e voce[/color]
commossa[color=blue]
> lesse interamente il documento, risalendo dalle ultime lettere alle[/color]
prime.[color=blue]
> Ecco che cosa c'era scritto:
> "...Discendi nel cratere di Yocul dello Sneffels
> che l'ombra dello Scartaris viene a lambire prima delle calende di[/color]
Luglio,[color=blue]
> viaggiatore ardito, e perverrai al centro della terra.
> E questo ho fatto io. "
> Arne Saknussem.
> Da "Viaggio al centro della Terra" di Jules Verne.[/color]

Azz... mi hai fatto venir voglia di rileggerlo. ;-)
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"Ram" <r.t@rr.tt> ha scritto nel messaggio
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> ..Si precipitò sul foglio di carta e con occhi scintillanti e voce[/color]
commossa[color=blue]
> lesse interamente il documento, risalendo dalle ultime lettere alle[/color]
prime.[color=blue]
> Ecco che cosa c'era scritto:
> "...Discendi nel cratere di Yocul dello Sneffels
> che l'ombra dello Scartaris viene a lambire prima delle calende di[/color]
Luglio,[color=blue]
> viaggiatore ardito, e perverrai al centro della terra.
> E questo ho fatto io. "
> Arne Saknussem.
> Da "Viaggio al centro della Terra" di Jules Verne.[/color]

Azz... mi hai fatto venir voglia di rileggerlo. ;-)
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"Ram" <r.t@rr.tt> ha scritto nel messaggio
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> ..Si precipitò sul foglio di carta e con occhi scintillanti e voce[/color]
commossa[color=blue]
> lesse interamente il documento, risalendo dalle ultime lettere alle[/color]
prime.[color=blue]
> Ecco che cosa c'era scritto:
> "...Discendi nel cratere di Yocul dello Sneffels
> che l'ombra dello Scartaris viene a lambire prima delle calende di[/color]
Luglio,[color=blue]
> viaggiatore ardito, e perverrai al centro della terra.
> E questo ho fatto io. "
> Arne Saknussem.
> Da "Viaggio al centro della Terra" di Jules Verne.[/color]

Azz... mi hai fatto venir voglia di rileggerlo. ;-)
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> Ecco che cosa c'era scritto:
> "...Discendi nel cratere di Yocul dello Sneffels
> che l'ombra dello Scartaris viene a lambire prima delle calende di[/color]
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> viaggiatore ardito, e perverrai al centro della terra.
> E questo ho fatto io. "
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> "...Discendi nel cratere di Yocul dello Sneffels
> che l'ombra dello Scartaris viene a lambire prima delle calende di[/color]
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> viaggiatore ardito, e perverrai al centro della terra.
> E questo ho fatto io. "
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> "...Discendi nel cratere di Yocul dello Sneffels
> che l'ombra dello Scartaris viene a lambire prima delle calende di[/color]
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> viaggiatore ardito, e perverrai al centro della terra.
> E questo ho fatto io. "
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> Ecco che cosa c'era scritto:
> "...Discendi nel cratere di Yocul dello Sneffels
> che l'ombra dello Scartaris viene a lambire prima delle calende di[/color]
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> viaggiatore ardito, e perverrai al centro della terra.
> E questo ho fatto io. "
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"Ram" <r.t@rr.tt> ha scritto nel messaggio
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> Ecco che cosa c'era scritto:
> "...Discendi nel cratere di Yocul dello Sneffels
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Luglio,[color=blue]
> viaggiatore ardito, e perverrai al centro della terra.
> E questo ho fatto io. "
> Arne Saknussem.
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Azz... mi hai fatto venir voglia di rileggerlo. ;-)
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